CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Interpellanza n. 247/A

INTERPELLANZA VASSALLO - COGODI - ORTU, sulla situazione del sistema elettrico.


I sottoscritti,

premesso che il decreto legge 7 febbraio 2002, n. 7, recante "Misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale", convertito con modificazioni nella Legge 9 aprile 2002, n. 55, all'articolo 1, comma 1, ha definito "la costruzione e l'esercizio degli impianti d'energia elettrica di potenza superiore a 300 MW termici, gli interventi di modifica o ripotenziamento, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili all'esercizio degli stessi", quali "opere di pubblica utilità" da considerare  soggetti ad "un'autorizzazione unica, rilasciata dal Ministero delle attività produttive";

ritenendo che detto disposto legislativo violi l'articolo 117, terzo comma, della Costituzione della Repubblica Italiana, così come modificato dalla Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, che considera materia di legislazione concorrente quella relativa a produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia, e prevede espressamente "nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservati alla legislazione dello Stato";

rilevato che:

- il comma 2 dell'articolo 1 del citato provvedimento prevede che le amministrazioni statali e locali interessate possono solo "partecipare" al "procedimento unico" a seguito del quale viene rilasciata l'autorizzazione. Detta autorizzazione (si tratta di autorizzazione ambientale integrata di tutte le singole autorizzazioni ambientali di competenza delle amministrazioni interessate e degli enti pubblici territoriali) viene così fondata su una semplice "intesa" con la Regione interessata. Il termine perentorio di centottanta giorni per la conclusione dell'istruttoria, una volta acquisita la Valutazione d'Impatto Ambientale, costituisce, di fatto, lo strumento con cui sono resi assolutamente ininfluenti i "pareri motivati" del comune e della provincia nel cui territorio ricadono le opere;

- al comma 3, dopo l'affermazione che "il rilascio del parere non può incidere sul rispetto del termine di cui al comma 2" si precisa che "qualora le opere di cui al comma 1 comportino variazioni degli strumenti urbanistici e del piano regolatore portuale, il rilascio dell'autorizzazione ha effetto di variante urbanistica";

considerato che tali modalità si concretizzano in una effettiva espropriazione del ruolo degli enti locali e nella sanzione dell'inutilità d'ogni forma di pianificazione territoriale e di predisposizione del bilancio ambientale su base locale;

accertato che lo stesso legislatore ha piena consapevolezza dei danni reali prodotti con il provvedimento in questione poiché prevede, sempre al comma 3, che "la regione competente può promuovere accordi tra il proponente e gli enti locali interessati dagli interventi di cui al comma 1 per l'individuazione di misure di compensazione e riequilibrio ambientale";

considerato che:

- è tuttora assente una effettiva pianificazione energetica nazionale e regionale;

- per quanto riguarda la situazione sarda, risultano essere state poste in atto da parte della società ENDESA azioni dirette alla riconversione a carbone ed ad orimulsion degli impianti termoelettrici di Fiumesanto (gruppi 1 e 2), senza una debita informazione e preventiva discussione con gli enti locali interessati e senza la predisposizione del necessario bilancio ambientale;

ritenuto che con l'adozione del provvedimento legislativo sopra descritto si sia creata una condizione tendente a far venire meno le già minime competenze e prerogative attribuite alla Regione ed alle Amministrazioni locali nella materia; 

rammentando che all'atto di approvazione della Legge 55/2002 da parte del Parlamento nazionale, in sede di Conferenza Stato-Regioni è stata espressa chiara contestazione da parte di molti Presidenti di Regione appartenenti a diverse parti politiche nei confronti di una norma in aperto contrasto con lo spirito e la lettera del Titolo V della seconda parte della Costituzione e, segnatamente, dell'articolo 117,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore dell'industria per conoscere quali iniziative, immediate ed energiche, il Governo della Regione intenda porre in essere ai fini dell'ottenimento della dichiarazione di incostituzionalità della Legge 55/2002 ed alla sua conseguente abrogazione, anche mediante intese con le Giunte e i Presidenti delle altre Regioni.

Cagliari, 12 giugno 2002


>