CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAInterpellanza n. 225/A
INTERPELLANZA FLORIS - TUNIS - BUSINCO - LICANDRO - SATTA, sulle "distorsioni" della continuità territoriale con effetti dannosi per il trasporto delle persone e delle merci.
I sottoscritti,
premesso che la "continuità territoriale" è una conquista storica per la Sardegna e per i sardi e che rappresenta una prima fondamentale garanzia per la libertà di circolazione delle persone e delle merci sancita dalla Costituzione italiana e dalle convenzioni europee; conquista che occorre consolidare e perfezionare con l'obiettivo del "costo zero" al punto più prossimo alla terra ferma a vantaggio dei sardi e di tutti coloro che hanno rapporti personali ed economici con la Sardegna;
rilevato lo stato di incertezza e di confusione che ancora regna nelle procedure di attribuzione delle rotte e l'inerzia assoluta per quanto riguarda la definizione delle disciplina sull'utilizzo delle risorse per la "continuità territoriale merci";
accertato che nella biglietteria aerea sono state introdotte procedure chiaramente strumentali e coercitive, come quelle del frazionamento delle tratte, al fine di applicare in misura esponenziale balzelli illegittimi, come la "tassa crisi" (ya charge) per ciascuna tratta, di ben 6 euro, pari a 12,39 euro (24.000 lire ) per un Cagliari - Roma, oltre i diritti di agenzia; un onere inaccettabile ai danni dei viaggiatori sardi, tassa non prevista in sede di gara della continuità territoriale, che invece prevede una tariffa unica massima nel contesto dell'imposizione degli oneri di servizio pubblico;
ricordato che è d'obbligo - secondo quanto prevede la normativa - nominare, insediare e rendere operativo un apposito "Comitato di coordinamento e di verifica" composto da Enac-Regione-vettori, quale organo di garanzia di tutti i soggetti coinvolti, massimamente dei cittadini - utenti;
considerato che sono di dominio pubblico le giuste, sacrosante proteste rivolte anche per iscritto all'Enac e alla Regione, senza che finora si sia avuta notizia di una qualche positiva risoluzione dei problemi prospettati e delle denunce presentate;
constatato che per la "continuità territoriale merci" sono sostanzialmente ancora ferme le procedure previste da norme chiare e datate;
osservato che con la legge finanziaria 2002 dello Stato sono state introdotte ulteriori modificazioni normative, che non solo non aiutano a risolvere i problemi, anzi li complicano, rendendone quasi impossibile l'applicazione, con il rischio concreto di perdere i finanziamenti statali;
essendo notorio che, oltretutto, a far data dal 1° gennaio 2002 ingiustificati aumenti tariffari su tutte le tratte, abolendo anche le facilitazioni che prima venivano riconosciute, almeno relativamente al trasporto delle merci cosiddette povere; di fatto introducendo aumenti superiori al 17% sulla tratta Cagliari-Livorno, del 20% sulla Cagliari-Civitavecchia, per toccare punte del 25%; costi evidentemente non sopportabili specie in una fase come quella attuale di grandi rivolgimenti nell'economia mondiale, con riflessi oltremodo penalizzanti per l'intero "sistema Sardegna";
tenuto conto che il Ministro delle finanze non ha a tutt'oggi emanato il decreto di sua esclusiva competenza per rendere operativo il principio della continuità territoriale applicata alle merci, provvedimento che doveva essere emanato entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge mentre, a seguito di ulteriori modificazioni alle procedure - introdotte con il comma 63, punto 6, dell'articolo 52 della Legge 28 dicembre 2001, n. 488 (Finanziaria Stato 2002) - la gestione delle risorse è stata ora affidata alla SFIRS, complicando ulteriormente il processo attuativo della tanto auspicata continuità territoriale merci;
sottolineato che sul principio della continuità territoriale per persone e merci non si può, ovviamente, tornare indietro in quanto diritto inalienabile del popolo sardo, radicato ormai nella coscienza della gente che non tollererebbe nessun arretramento sul fronte di queste battaglie autonomistiche e nazionalitarie, oggi ancor più sentite nel contesto di un'Italia federaliste, dell'Europa dei popoli e di un'economia globalizzata,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore dei trasporti per sapere:
a) se abbiano totale conoscenza delle questioni esposte;
b) se non ritengano urgente informarne l'Assemblea regionale e l'opinione pubblica;
c) quali siano le iniziative che la Giunta regionale intenda portare avanti, dedicando la massima attenzione alle denunce pubbliche su distorsioni, ritardi e inadempienze nell'applicazione della normativa sulla continuità territoriale, ivi compresa la mancata costituzione del Comitato di coordinamento e vigilanza Enac-Regione-vettori aerei; e come intendano rompere il totale silenzio del Ministro delle finanze che non ha finora emanato il decreto di sua competenza, bloccando la procedura della continuità territoriale merci, con gravissimi danni per l'economia sarda;
d) infine, quali ulteriori iniziative il Presidente e la Giunta intendano intraprendere perché i sardi non siano vessati dai comportamenti di quanti, organi pubblici e operatori privati, tengono in stato di soggezione e subalternità la Sardegna.
Cagliari, 13 marzo 2002