CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Interpellanza n. 171/A

INTERPELLANZA MANCA - SANNA Giacomo, sullo stato del servizio di raccolta e smaltimento degli scarti di macellazione in Sardegna.


I sottoscritti, chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore della difesa dell'ambiente sui seguenti fatti.

Le strutture di macellazione e lavorazione carni hanno l'obbligo di smaltire gli scarti con idonee attrezzature ed in stabilimenti adeguati; gli scarti si distinguono in materiali a basso rischio e rischio specifico (alto rischio). In Italia il costo di smaltimento degli scarti così detti a basso rischio è in gran parte ricompensato dal prezzo di acquisto degli stessi, pagato dalle numerose aziende che in concorrenza fra di loro, si occupano del relativo smaltimento. Per quelli ad alto rischio, vengono invece sostenuti, in aggiunta al servizio di raccolta, i costi di smaltimento che oscillano fra le 300 e le 350 lire al Kg. Tale costo non ha subìto incrementi, a seguito dell'entrata in vigore della Legge n. 49 del 2001 che prevede, fra gli altri, particolari sistemi di contribuzione per le aziende operanti nel settore dello smaltimento.

Ben diversa si presenta la situazione in Sardegna.

In seguito alla chiusura dello stabilimento "Il Gabbiano" di Porto Torres per disposizione della Magistratura, operano, infatti, soltanto due aziende: la AGRIVAL ECOSISTEMI S.r.l. nella zona industriale di Bolotana in provincia di Nuoro e la AGROLIP SARDA S.r.l. nella zona industriale di Cagliari.

Le aziende su indicate risultano avere un unico proprietario ed operano dunque in regime di vero e proprio monopolio. A ciò si aggiunga che il titolare di AGRIVAL E AGROLIP fa parte della compagine azionaria della "Valorizzazione Carni Sarde", ex Nuova Valriso, che si occupa di macellazione e lavorazione delle carni, con immaginabili conseguenze per quanto attiene il prezzo richiesto per lo smaltimento degli scarti di macellazione alle imprese concorrenti della "Valorizzazione Carni Sarde".

Sino a dicembre del 2000, infatti, il prezzo imposto da AGRIVAL E AGROLIP per lo smaltimento degli scarti di macellazione era di lire 350 al Kg., al quale occorreva aggiungere il costo del servizio di ritiro e senza alcuna distinzione fra scarti a basso rischio e scarti ad alto rischio. Quest'ultima condizione è già di per sé sufficiente per comprendere quanto alto sia il danno arrecato alle aziende di macellazione.

Nel primi mesi del 2001 AGRIVAL ed AGROLIP hanno aumentato il prezzo del costo dello smaltimento degli scarti elevandolo a lire 500 al Kg. per tutti i tipi di scarto, minacciando, fra le altre cose, l'immediata sospensione del servizio benché non fossero scaduti i contratti in essere con le aziende di macellazione, che fissavano il prezzo dello smaltimento degli scarti a lire 350 al Kg.

Due operatori del settore si sono rivolti con successo alla Magistratura attraverso la presentazione di due distinti ricorsi ex art. 700 Codice Procedura Civile. La AGRIVAL, in totale dispregio al provvedimento giudiziario, propose un'azione civile verso una delle due aziende ricorrenti, chiedendo la risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta.

Il 1° agosto 2001 AGRIVAL e AGROLIP hanno comunicato agli operatori che il prezzo del costo di smaltimento degli scarti di macellazione veniva elevato a lire 800 Lire il Kg. per tutti i tipi di scarto, anche per quelli delle carni avicunicole, decisione assunta in dispregio anche rispetto all'accordo interprofessionale siglato dal titolare di AGRIVAL e AGROLIP con Assograssi e Assocarni, che hanno fatto numerose e doverose rimostranze riguardo a tale ingiustificato aumento del costo del servizio.

A seguito di tali decisioni, che di fatto compromettono l'operato delle aziende di macellazione in Sardegna, queste hanno tentato di rivolgersi, per lo smaltimento degli scarti a basso rischio, alle discariche di Ecoserdiana a Cagliari e di Chilivani Ambiente di Ozieri. La prima, dopo averli accettati, ha rifiutato gli scarti sostenendo che la ASL 8 di Cagliari avrebbe bloccato tale conferimento a discarica in quanto illegale. La seconda, dopo aver accettato gli scarti, ha frapposto immotivati ostacoli, superati soltanto quando alcuni operatori hanno minacciato di ricorrere ai Carabinieri.

Per tentare di fronteggiare una situazione che, alla luce di quanto sopra esposto, appare drammatica per le aziende di macellazione e lavorazione delle carni, gli operatori del settore hanno dato vita ad un comitato spontaneo, allo scopo di ricercare, in accordo anche con l'Amministrazione regionale, idonee soluzioni che consentano il corretto svolgimento di una così importante attività in Sardegna.

Tutto ciò premesso i sottoscritti chiedono di sapere:

- quali siano le valutazioni e le decisioni adottate dal Presidente della Regione e dall'Assessore della difesa dell'ambiente a seguito dell'incontro avuto di recente con il comitato spontaneo; - se non giudichino opportuno segnalare all'Autorità giudiziaria ed al garante della concorrenza e del mercato i fatti sopra esposti, meritevoli di attenzione e di approfondimento; - se non ritengano necessario ribadire alle società di gestione delle discariche Ecoserdiana e Chilivani Ambiente ed alle competenti ASL, la legittimità del conferimento degli scarti di macellazione a basso rischio; - se siano a conoscenza che nel documento sullo smaltimento degli scarti di macellazione e delle farine animali, redatto dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse, l'amministratore della AGRIVAL, non si comprende con quale credibilità e su quali basi, denuncia la consuetudine di sotterrare in Sardegna gli animali morti, anziché consegnarli agli impianti per il pretrattamento, arrecando così ingenti danni alla sua impresa; - quali azioni intendano intraprendere per ristabilire condizioni di pari opportunità per le imprese operanti in Sardegna nel settore della macellazione e della lavorazione delle carni, con quelle del resto dell'Italia;

- se non ritengano opportuno promuovere e favorire la costituzione di un consorzio con le suddette imprese, al fine di realizzare un nuovo impianto di smaltimento degli scarti di macellazione, così da affrancare le aziende sarde dal monopolio della AGRIVAL e dell'AGROLIP e per ristabilire condizioni minime di mercato per il prosieguo dell'attività delle aziende di macellazione e lavorazione delle carni in Sardegna.

Cagliari, 7 settembre 2001