CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAInterpellanza n. 168/A
INTERPELLANZA SANNA Emanuele - MARROCU - CALLEDDA - PIRISI - CUGINI, sulla mancata applicazione del contratto nazionale di lavoro ai dipendenti delle aziende e cooperative che operano nel settore della vigilanza privata in Sardegna.
I sottoscritti,
rilevato che il delicato settore della vigilanza attraverso guardie particolari giurate ha registrato anche in Sardegna una crescita rilevante attestandosi attorno ai 2.000 addetti;
considerato che lo sviluppo delle imprese e delle cooperative in tutto il territorio regionale ha consentito sia uno sbocco occupativo qualificato a tanti lavoratori sardi sia un positivo incremento dei livelli di sicurezza pubblica e privata nella nostra Isola;
sottolineato che molte amministrazioni pubbliche, e in particolare quella regionale con tutto il suo sistema operativo, fanno massicciamente ricorso alla vigilanza privata per garantire la sicurezza del loro patrimonio e delle attività istituzionali;
ricordato che gli addetti del settore attraverso le loro organizzazioni sindacali hanno sottoscritto un contratto collettivo nazionale che ha trovato applicazione in tutte le Regioni italiane esclusa la Sardegna;
denunciato il fatto che le aziende sarde si rifiutano di dare corretta applicazione al contratto collettivo nazionale di lavoro nonostante continuino a percepire cospicui contributi finanziari pubblici nazionali e regionali e nonostante le specifiche circolari e sollecitazioni ministeriali;
accertato che le associazioni imprenditoriali sarde, mentre rigettano con arroganza le legittime istanze economiche e normative dei lavoratori, disattendono gravemente anche la specifica legislazione statale e regionale in materia di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo (L. n. 448/98) nonché quella per le politiche attive sul costo del lavoro (L.R. n. 36/'98);
stigmatizzato il fatto che sia le denunce e le iniziative delle organizzazioni sindacali a livello regionale e nazionale, sia le manifestazioni dei lavoratori hanno incontrato finora un muro di totale e inaccettabile indisponibilità da parte delle imprese di vigilanza della Sardegna;
chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore del lavoro per sapere quali iniziative intendano assumere con la massima decisione e autorevolezza:
1) per indurre, attraverso una stringente mediazione politica, le aziende di vigilanza al pieno rispetto del CCNL;
2) per verificare e notificare le conseguenze, anche di natura giuridica e amministrativa, per le aziende che nella pervicace violazione degli Accordi nazionali non rispettano contestualmente anche le specifiche normative regionali relative ai requisiti dei datori di lavoro;
3) per promuovere, anche con specifiche direttive della Giunta regionale (riprendendo opportunamente l'iniziativa avviata dall'Assessore del lavoro pro-tempore nel marzo del 1997), un quadro di rapporti più chiari con le aziende della vigilanza privata al fine di garantire i diritti fondamentali dei lavoratori e insieme la più libera e trasparente concorrenza delle imprese sarde che, almeno negli appalti con l'Amministrazione della nostra Regione Autonoma (Assessorati, enti, ASL, etc..), dovranno garantire il pieno rispetto dei contratti collettivi nazionali di lavoro e offerte che contengano non solo la valutazione dei profitti ma anche quelle relative al costo del lavoro.
Cagliari, 3 settembre 2001