CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Interpellanza n. 166/A

INTERPELLANZA SANNA Giacomo - MANCA, sulla cessione dei crediti a sofferenza di Banca CIS.


I sottoscritti, premesso che:

il 16 maggio 2001, il Consiglio di Amministrazione della Banca CIS ha adottato la decisione di cedere alla Intesa Gestione Crediti (IGC), società del Gruppo IntesaBci controllante anche della Banca CIS, crediti a sofferenza per un importo di 1.000 miliardi di lire al prezzo di 224 miliardi di lire.

Da informazioni assunte dagli interroganti, risulta che un'altra Banca, la BNP PARIBAS, previa consultazione dei bilanci di Banca CIS, avesse valutato l'opportunità di lanciare un'offerta per l'acquisizione di detti crediti, non inferiore ai 400 miliardi di lire.

L'offerta di BNP PARIBAS è stata, invece, "misteriosamente" ridimensionata in 150 miliardi di lire ed ha quindi consentito alla IGC di aggiudicarsi l'asta e soprattutto di realizzare un utile sulla operazione, stimato da esperti, di circa 250 miliardi di lire;

Appare inverosimile che su 1.000 miliardi di crediti a sofferenza, e seppur in presenza di partite inesigibili, la IGC realizzi meno di un quarto del valore della massa creditizia acquisita;

Ciò appare incontrovertibilmente vero, se si considera che i crediti ceduti da Banca CIS risultano in gran parte coperti da garanzie reali: ipoteche ed anche da garanzie personali: fideiussioni.

A fronte di tale situazione, la Regione Autonoma della Sardegna che detiene una partecipazione azionaria del 36% in Banca CIS, non ha intrapreso alcuna opposizione. Banco di Sardegna e Banca di Sassari, che detengono anch'esse partecipazioni in Banca CIS, hanno fatto altrettanto.

Sembra, dunque, che per il Gruppo IntesaBci, agli accertati vantaggi derivanti dalla proficua e complessa gestione dei crediti in sofferenza delle controllate dell'intero gruppo, si aggiungono, in questo caso, anche quelli derivanti dalla svalutazione eccessiva dei crediti a sofferenza di Banca CIS che, una volta ceduti a prezzo non congruo, frutteranno, però, utili ad un'altra società del gruppo, la Intesa Gestione Crediti.

Spettatrice di eccezione delle performance finanziarie del più grande gruppo bancario italiano è senz'altro la Regione sarda, che non sembra preoccupata di tutelare i propri interessi e quelli dei sardi, nonostante la rilevante partecipazione al capitale di Banca CIS, pur contando su propri rappresentanti in seno al Consiglio di Amministrazione.

Nessuna inversione di tendenza, dunque, rispetto alle irresponsabili ed inconcludenti azioni poste in essere in occasione dell'acquisizione da parte di Banca Intesa del pacchetto azionario di maggioranza dell'allora Credito Industriale Sardo detenuto dal Ministero del Tesoro, per circa 42 miliardi di lire, a fronte di un patrimonio immobiliare di valore più che doppio.

Non sembra vi sia la volontà da parte dell'attuale Giunta regionale di far cessare una ingiustificata munificenza verso il gruppo bancario e finanziario, leader in Italia per grandezze patrimoniali, volumi intermediati e produzione di ricavi,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione, al fine di conoscere:

1) quali siano le valutazioni politiche ed economico-finanziarie della Giunta regionale, in ordine all'operazione di cessione dei 1.000 miliardi di lire di crediti a sofferenza di Banca CIS, conclusasi in favore dell'azionista di maggioranza;

2) quali siano le valutazioni dei rappresentanti della Regione sarda in seno al Consiglio di Amministrazione di Banca CIS, in merito alla decisione adottata il 16 maggio 2001;

3) se corrisponda al vero che la BNP PARIBAS avesse stimato i crediti a sofferenza di Banca CIS in 400 miliardi di lire e quali siano "le riservate informazioni acquisite" che hanno fatto sì che l'offerta si concretizzasse in soli 150 miliardi di lire per crediti coperti in gran parte da ipoteche e fideiussioni;

4) se non giudichi opportuno acquisire le necessarie informazioni e compiere le opportune valutazioni per consentire al Consiglio regionale di conoscere l'effettiva e reale "sofferenza" dei 1.000 miliardi di crediti ceduti da Banca CIS, di fatto, alla sua controllante per il tramite della IGC;

5) se sia a conoscenza che esponenti sardi della nuova Banca CIS abbiano utilizzato posizioni di rilievo per propiziare il trasferimento di patrimoni immobiliari di partite di crediti in sofferenza a società a loro riconducibili.

Cagliari, 7 agosto 2001