CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Interpellanza n. 161/A

INTERPELLANZA SANNA Giacomo - MANCA, sul servizio postale in Sardegna.


I sottoscritti, premesso che:

- le Poste Italiane in questi ultimi anni hanno attuato un vero e proprio smantellamento delle strutture e dei tradizionali servizi di spedizione, sono stati infatti ceduti o chiusi gli uffici: postacelere, recapito raccomandate e pensioni, chiusi totalmente 16 uffici pacchi e 9 Centri Unificati Automazione Sede (CUAS);

- l'ultima chiusura ha interessato il CUAS di Cagliari, con la perdita di 110 posti di lavoro (addetti caratterizzati da notevoli professionalità tecniche) e la lavorazione presso il CUAS di Torino dei conti correnti postali e degli assegni, con la relativa assunzione di decine di lavoratori nel capoluogo piemontese per poter svolgere l'accresciuta mole di lavoro;

- a seguito dei processi di ristrutturazione aziendale, che in nessun modo tengono conto delle peculiarità della Sardegna, i dipendenti di Poste Italiane nel territorio nazionale sono passati da 200.000 a 160.000, e nella nostra isola si è passati da 5.600 unità a circa 4.600; 

- entro la fine dell'anno in corso sono previste ulteriori riduzioni di strutture e servizi, che riguardano: la chiusura del telegrafo di Cagliari, la riduzione del recapito della corrispondenza ordinaria, la riduzione di lavorazioni nel CMP di Elmas, le riduzioni di attività amministrative e contabili nelle filiali di Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari, ed è prevista la chiusura di circa 140 uffici postali, la maggior parte dei quali dislocati nei piccoli Comuni della Sardegna;

- non esiste un piano aziendale che indichi le azioni che le Poste Italiane intendano sviluppare per dare alla Sardegna una prospettiva di crescita e sviluppo coerente con gli obiettivi della stessa azienda, basti considerare l'esiguità degli investimenti in Sardegna e le scarsissime innovazioni introdotte, che sono inversamente proporzionali ai numeri della raccolta che in Sardegna è pari a circa 7.000 miliardi di Lire, la metà di quanto raccoglie il Banco di Sardegna;

- nella scorsa legislatura il Consiglio regionale nella seduta del 23 luglio 1998, ha approvato la mozione n. 163, con la quale si richiedeva il trasferimento o la delega alla Regione delle competenze in materia postale,

chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale per sapere:

- quali siano le azioni che nell'immediato intenda intraprendere per scongiurare i drastici ridimensionamenti dei servizi e le gravi penalizzazioni per i lavoratori sardi, decisi unilateralmente dalla dirigenza nazionale delle Poste Italiane, considerando che l'Intesa Istituzionale di Programma, siglata il 21 aprile 1999, fra Regione sarda e Stato Italiano, prevede, fra le altre, la possibilità di stipulare accordi di programma fra RAS e Poste Italiane per migliorare le dotazioni infrastrutturali nel territorio sardo;

 

- se non giudichi opportuno richiedere il trasferimento, ovvero la delega, alla Regione sarda delle competenze in materia di servizio postale, considerando che nell'Unione Europea ciò è già avvenuto per le isole Man, di Jersey e Guernesey per la Gran Bretagna e per le isole Faroer per la Danimarca e che tale soluzione garantirebbe maggiori benefici sia in termini di una migliore gestione del risparmio postale e sia dei servizi con positive ricadute sul piano occupazionale.

Cagliari, 25 luglio 2001