CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Interpellanza n. 156/c-5

INTERPELLANZA MANCA - SANNA Giacomo, sul calendario venatorio 2001/2002.


I sottoscritti,

chiedono di interpellare l'Assessore della difesa dell'ambiente sui seguenti fatti:

- il 26 giugno 2001 il Comitato faunistico regionale ha approvato il calendario venatorio per la stagione 2001\2002;

- perplessità destano le disposizioni relative alla caccia al cinghiale, la cui apertura è prevista per il 4 novembre, mentre da più parti ci si attendeva un ripristino dell'apertura entro la prima settimana di dicembre. Così come appare assai discutibile la scelta delle cinque giornate di caccia per pernice e lepre, quando da più parti si è richiesta una limitazione della caccia alla nobile stanziale che con ragionevolezza dovrebbe aprirsi solo per tre giornate, massimo, quattro giornate antimeridiane. Quantomeno azzardata può considerarsi l'apertura alla caccia alla tortora per due giornate, quando è fondata l'ipotesi di una sospensione di tale attività venatoria;

- ma ciò che è opportuno evidenziare è il fatto che il calendario venatorio 2001\2002 è stato approvato senza che siano stati attivati gli istituti previsti nel piano regionale faunistico e senza che via sia la completa attuazione della normativa adottata in materia con la legge regionale n. 23 del 29 luglio 1998;

- la stessa composizione del comitato faunistico è fortemente condizionata dalla mancata istituzione degli ambiti territoriali di caccia e dalla conseguente impossibilità di individuarne i rappresentanti in seno al comitato;

- delle quattro amministrazioni provinciali della Sardegna, solo quella di Cagliari ha provveduto alla predisposizione del relativo piano provinciale faunistico-venatorio;

- la mancata istituzione degli ambiti territoriali di caccia permette, inoltre, l'esercizio indifferenziato dell'attività venatoria in tutto il territorio sardo e ciò è in contrasto con gli obiettivi fondamentali della normativa nazionale che, come ribadito da recenti sentenze della Corte Costituzionale, mira a disciplinare l'attività venatoria negli ambiti territoriali di appartenenza;

- tali manchevolezze e ormai croniche inefficienze politico-amministrative, non permettono corrette valutazioni sulla conservazione e sulle effettive capacità riproduttive delle specie, sulla densità ottimale delle stesse e sulla dinamica delle popolazioni faunistiche. Limitano inoltre le azioni volte alla conservazione delle specie mediante la riqualificazione delle risorse ambientali e gli interventi tesi al miglioramento della fauna e degli ambienti;

- tali carenze contrastano con quanto previsto nel calendario venatorio 2001\2002 che merita quantomeno una riformulazione per quanto attiene le modalità ed i tempi di apertura della caccia al cinghiale, alle lepre e pernice ed alla tortora,

chiedono inoltre di sapere

- se intende rivedere il calendario venatorio 2001\2002, evidenziata la scarsa considerazione mostrata in ordine all'andamento climatico e ambientale a cui è strettamente legata la presenza della fauna selvatica, ed in particolare, modificare modalità e tempi della caccia alle specie prima elencate;

- se si sia provveduto, entro i termini stabiliti dalla legge n. 23 del 1998 alla trasmissione alle Amministrazioni Provinciali dei criteri di omogeneità e congruenza per la predisposizione della pianificazione faunistic-venatoria e lo schema di piano provinciale;

- in caso di risposta affermativa, quali siano le ragioni per le quali, ai sensi dell'articolo 20 della legge n. 23 del 1998, non si sia provveduto alla nomina dei commissari ad acta in quelle Province che non hanno proceduto nella definizione del rispettivo piano;

- quali iniziative intende adottare per garantire la piena attuazione di quanto disposto dalla legge n. 23 del 1998, soprattutto per quanto attiene la costituzione degli ambiti territoriali di caccia;

- quali iniziative intenda adottare per dar seguito alle legittime richieste tendenti a prorogare la chiusura della caccia ai migratori fino al mese di febbraio, così come avviene, in deroga ai regolamenti comunitari, nella vicina Corsica.

Cagliari, 11 luglio 2001