CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAInterpellanza n. 148/A
INTERPELLANZA MORITTU - CUGINI - LAI - SPISSU - SANNA Alberto - CALLEDDA, sulle motivazioni d'urgenza utilizzate dalla Giunta regionale per giustificare l'adozione della delibera n. 16/35 dell'8 maggio 2001, nella quale è previsto il finanziamento degli invasi di "Sa Contra Ruia" e di "Buttule e Calambru".
I sottoscritti,
vista la deliberazione della Giunta regionale n. 16/35 dell'8 maggio 2001, avente per oggetto "Ripartizione risorse aree depresse", con la quale, su insolita proposta del Presidente Floris, si prevede, in via d'urgenza e senza alcuna vera motivazione e senza riferimento ad atti di programmazione regionale, di finanziare la realizzazione degli invasi di Sa Contra Ruia (per lire 25 miliardi) e Buttule e Calambru (per lire 20 miliardi);
esaminate le delibere CIPE n. 4 del 22 gennaio 1999, n. 84 del 4 agosto 2000 e n. 138 del 21 dicembre 2000 (quest'ultima non ancora pubblicata sulla G.U. e pertanto non operativa), con le quali vengono ripartite le risorse previste nelle Leggi n. 208 del 1998 (aree depresse) e n. 488 del 1999 per un importo complessivo per la Sardegna di lire 1.183 miliardi da destinare alle infrastrutture della mobilità, del sistema idrico-fognario-depurativo e della difesa del suolo, già previste nei rispettivi Accordi di Programma Quadro di cui all'Intesa Istituzionale di programma tra il Governo e la Regione Sarda stipulata il 21 aprile 1999;
considerato che dalla lettura della predetta deliberazione della Giunta n. 16/35 non si evincono i veri motivi d'urgenza che hanno indotto il Presidente della Giunta ad avanzare tale proposta, che appare peraltro in contraddizione rispetto al contenuto della relazione dell'Assessore della programmazione che è parte integrante della stessa delibera, e che si ritiene altresì non coerente con la considerazione finale della Giunta laddove riconosce "di dover ulteriormente approfondire le varie tematiche unitamente alla individuazione di tutti gli interventi da porre in essere", e cioè implicitamente riconosce che l'atto che sta per adottare è non solo parziale, ma dovrà essere ridiscusso e forse rivisto alla luce di un atto di più seria, coerente e complessiva programmazione delle risorse;
considerato altresì, che le richiamate delibere CIPE prevedono che la programmazione delle risorse debba avvenire nell'ambito di accordi di programma quadro tra Regione e Stato ed in coerenza con la programmazione definita nel Quadro Comunitario di Sostegno(Q.C.S.) approvato dal Consiglio Regionale dove sono state indicate altre priorità ed urgenze;
ritenuto che nella delibera n. 16/35 mancano non solo le motivazioni che ne giustificano l'urgenza, ma anche i presupposti finanziari sufficienti per consentire, qualora sussistano le preliminari condizioni tecniche, la immediata cantierabilità dei lavori che richiedono per la loro realizzazione un impegno finanziario di molto superiore a quello previsto,
chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore dei lavori pubblici per conoscere:
1) le reali motivazioni che, a pochi giorni dalla tornata elettorale del 13 maggio, hanno indotto la Giunta regionale ad adottare un atto di programmazione così rilevante ed in forte contrasto con gli indirizzi e le priorità definite nel P.O.R. ed in altri atti approvati dalla stessa Giunta regionale, con particolare riferimento al documento posto a base della proposta di accordo di programma approvato nel luglio 2000;
2) quali nuovi elementi siano emersi in questi pochi e, fortunatamente, piovosi mesi trascorsi dall'approvazione del Q.C.S., per giustificare l'urgenza con la quale è stato adottato un atto riconosciuto "parziale" dalla stessa Giunta;
3) se siano stati definiti gli studi di fattibilità, e quali risultati hanno prodotto ed, eventualmente, a che punto è lo stato di progettazione delle opere e qual è il costo complessivo previsto per realizzarle;
4) qualora sussistano gli invocati motivi d'urgenza, perché non sono stati previsti gli importi necessari e sufficienti per la realizzazione delle opere nella loro completezza e funzionalità, che si presume necessitano di importi di gran lunga superiori a quelli previsti in delibera, in considerazione del fatto che le risorse rese disponibili dal CIPE sono più che sufficienti per finanziare interamente i due invasi, ma, soprattutto, in considerazione del fatto che un finanziamento insufficiente equivale di fatto ad immobilizzare inutilmente risorse importanti e necessarie per affrontare con serietà e concretezza i gravi ed annosi problemi dell'emergenza idrica sarda.
Cagliari, 31 maggio 2001