CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAInterpellanza n. 141/a
INTERPELLANZA DEIANA - DETTORI Bruno - BIANCU - DORE sulle autorizzazioni per attività di cavazione a cielo aperto rilasciate dopo il 15 marzo 1999 e sull'attuazione delle istanze dei Sindaci di alcuni territori del Sassarese.
I sottoscritti,
appreso che il limite temporale ultimo di adeguamento da parte dei paesi aderenti all'UE, secondo la direttiva comunitaria 97/11/CE che prevede la VIA per ogni attività di cavazione anche inferiore a 25 ettari di estensione, era fissato al 15 marzo del 1999;
constatato che numerose sentenze della Corte di Giustizia della UE, della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato italiani sanciscono la chiusura di attività di cavazione in contrasto con la normativa sopra citata;
verificato, quindi, che ogni autorizzazione e/o concessione per cave o miniere a cielo aperto rilasciata in data successiva al 15 marzo 1999 andrebbe immediatamente sospesa, così come previsto altresì dal DPR 11 febbraio 1988 e dal DPR 2 settembre 1999, n. 34, allegato 1;
verificato altresì che in una lettera al Presidente della Giunta regionale e agli Assessori competenti i Sindaci di vari comuni del Sassarese chiedono che vengano rispettate le prescrizioni di legge sui vincoli paesaggistici e sul recupero ambientale delle zone danneggiate dalla presenza di cave e miniere ed in particolare:
1) revoca delle nuove concessioni minerarie;
2) ripristino ambientale per le zone danneggiate (in particolare le coltivazioni) e divieto di prosecuzione dei lavori;
3) parere vincolante del Comune per concessione di nuove cave e/o miniere;
4) ripristino ambientale delle cave attualmente operanti;
5) adeguamento della legge mineraria alla VIA (valutazione impatto ambientale) secondo i criteri della Legge 30/89;
6) controllo e verifica dei nulla osta alle concessioni per cave e miniere da parte degli enti preposti;
7) approvazione preventiva dei piani di sicurezza e studio di fattibilità dei costi e dei benefici per i territori interessati ;
8) calcolo ed accantonamento delle somme da destinare al risanamento delle cave e miniere;
9) creazione di un osservatorio regionale sul ripristino delle attività minerarie e di cavazione;
10) impegno da parte del Consiglio regionale ad approvare le modifiche richieste alla legge regionale 30/89 e alla legge regionale 15/57 entro il 30 giugno 2001;
ritenuto che la Sardegna non rappresenta una sacca economica di riserva da vendere al metro cubo, ma un'eredità ambientale, di tradizioni e di cultura che i sardi hanno ereditato dal loro padri e come tale devono restituire ai propri figli;
considerato che il valore aggiunto prodotto dalle cavazioni (compreso l'oro) risulta da 1/20 a 1/30: questo significa che in cambio delle ferite ambientali inflitte ai suoi territori, la Sardegna riceve solo 1/30 del valore del prodotto finito, oltre al mancato guadagno della futura fruizione delle risorse ambientali e naturali dell'Isola, non tutelate in alcun caso;
sottolineato che l'oro della Sardegna, inteso come ricchezza, non si trova nel sottosuolo, se non in minime quantità, ma soprattutto nella bellezza dell'ambiente naturale e del suo paesaggio che, insieme alla qualità unica dei prodotti della terra, attirano milioni di turisti ogni anno,
chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale e gli Assessori regionale della difesa dell'ambiente, dell'industria e dei lavori pubblici per sapere se non ritengano:
- ferma restando l'esigenza di sospendere le concessioni di attività di cavazione successive al 15 marzo 1999, di adeguare la legge regionale 30/89 alle norme comunitarie e nazionali;
- di dare attuazione alle istanze presentate nella lettera inviata agli interpellati dai Sindaci di alcuni territori del Sassarese e sopra illustrate;
- di dover istituire un registro delle concessioni in termini temporali progressivi e verificabili;
- di limitare i permessi di prelievo a scopo di studio alla quantità minima necessaria e, comunque, non d'importanza commerciale;
- di intervenire sull'attuale situazione di tensione sociale presente nelle aree di cavazione e miniera, particolarmente, di Muros, Florinas, Ossi e Osilo, Ploaghe, Nulvi , ecc., revocando le concessioni in atto;
- di estrema urgenza l'istituzione, da più parti auspicata, dell'ARPA regionale.
Cagliari, 19 marzo 2001