CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAInterpellanza n. 91/A
INTERPELLANZA IBBA - BALIA - MASIA sullo stato di totale abbandono del servizio di Guardia Medica notturno e festivo e sulla pericolosità ad operare nel medesimo a causa dei recenti episodi di violenza.
I sottoscritti,
premesso che in data 8 ottobre u.s. presso l'ambulatorio comunale di Dolianova è stata perpetrata l'ennesima aggressione ai medici operanti nel servizio di Guardia Medica in questa provincia, causando al medico stesso danni fisici tali per cui questi è stato obbligato al ricovero presso una Clinica Universitaria della nostra città;
rilevato che quanto accaduto è solo l'ultimo di una lunghissima serie di episodi simili - e in taluni casi anche più gravi - che si verificano nella nostra provincia e nella nostra Regione a causa del totale abbandono in cui versano i presidi adibiti al servizio di Guardia Medica, sia per quanto riguarda la sicurezza e l'incolumità fisica dei medici che vi operano, sia per quanto riguarda la dotazione tecnica e strumentale, utile al fine di garantire gli interventi terapeutici d'urgenza ed emergenza che il servizio si propone di assicurare ai cittadini;
considerato che a tutt'oggi tali presidi sono null'altro che avamposti isolati e spesso abbandonati, nel buio delle nostre campagne e dei nostri paesi, nelle mani di balordi, ubriachi, sbandati, di giovani aggressivi e violenti che nella noia delle notti trovano sfogo e divertimento nell'aggredire e provocare e picchiare il medico della Guardia Medica, spesso dopo aver abbondantemente bevuto, come si evince dalle denunce fino ad oggi presentate;
ricordato che dal 1990 ad oggi, oltre cento sono state le aggressioni denunciate in tutta la nostra Regione all'Assessore regionale della sanità di turno, ai Presidenti - oggi Direttori Generali - delle Aziende USL, ai Sindaci dei comuni di volta in volta sede del reato, all'Arma dei Carabinieri, ai Prefetti, e che più di una volta si è dovuto occupare dell'argomento anche il Comitato provinciale per la sicurezza e l'ordine pubblico e il Difensore Civico, tanta era la preoccupazione che tale cultura dell'aggressività a questi presidi sanitari induceva nei responsabili di quel Comitato;
osservato che si sta riproponendo la preoccupazione di una ulteriore escalation di tale grave situazione dell'assalto alle Guardie Mediche, che crea tensione e sfiducia negli operatori medici facendo venir meno la serenità necessaria per poter adempiere al difficile compito di intervenire su patologie con i caratteri dell'urgenza e dell'emergenza, qualora non si dovesse porre un freno allo stato di pericolosità emergente;
confermato che negli anni in cui il servizio di Guardia Medica era protetto dalla presenza all'interno dell'ambulatorio di una Guardia giurata all'uopo destinata, nessuna aggressione né altro atto violento è mai stato posto in essere da alcuno, ma anzi , la presenza del Vigilante induceva anche ad una migliore utilizzazione del Servizio da parte dei cittadini, che con maggiore difficoltà ricercavano l'abuso del servizio, rendendo lo stesso disponibile per i casi di effettiva necessità;
riferito che dal 1995 (Legge finanziaria 1994) il servizio di vigilanza è stato sospeso per ridotte disponibilità economiche delle USL, e che tale irresponsabile decisione espone i medici, soli nell'orario di servizio, al rischio di essere picchiati, pugnalati - in alcuni casi gli aggressori sono stati riconosciuti colpevoli di tentato omicidio - talora con le proprie auto bruciate, più spesso con tutte le quattro ruote squarciate;
rilevato che in merito a tale problematica l'Assessorato dell'igiene e sanità è sempre stato assente perché disinteressato al problema, se si esclude una Circolare molto generica che il 14 giugno 1990 (prot. N. 28707/ II /1) era stata diramata dall'Assessore Oppi, anche allora responsabile dell'Assessorato della sanità, ma alla quale nessuno si è mai curato di dare pratica attuazione,
chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore dell'igiene, sanità e dell'assistenza sociale per conoscere:
1) se intendano prendere urgenti provvedimenti per porre fine a questa insostenibile situazione;
2) se non ritengano opportuno, nell'ambito dei loro poteri di coordinamento e di indirizzo nei confronti delle Aziende USL, diramare le disposizioni necessarie affinché l'incolumità fisica degli operatori del Servizio di Guardia Medica venga tutelata e salvaguardata attraverso l'istituzione di un Servizio di vigilanza notturno, che agisca all'interno della struttura nella quale si eroga il servizio;
3) se non ritengano di dover intervenire con i poteri sostitutivi in caso di inadempienza e/o di disimpegno da parte delle Aziende USL;
4) se non ritengano ormai non più rinviabile l'assorbimento dell'attuale Servizio di Guardia Medica notturno e festivo nel più ampio comparto del 118 e della sua attuazione in tutto il territorio regionale.
Cagliari, 16 ottobre 2000