CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAInterpellanza n. 80/c-5
INTERPELLANZA TUNIS Marco Fabrizio sulle inadempienze degli Assessorati competenti in materia in ordine alla diffusione della epidemia fra gli ovini denominata "lingua blu".
Il sottoscritto,
premesso che in Sardegna, alla data odierna, la epidemia della lingua blu ha falcidiato (fra morti per la malattia e capi abbattuti) , almeno 100.000 ovini, tenuto conto che la Regione (Assessorati della agricoltura e della sanità) non fornisce i dati relativi alla situazione epizoologica reale;
rilevato che i primi focolai del terribile morbo sono insorti nella parte sud occidentale della Sardegna, oramai dalla primavera inoltrata e si sono diffusi in tutto il territorio isolano, in zone assolutamente incontaminate, nonostante le tanto "sbandierate" costituzioni di unità di crisi e delle tanto "decantate" misure di salvaguardia adottate;
osservato che le azioni di lotta (sic) assunte si sono appalesate "fallimentari" perché sbagliate nella pratica attuazione e quindi, con amarezza, bisogna riconoscere che l'annunciata battaglia è come non fosse mai avvenuta;
evidenziato il fatto che non c'è stata una indagine epidemiologica efficace e seria;
osservato, altresì, che sulla gravissima epidemia, di cui si auspicava un tempestivo blocco al fine di evitare il tracollo dell'economia nel settore, non c'è stata la necessaria informazione per gli addetti ai lavori, né sono stati forniti i messaggi sanitari per gli allevatori ormai delusi, storditi e amareggiati dalle tante "manchevolezze";
rilevato che a tutt'oggi le autorità non hanno ancora determinato se ci sarà un risarcimento, oltre che per gli ovini abbattuti anche per gli ovini morti per la malattia;
rilevato, altresì, che in data 18 febbraio 1997 la commissione della Comunità Europea ha istituito il P.I.F. (Posto di Ispezione Frontaliero) presso il porto di Cagliari con il compito di controlli sistematici sulle importazioni di origine animale e che nel 1999 tale organo ha evidenziato gravi carenze strutturali e di funzionalità;
fatto presente che l'Assessorato della sanità è stato tempestivamente informato dalle autorità sulla possibile chiusura del P.I.F. e che con ripetute note scritte è stato chiesto che tale chiusura fosse procrastinata;
evidenziato che nel 2000 è stata "adottata" la chiusura, con provvedimento del Ministero della Sanità, ma con possibilità di una riapertura nell'ipotesi di un suo adeguamento strutturale e sanitario "entro ottobre 2000" (cosa che appare improbabile in relazione agli atteggiamenti ignavi e di silenzio assunti dagli Assessori competenti dell'agricoltura e della sanità;
osservato ancora che detta chiusura ha determinato il trasferimento del Posto di Ispezione Frontaliero a Trapani, con evidenti disfunzioni nel settore,
chiede di interpellare il Presidente della Giunta regionale e gli Assessori regionali della sanità e dell'agricoltura per sapere:
1) se i fatti denunciati siano veri e quindi attendibili;
2) quali iniziative possano adottare in tempo reale per evitare la distruzione del nostro patrimonio ovi-caprino e il tracollo dell'economia del settore;
3) quali iniziative di tipo economico possano adottarsi in concreto per rifondere gli allevatori del capitale perso e della mancata produzione, e se intendano specificare, perché finora non è stato chiarito, se ci sarà un risarcimento oltre che per gli ovini abbattuti anche per gli ovini morti per la malattia;
4) se intendano riferire in Aula perché è stata posta fine all'attività del Posto di Ispezione Frontaliero presso il porto di Cagliari e fornire dettagliate risposte in merito alle iniziative che intendono attivare e in quali sedi, al fine di accertare responsabilità in ordine agli atti gravissimi denunciati che potrebbero costituire illeciti penali.
Cagliari, 6 ottobre 2000