CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAInterpellanza n. 58/a
INTERPELLANZA PINNA - CUGINI - CALLEDDA - PACIFICO - PUSCEDDU sul fallimento della privatizzazione dello stabilimento SARDAMAG di S. Antioco.
I sottoscritti.
premesso che, nel corso delle audizioni effettuate dalla Sesta Commissione permanente del Consiglio regionale il 17 maggio u.s., il rappresentante legale della SEAMAG S.p.A. ha comunicato alla stessa Commissione l'esistenza di ostacoli che impediscono la realizzazione del piano industriale oggetto del contratto di privatizzazione dello stabilimento per la produzione di ossido di magnesio di S. Antioco della società regionale NUOVA SARDAMAG S.r.l. in liquidazione ;
constatato che ad oltre due anni dalla stipula del contratto per la privatizzazione dello stabilimento non sono stati rispettati gli impegni sottoscritti per la ristrutturazione e la riattivazione produttiva dello stesso stabilimento con la prevista assunzione di 125 lavoratori;
preso atto che l'Assessore regionale dell'Industria, nel corso della stessa audizione del 17 maggio u.s., ha ribadito i contenuti di una nota stampa diffusa nei giorni precedenti nella quale ha sostenuto come "la Regione abbia adempiuto a tutte le obbligazioni contrattuali previste nel contratto di cessione del ramo di azienda stipulato in data 4.04.1998";
valutato che la mancata realizzazione del piano industriale oggetto del contratto di privatizzazione determina l'immediata rescissione dello stesso contratto senza oneri per la Regione che ha adempiuto a tutte le obbligazioni;
rilevato che a distanza di oltre un mese dalla conferma del fallimento della privatizzazione da parte dei soggetti contraenti nulla è stato fatto per la risoluzione del contratto;
appreso che la SEAMAG S.p.A., pur avendo comunicato che sono venute a mancare le condizioni per il rispetto degli impegni contrattuali, sembrerebbe ancora pretendere di commercializzare i prodotti giacenti nello stabilimento di S. Antioco e quelli rivenienti dalla cava di proprietà della società PALMAS CAVE S.p.A. ubicata nello stesso Comune di S. Antioco ed oggetto di contratto di affitto al solo scopo di consentire alla SEAMAG S.p.A. di utilizzare i materiali estratti ed estraibili esclusivamente per la produzione di ossido di magnesio;
evidenziato che la commercializzazione e l' utilizzo dei prodotti giacenti nello stabilimento e quelli rivenienti dalla cava, se effettuati al di fuori del rispetto dei vincoli contrattuali, creano ulteriori danni economici, se pure indotti, alla Regione Sarda;
atteso che il tanto propagandato progetto turistico alternativo all'attività industriale si è rivelato privo di consistenza tecnico-economica oltre che di titolarità, avendone anche l'Assessore del turismo, nella richiamata audizione del 17 maggio u.s., negato la paternità attribuitagli dal rappresentante legale della SEAMAG S.p.A. nel corso della stessa audizione;
considerato che non è stato ancora dato avvio ai lavori per il risanamento ambientale dello stagno di Is Pruinis nel quale sono stati riversati gli scarichi dello stabilimento della NUOVA SARDAMAG, nonostante siano stati già stanziati per l' esecuzione di tali lavori 10 miliardi a valere sugli interventi per il risanamento dell' area ad alto rischio di crisi ambientale del Sulcis tra i quali è compreso questo importante compendio umido naturale recentemente inserito tra i siti di interesse comunitario (NATURA 2000 ) ;
ricordato che è stata finora disattesa la risoluzione approvata all' unanimità dalla Sesta Commissione del Consiglio Regionale in data 18 maggio 2000 con la quale si invitava la Giunta e l'Assessore regionale dell'Industria "a provvedere all'immediato ricollocamento di tutti i1 125 lavoratori ex NUOVA SARDAMAG, compresi quelli già assunti dalla SEAMAG, nell'ambito di aziende regionali nel rispetto degli impegni assunti dall'Assessore regionale dell'Industria";
chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale, l'Assessore dell'industria, l'Assessore del turismo e l'Assessore dell'ambiente per sapere se non ritengano, nell'esercizio dei poteri di indirizzo e di controllo di cui dispongono e a cui sono tenuti per tutelare gli interessi della Regione sarda, di :
1) richiedere la rescissione dei contratti per la cessione dello stabilimento della NUOVA SARDAMAG S.r.l. in liquidazione e per l'affitto della cava della PALMAS CAVE S.p.A. essendo venute a mancare, come ammesso dal privato contraente, le condizioni per realizzare l'oggetto degli stessi contratti;
2) impedire che, anche nella more della definizione dei rapporti contrattuali, la SEAMAG S.p.A. prosegua nelle operazioni di commercializzazione dei prodotti giacenti nell'impianto e nella cava di S. Antioco con conseguente presumibile aggravio degli oneri a carico della Regione;
3) verificare se l' impiego dei ricavi rivenienti dalle vendite già effettuate dei prodotti giacenti nello stabilimento e dei materiali della cava siano stati utilizzati nel rigoroso rispetto dei vincoli contrattuali pattuiti;
4) dare attuazione agli impegni sottoscritti con le organizzazioni sindacali e sollecitati dalla Sesta Commissione del Consiglio Regionale per l'immediato ricollocamento di tutti i 125 lavoratori ex SARDAMAG, compresi quelli già assunti dalla SEAMAG S.p.A., nell'ambito di aziende regionali;
5) impiegare gli stessi lavoratori nelle operazioni di demolizione degli impianti, di bonifica del sito industriale, di recupero ambientale dell'area di cava e di risanamento dello stagno di IS PRUINIS sotto la direzione della società regionale già operante nel settore del risanamento ambientale, utilizzando, d'intesa con il comune di S. Antioco, le risorse finanziarie già disponibili, al fine di contenere gli oneri a carico della Regione;
6) chiarire il ruolo svolto e le finalità perseguite dall'Assessore del turismo nel promuovere e propagandare il fantomatico progetto turistico alternativo all'attività industriale il quale ha contribuito ad accrescere l'ostilità che ha impedito la ripresa dell'attività produttiva dello stabilimento, causa principale, quest'ultima, degli oneri conseguentemente generati a carico della Regione per la ricollocazione dei lavoratori e per la risoluzione dei rapporti contrattuali con la SEAMAG S.p.A.;
7) vigilare affinché i lavori di risanamento ambientale dello stagno di IS PRUINIS, qualora non affidati direttamente ad un ente regionale dotato di strutture aziendali competenti con il vincolo di impiegare i lavoratori ex SARDAMAG, vengano assegnati a società di comprovata esperienza e capacità nel rigoroso rispetto della normativa in materia di appalti pubblici, anche per non deludere le aspettative degli oltre 3000 abitanti di S. Antioco che, nel sottoscrivere una specifica petizione popolare, hanno richiesto il risanamento ambientale dell'area per tutelare la salute dei cittadini e non già per favorire gli interessi di novelli ed improbabili imprenditori ambientali;
8) procedere, a seguito della risoluzione dei richiamati contratti, alla dismissione delle proprietà immobiliari della NUOVA SARDAMAG S.r.l. in liquidazione e della PALMAS CAVE S.p.A. attraverso bandi pubblici di vendita affidati da un adivisor qualificato al fine di rendere trasparenti le operazioni di cessione del patrimonio delle società pubbliche regionali assicurando nel contempo la riconversione economica dei siti nel rispetto degli strumenti di programmazione e di sviluppo adottati dall'Amministrazione comunale di S. Antioco;
9) verificare la correttezza degli atti compiuti in relazione alla gestione dei rapporti contrattuali sulla cessione dell'impianto, sull'affitto della cava e sull'affidamento dei lavori per il risanamento ambientale dello stagno di Is Pruinis al fine di fugare eventuali dubbi e perplessità sulla legittimità delle procedure seguite come segnalato da più parti attraverso la stampa locale.
Cagliari, 17 luglio 2000