CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAInterpellanza n. 28/A
INTERPELLANZA COSSA - FANTOLA - CASSANO - DEMONTIS sulla tragica situazione irrigua in cui versa l'agricoltura sarda.
I sottoscritti,
premesso che è oramai a tutti nota la tragica situazione dell'agricoltura sarda che si avvia ad un inesorabile esaurimento della sua capacità produttiva con un danno irreparabile per l'economia isolana, un insopportabile nuovo aggravio nel bilancio occupativo e conseguenze invalutabili sul piano ambientale per tutta la regione;
considerato che la carenza dell'approvvigionamento idrico è da sempre una delle cause principali della insufficiente competitività della produzione agricola isolana;
tenuto conto che le vicende climatiche degli ultimi 15 anni hanno sconvolto le previsioni su cui si basava il piano delle acque del 1988 e che è necessaria assolutamente una sua revisione in tempi strettissimi;
tenuto conto ancora che rimane da vent'anni senza risposta l'esigenza di giungere in tempi brevi ad un'autorità unica nel settore delle acque che si sostituisca nelle funzioni di programmazione e controllo dell'attuale abnorme pluralità di soggetti che hanno competenza nel settore;
sottolineato che ad oggi il bilancio idrico regionale raggiunge un deficit di proporzioni drammatiche che coinvolge tutte le aree irrigue della Sardegna e principalmente il medio Campidano di Cagliari e Quartu su cui si registra un deficit idrico di 152 mil. mc, la Nurra con un deficit di 40 mil. mc, la Marmilla - che ha i terreni più fertili dal punto di vista irriguo e non ha mai avuto nessun intervento per avviare l'irrigazione - il comparto del Liscia dove si registra un grave deficit che è urgente sanare, il comprensorio del Cixerri, che ha attualmente una disponibilità di qualche milione di mc a fronte di esigenze valutabili intorno ai 15-20 mil. mc, le quali dovrebbero essere in parte sanate con le risorse idriche del Flumendosa e quindi con un ulteriore penalizzazione del medio Campidano;
precisato che il fabbisogno idrico del medio Campidano di Cagliari e Quartu può essere riassunto come segue:
uso potabile - 118 mil. mc per circa 700.000 abitanti, compreso il settore turistico;
uso industriale - 22 mil. mc (ASI Cagliari e ZIR Villacidro);
uso irriguo - 295 mil. mc per 50.000 Ha attrezzati o in corso di completamento;
totale fabbisogno - 435 mil. mc;
disponibilità attuale - 283 mil. mc (secondo i nuovi dati idrogici)per cui il deficit attuale risulta di 152 mil. mc che si scarica tutto sul settore irriguo, con la conseguenza che solo la metà circa dei 50.000 Ha attrezzati possa usufruire dell'acqua;
accertato che sempre nel medio campidano entro i prossimi 10 anni il fabbisogno salirà fino a 485 mil. mc, a causa dei previsti 10 mil. mc in più richiesti nel settore potabile e dei 40 mil. mc richiesti in più nel settore irriguo, per cui, in assenza di interventi, il deficit salirebbe fino a ben 200 mil. mc,
chiedono di interpellare il presidente della Giunta regionale, l'Assessore regionale della programmazione, l'Assessore regionale dei lavori pubblici e l'Assessore regionale dell'agricoltura per conoscere lo stato di attuazione riguardante gli interventi miranti a sanare nel minore tempo possibile le suddette esigenze irrigue. In particolare si segnalano:
a) gli interventi previsti nel programma dell'emergenza idrica tra cui:
- traversa sul Basso Flumendosa e adduzione al Mulargia;
- nuova grande condotta potabile per area cagliaritana e conseguente utilizzazione dei reflui del depuratore di Cagliari;
- ossia utilizzazione del Simbirizzi (ora potabile su Cagliari) attraverso i reflui del depuratore per l'irriguo;
b) quelli previsti presso il serbatoio artificiale sul basso Flumendosa a Monte Perdosu e convogliare in esso le acque del Rio di Quirra;
c)la conclusione di un accordo con l'ENEL per rimettere nel corso naturale del Flumendosa almeno metà delle risorse dell'alto bacino che sono attualmente deviate verso Tortolì con un maggior volume disponibile di 25 ml.mc.
Cagliari, 19 gennaio 2000