CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURAInterpellanza n. 21/A
INTERPELLANZA PIRISI - CUGINI - SANNA Salvatore - SCANO - SPISSU - FALCONI - ORRU'- PINNA sull'adeguamento degli incentivi alle piccole e medie imprese che accedono al credito attraverso i consorzi fidi.
I sottoscritti, premesso che:
- per le piccole e medie imprese sarde una diffusa forma di accesso al credito è costituita dai finanziamenti bancari assistiti da garanzie dei consorzi fidi e delle cooperative di garanzia;
- la stessa Commissione Europea, con la sua comunicazione del 5 settembre 1991, ha assunto un orientamento favorevole allo sviluppo dei consorzi fidi costituiti tra piccole e medie imprese di tutti i settori economici e produttivi;
- la stessa legislazione nazionale prevede diversi strumenti di agevolazione ai consorzi fidi e alle piccole e medie imprese che accendono finanziamenti con garanzie del confidi, strumenti che peraltro possono e debbono essere maggiormente utilizzati dal sistema bancario e imprenditoriale sardo (in particolare, il fondo nazionale di garanzia istituito dalle Leggi n. 66 del 1996 e n. 266 del 1997, e il fondo nazionale a sostegno della capitalizzazione delle piccole e medie imprese istituito dalla Legge n. 237 del 1993);
considerato inoltre che:
- anche la normativa regionale a sostegno dei consorzi fidi e degli affidamenti assistiti da garanzie di un consorzio fidi è stata di recente sottoposta alla necessaria verifica di conformità alla disciplina comunitaria in materia di "aiuti di Stato" alle imprese, e che è emersa l'esigenza di un adeguamento profondo della stessa normativa regionale (in particolare gli articoli 62 e seguenti della legge regionale n. 11 del 1988);
- l'adeguamento da perseguire sembra essere soprattutto quello di distinguere le operazioni di finanziamento per investimenti (le quali possono essere agevolate pienamente dalla Regione con gli aiuti a finalità regionale) dai finanziamenti per credito di esercizio (che possono essere agevolati meno intensamente adottando la cosiddetta regola "de minimis" indicata dalla stessa Commissione Europea);
- in ogni caso, nelle more di questo adeguamento della vecchia normativa regionale su questa materia, appare assolutamente necessario evitare vuoti nell'intervento agevolativo regionale che possano provocare danni alle imprese che avevano, in piena buona fede, acceso operazioni di finanziamento tramite i consorzi fidi, facendo affidamento sulle normative regionali operanti a quel momento,
chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale, l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio e l'Assessore dell'industria, per sapere:
1) se non ritengano necessario provvedere con urgenza affinché sia assicurato un intervento agevolativo regionale nella fase di passaggio dal precedente regime di aiuto a sostegno dei consorzi fidi ad un nuovo regime conforme alla normativa comunitaria;
2) se, nel merito, condividano la proposta di adottare subito la regola comunitaria del "de minimis" che assicurerebbe alle imprese aventi titolo un contributo in conto interessi fino a 100.000 ECU nell'arco di tre anni, ripetibile nel tempo: proposta che risolverebbe la quasi totalità dei casi in argomento riguardanti le piccole e medie imprese sarde e che, oltretutto, potrebbe essere immediatamente operativa, senza notifica alla Commissione Europea;
3) se sono già stati presi, infine, contatti diretti con le competenti autorità della Commissione Europea per concordare un adeguamento alla normativa regionale sui consorzi fidi che possa risolvere al meglio anche i casi non risolvibili con la regola "de minimis" prevedendo l'inserimento di tali nuove disposizioni già nella nuova legge finanziaria regionale per il 2000.
Cagliari, 16 dicembre 1999