CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

DISEGNO DI LEGGE N. 383/A

presentato dalla Giunta regionale

su proposta dell'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, MASALA

il 18 dicembre 2002

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione
(Legge finanziaria 2003)


RELAZIONI DELLE COMMISSIONI

(Art. 34, comma 2, del Regolamento)

Prima Commissione

Premessa

E' stato segnalato alla Commissione sia dall'ANCI che dai presidenti delle province che le rappresentanze delle autonomie locali sono state sostanzialmente escluse dalla fase preparatoria dei documenti di bilancio e persino dall'invio dei testi definiti dalla Giunta.

Ad avviso della Commissione tale modo di procedere dimostra una non adeguata comprensione da parte della Giunta della posizione istituzionale degli enti locali: tanto più dopo la recente modifica del titolo V della Costituzione, gli enti locali dovrebbero essere considerati - diversamente dalle parti sociali con le quali si stabilisce un rapporto di confronto e di concertazione - come parti equiordinate di un sistema istituzionale unitario, con le quali realizzare un rapporto di collaborazione e di intesa prima della vera e propria concertazione con le parti sociali.

Trasferimenti agli enti locali

La Commissione giudica negativamente la rilevante riduzione dell'entità dei trasferimenti agli enti locali, principalmente per due motivi:

- perché si ritiene che il contenimento della spesa regionale dovrebbe essere prevalentemente realizzato senza incidere sui finanziamenti agli enti locali che, essendo destinati in larga misura ai servizi per i cittadini, hanno un importante effetto propulsivo;

- perché in numerosi casi la riduzione dei trasferimenti agli enti locali è conseguenza di scelte di ripristino del centralismo regionale e di messa in discussione dell'impianto della legge regionale n. 25 del 1993, scelte che non possono essere condivise alla luce del principio di decentramento di risorse e di funzioni, sancito dalle recenti modifiche costituzionali ed in parte già in essere.

Per quanto riguarda i singoli capitoli di spesa, la Commissione condivide nella sostanza i rilievi formulati dall'ANCI nella nota da essa consegnata anche alla Commissione bilancio e ad essa fa pertanto rinvio, sottolineando in particolare:

- che l'azzeramento della posta di bilancio relativa agli interventi degli enti locali per lo sviluppo e l'occupazione, previsti dall'articolo 19 della legge regionale n. 37 del 1998 (cap. 04048), rischia di rendere impossibile il cofinanziamento dei POR da parte dei comuni

- che la notevole diminuzione del fondo per gli investimenti degli enti locali, previsto dalla legge regionale n. 25 del 1993 (cap. 04046), è in contrasto con il consolidamento delle risorse finanziarie trasferite, garantito dall'articolo 6 comma 2 bis della citata legge regionale, e mette in difficoltà gli enti che hanno contratto mutui contando su tali risorse; particolarmente discutibile, per il suo contrasto con le finalità ed i criteri di gestione degli interventi previsti dalla legge regionale n. 25 del 1993, appare la sottrazione al fondo per gli investimenti, a partire dal 2004, di 7 milioni di euro da destinare ad un programma di spesa gestito direttamente dall'Assessorato regionale della sanità (articolo 15 comma 8 del disegno di legge finanziaria);

- che la destinazione di 10 milioni di euro, a partire dal 2003, ad un programma di interventi assistenziali gestito dalla Giunta regionale (articolo 15 comma 16 del disegno di legge finanziaria) rappresenta un inopportuno ritorno a moduli centralistici, oltre che una sottrazione di risorse alla legge regionale n. 25 del 1993;

- che vi è una contraddizione tra la dichiarata volontà di sostenere la gestione associata dei servizi comunali, al fine di garantire servizi di qualità anche nei piccoli comuni, contribuendo ad arrestare lo spopolamento delle zone interne, e il mancato adeguamento del fondo per il sostegno alla gestione associata di servizi e funzioni comunali (cap. 04021), pur in presenza di un significativo aumento dei comuni consorziati;

- che sono stati incomprensibilmente azzerati i contributi ai comuni per l'attivazione degli uffici espropriazioni (cap. 03118), degli sportelli unici per l'edilizia (cap. 04040) e per le imprese (cap. 04022); l'attivazione dello sportello unico per le imprese è fra l'altro uno dei parametri utilizzati per il riconoscimento delle premialità dei fondi POR; non trova dunque giustificazione la cancellazione del contributo, tenuto conto inoltre che fino ad ora gli sportelli per le imprese sono stati istituiti in non più del 30 % dei comuni della Sardegna.

Nuove province

La Commissione ritiene che lo stanziamento di 4 milioni di euro per l'avviamento delle nuove province (cap. 04039) sia del tutto al di sotto del fabbisogno effettivo, pur senza pronunciarsi sulla correttezza della stima delle Province, che collocano tale fabbisogno fra i 120 e i 140 milioni di euro.

Competenze del Consiglio regionale

La Commissione non condivide la tendenza, presente in diverse parti del disegno di legge finanziaria, a sottrarre al Consiglio regionale competenze finora ad esso attribuite per quanto riguarda la determinazione di direttive ed indirizzi di carattere generale e di particolare rilievo programmatico.

A tale proposito si segnalano criticamente tre punti del disegno di legge finanziaria:

§ l'articolo 9, che propone il trasferimento in capo alla Giunta (senza che sia neppure previsto un parere della competente commissione consiliare) della competenza in materia di politiche a sostegno delle attività produttive, attribuendo alle direttive della Giunta anche il potere di abrogare norme di legge vigenti;

§ l'articolo 18 comma 8, con la cui parte finale viene implicitamente sottratta al Consiglio regionale la competenza sull'approvazione delle direttive per la redazione degli strumenti urbanistici comunali;

§ l'articolo 20 comma 14, con il quale viene sottratta al Consiglio la possibilità di formulare direttive alla Giunta per la predisposizione del programma integrato d'area di rilevanza regionale.

Norme sul personale

L'articolo 20 comma 1, che consente di nominare direttori dei servizi privi della qualifica dirigenziale, già proposto nella precedente finanziaria, deve essere soppresso, in quanto riguarda una materia che non può essere contenuta nella legge finanziaria, e costituisce, come segnalato dallo stesso Assessore del personale, un'inopportuna forzatura delle norme sull'attribuzione delle funzioni di direzione dei servizi, tanto più ingiustificata dopo l'ampliamento del numero dei posti di dirigente effettivamente coperti, per effetto dell'approvazione della legge regionale n. 11 del 2002.

Anche l'articolo 20 comma 13 deve essere soppresso, in quanto riguarda una materia riservata alla contrattazione e comunque estranea alla legge finanziaria.

Beni immobili degli enti regionali

Si raccomanda la soppressione dell'articolo 17, che prevede il passaggio in capo all'Amministrazione regionale di tutti i beni immobili di proprietà degli enti autonomi elencati nell'articolo 69 della legge regionale n. 31 del 1998.

Si tratta di una misura che, incidendo in maniera profonda su un aspetto qualificante dell'ordinamento degli enti regionali, richiede quanto meno un'adeguata valutazione nella sede della Commissione competente in materia. Occorre infatti verificare la compatibilità di una tale scelta con i profili di autonomia che caratterizzano l'esistenza degli enti, e dei loro consigli di amministrazione, e li distinguono dagli uffici dell'Amministrazione. Occorre inoltre verificare la portata dell'applicazione indiscriminata di una tale misura, in particolare in situazioni come quelle degli Enti per il diritto allo studio o degli Istituti autonomi case popolari.

Beni dismessi dal Corpo forestale

Si propone la soppressione dell'articolo 19 comma 3, avendo lo stesso Assessore al patrimonio segnalato la sua inadeguata formulazione e sostanziale superfluità.

Parere non approvato dalla Prima Commissione permanente

Trasferimenti agli enti locali

La Commissione ha preso positivamente atto che, pur in un quadro generale di contenimento della spesa la cui necessità è da tutti condivisa, i trasferimenti ordinari agli enti locali sono stati sostanzialmente mantenuti invariati.

Per quanto riguarda il fondo per gli investimenti degli enti locali, previsto dalla legge regionale n. 25 del 1993 (cap. 04046), si segnala l'opportunità di mantenerne invariato l'importo rispetto al precedente esercizio finanziario, nel rispetto del criterio di consolidamento delle risorse finanziarie trasferite, garantito dall'articolo 6 comma 2 bis della citata legge regionale.

La Commissione ritiene che sia necessario un ulteriore impegno, anche finanziario, per promuovere e sostenere i processi di associazione fra i comuni, obiettivo rispetto al quale risulta inadeguato nella sua configurazione l'attuale fondo per il sostegno alla gestione associata di servizi e funzioni comunali (cap. 04021), di cui peraltro si apprezza il mantenimento della dotazione rispetto all'anno precedente. Si segnala pertanto l'opportunità di prevedere un apposito accantonamento nel fondo nuovi oneri legislativi per finanziare adeguatamente la revisione dell'attuale sistema di incentivi all'associazione dei comuni.

Si propone di mantenere anche per l'anno in corso i contributi ai comuni per l'attivazione degli uffici espropriazioni (cap. 03118), degli sportelli unici per l'edilizia (cap. 04040) e degli sportelli unici per le imprese (cap. 04022).

Nuove province

La Commissione prende atto positivamente che per l'avviamento delle nuove province è stato previsto un ulteriore stanziamento di 4 milioni di euro (cap. 04039), cifra che, sommandosi ai residui dell'anno precedente, può rappresentare una adeguata risposta alle più immediate esigenze delle nuove province. Si avverte tuttavia che negli anni seguenti la Regione dovrà essere chiamata a sostenere ulteriori oneri, in particolare al fine di coprire le diseconomie strutturali inevitabilmente derivanti dall'aumento del numero degli enti e dalla loro minore dimensione, nonché al fine di incentivare adeguatamente i necessari processi di mobilità del personale delle attuali province.

Competenze del Consiglio regionale

La Commissione ritiene che debbano essere mantenute in capo al Consiglio regionale le competenze riguardanti la determinazione di direttive ed indirizzi di carattere generale e di particolare rilievo programmatico e pertanto raccomanda di riesaminare tre punti del disegno di legge finanziaria:

§ l'articolo 9, che prevede il trasferimento in capo alla Giunta (senza che sia neppure previsto un parere della competente commissione consiliare) della competenza in materia di politiche a sostegno delle attività produttive, attribuendo alle direttive della Giunta anche il potere di abrogare norme di legge vigenti;

§ l'articolo 18 comma 8, con la cui parte finale viene implicitamente sottratta al Consiglio regionale la competenza sull'approvazione delle direttive per la redazione degli strumenti urbanistici comunali;

§ l'articolo 20 comma 14, con il quale viene sottratta al Consiglio la possibilità di formulare direttive alla Giunta per la predisposizione del programma integrato d'area di rilevanza regionale.

Norme sul personale

La Commissione richiama la necessità di rispettare l'articolo 13 comma terzo lettera c) della legge di contabilità, che esclude dalla finanziaria le disposizioni sull'organizzazione degli uffici della Regione e sullo stato giuridico ed economico del relativo personale e pertanto invita la Giunta a ritirare i commi 1 e 13 dell'articolo 20, eventualmente riproponendoli con apposito disegno di legge nella sede competente.

Beni immobili degli enti regionali

Pur condividendo l'esigenza di una più coordinata ed efficiente gestione dei patrimoni dell'Amministrazione e degli enti regionali, si esprimono riserve sulla drastica soluzione ipotizzata dall'articolo 17, e si suggerisce di valutare, in alternativa, la possibilità di sottoporre gli atti degli enti regionali concernenti il patrimonio immobiliare, oltre che al controllo dell'Assessore competente nel settore oggetto dell'attività dell'ente, anche al controllo dell'Assessore regionale competente in materia di patrimonio.

Beni dismessi dal Corpo forestale

Si propone la soppressione dell'articolo 19 comma 3, avendo lo stesso Assessore al patrimonio segnalato la sua inadeguata formulazione e sostanziale superfluità.


Seconda Commissione

La Commissione ha esaminato i documenti concernenti la manovra finanziaria 2003-2005 procedendo anche, preliminarmente all'espressione del parere di competenza, all'audizione dell' Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, dell'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, dell'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, del Presidente nazionale della Federazione delle Associazioni dei Sardi in Italia, della Presidente della Commissione regionale per le pari opportunità tra uomini e donne, della Responsabile dell'Ufficio regionale per l'esecuzione penale esterna del Ministero di grazia e giustizia.

L'esame dei disegni di legge finanziaria e di bilancio e delle Note di programma, nonché dei documenti allegati, con particolare riferimento al Rapporto sullo stato di attuazione, ha consentito di formulare le seguenti osservazioni.

A) DL n. 383 (Disegno di legge finanziaria)

- L'articolo 3 (adempimenti per l'attuazione del POR), al comma 1 prevede la realizzazione di un sistema di certificazione mediante verifica della rendicontazione della spesa afferente ai fondi del POR e dei PIC e, al comma 2, ne attribuisce la realizzazione ed il coordinamento all'Assessorato della Programmazione. Il comma 3 prevede che tale Assessorato presenti un rapporto annuale sullo stato di attuazione soltanto alla Giunta regionale.

In merito a tale previsione si evidenzia l'opportunità che tale rapporto sia trasmesso anche alla Commissione competente in materia di politiche comunitarie, per consentire al Consiglio una completa conoscenza del processo attuativo della programmazione dei fondi comunitari.

- Il medesimo articolo, al comma 4, prevede lo stanziamento di 1.550.000 euro a favore del BIC Sardegna al fine di garantire l'attività di animazione economica e assistenza tecnica a supporto del sistema locale.

La Commissione rileva che trattasi di fondi regionali (UPB S03.076. cap. 03345) e non di risorse derivanti da misure affidate al BIC a valere sui programmi comunitari: pare quindi opportuno evidenziare che la disposizione prevede non tanto un adempimento per l'attuazione del POR quanto un contributo straordinario alle spese di funzionamento del BIC stesso e che di conseguenza la norma dovrebbe quantomeno trovare collocazione in altra partizione della legge finanziaria. Anche in tal caso si ravvisa l'opportunità che della deliberazione della Giunta concernente le modalità di utilizzo dello stanziamento sia data comunicazione alla Commissione consiliare competente.

- Il comma 5 prevede infine la possibilità di affidamento al Consorzio 21 delle competenze e delle relative risorse finanziarie per la gestione della Misura 3.13 del POR Sardegna, concernente "Ricerca e sviluppo tecnologico nelle imprese e territorio".

A tale proposito si rileva che l'approvazione di questa disposizione si tradurrebbe in una modifica con legge del Complemento di programmazione, il quale, nel testo approvato dal Consiglio e trasmesso alle autorità dell'UE, prevede invece che la responsabilità della gestione di tale misura spetti alla Regione e segnatamente al Centro Regionale di Programmazione.

Non è peraltro chiara la ragione dell'espressione "possono essere affidate": essa sembra infatti lasciare indeterminata la scelta circa l'affidamento della misura e non esclude neppure l'ipotesi che tale affidamento possa essere parziale.

L'espressione relativa alla "gestione" della misura, inoltre, appare imprecisa: dovrebbe essere chiarito infatti se si intende sostanzialmente delegare le funzioni regionali di attuazione della misura al Consorzio 21, il quale in tal caso potrebbe operare in veste di Agenzia Governativa regionale solo condizionatamente al suo riconoscimento come tale ai sensi della legge regionale 9 dicembre 2002, n. 23, e con i vincoli di cui all'articolo 2,comma 1, lettera d), della medesima legge, ovvero se si intende affidare direttamente al Consorzio stesso, come beneficiario finale, la realizzazione in tutto o in parte delle azioni della misura, previsione quest'ultima che non parrebbe coerente con quanto stabilito dal Complemento di Programmazione e dalla citata legge regionale n. 23/2002.

Si richiama anche a proposito dell'articolo in questione l'esigenza che le deliberazioni della Giunta ivi previste siano portate a conoscenza della competente Commissione consiliare.

- Il successivo articolo 9 del disegno di legge finanziaria prevede il recepimento dei regolamenti comunitari relativi ai nuovi regimi di aiuti a sostegno delle attività produttive emanati nel 2001 in applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato UE. Tale recepimento comporterà una profonda revisione della normativa regionale in materia di aiuti alle imprese.

Ad avviso della Commissione tale revisione non può avvenire mediante lo strumento delle direttive della Giunta regionale previste dall'articolo in questione, la cui formulazione si presta al rilievo di eccesso di delega all'organo esecutivo della Regione. Sia il contenuto indicato dal comma 1 dell'articolo per tali direttive (definizione delle specifiche finalità, modalità, criteri di attuazione, massimali d'intensità degli aiuti, limitazioni e vincoli per i soggetti beneficiari, determinazione delle priorità per determinate attività produttive), sia l'effetto attribuito alle direttive stesse dal comma 2 (sostanzialmente abrogativo delle vigenti disposizioni legislative in materia) sono infatti quelli tipici degli atti normativi di competenza consiliare e non di competenza della Giunta nel vigente ordinamento statutario.

Si ritiene pertanto necessaria una riformulazione dell'articolo che preveda l'impegno della Giunta a presentare appositi progetti legislativi o regolamentari al Consiglio regionale.

- La Commissione valuta con estrema preoccupazione le previsioni delle Tabelle A e B allegate al disegno di legge finanziaria. La mancata destinazione di una ragionevole dotazione di risorse per il Fondo Nuovi Oneri Legislativi prefigurerebbe l'impossibilità di dare copertura alle iniziative consiliari, fatto che si tradurrebbe in una paralisi dell'attività legislativa nel suo complesso. Si auspica pertanto che tale lacuna venga colmata durante l'iter di approvazione della manovra finanziaria. 

B) DL. N. 384 e Progr. N. 47 (Proposta di bilancio e Note di Programma).

1) Stato di previsione della spesa della Presidenza della Giunta (01)

La Commissione osserva che, rispetto al precedente esercizio, sono state apportate riduzioni, sia pur relativamente contenute, alle UPB S01.018, concernente le politiche regionali sulla condizione giovanile, S01.021, concernente la Commissione per le Pari Opportunità, S01.031 in tutti i capitoli relativi alla Cooperazione internazionale.

Considerato che nelle stesse Note di Programma si afferma che si tratta di attività in settori particolarmente rilevanti e che anche le risorse stanziate negli anni precedenti si sono rivelate insufficienti a coprire il fabbisogno, si raccomanda l'incremento fino a euro 250.000 della UPB S01.021 concernente la Commissione per le pari opportunità e quantomeno il ripristino degli altri stanziamenti previsti nel precedente esercizio, eventualmente mediante una corrispondente riduzione dello stanziamento contenuto nell'UPB S01.043, relativa alla promozione e pubblicità istituzionale, che risulta la più cospicuamente incrementata fra tutte quelle dello Stato di Previsione in esame.

2) Stato di Previsione dell'Assessorato della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio (03)

La Commissione ha esaminato tale stato di previsione alla luce del Rapporto sullo stato di attuazione allegato alla documentazione finanziaria. Si rileva peraltro che il Rapporto non fornisce informazioni sui PIT né sui PIC e si sottolinea l'esigenza che tali informazioni vengano documentatamente fornite al Consiglio nel prosieguo della sessione di bilancio corrente.

In linea generale si prende atto della certificazione prodotta dal Centro Regionale di Programmazione in data 24 dicembre 2002 e fornita dall'Assessore competente durante la sua audizione secondo cui "il POR Sardegna ha superato ampiamente la soglia minima prevista per il disimpegno automatico delle risorse relative alla prima annualità (anno 2000)".

Non sfugge d'altra parte che, per ammissione fatta dallo stesso CRP nel citato documento, ciò è avvenuto anche mediante la rendicontazione di tutti i progetti provenienti dalla precedente fase di programmazione ove espressi a livelli adeguati di coerenza, convergenza e omogeneità con il POR 2000-2006.

I livelli medi d'impegno e di spesa delle risorse complessive, pari rispettivamente al 28,54 e 12,68, non sembrano tali da fugare ogni preoccupazione sullo stato di avanzamento del POR.

Tali livelli sono infatti da attribuire sostanzialmente alle buone performances raggiunte dalla spesa delle risorse FESR negli assi I (Risorse naturali) e VI (Reti e nodi di servizio), mentre restano ampiamente al di sotto di tali livelli medi i restanti Assi (anche misure relative allo sviluppo produttivo locale finanziate dallo stesso FESR sono a livelli zero di impegni e di spesa) e l'impiego dei restanti Fondi, con particolare riferimento all'allarmante situazione del FEOGA (che concerne prevalentemente il settore agricolo e a valere sul quale sono finanziate importanti misure ancora rimaste a livello zero quanto ad impegni e a spesa) e dello SFOP (che concerne il settore della pesca).

Preoccupazioni accentuate dalla mancanza di adeguate informazioni sullo stato di avanzamento dei PIT, cui, come è noto, è destinata una riserva pari al 40% delle risorse complessive.

La Commissione auspica che la Giunta, già durante la sessione corrente di bilancio, prospetti al Consiglio le misure più adeguate per l'accelerazione della spesa dei fondi comunitari e gli orientamenti più opportuni per le eventuali rimodulazioni delle misure del POR che potranno essere adottate nelle sedi di concertazione competenti alle scadenze intermedie previste a tal fine dalle procedure comunitarie.

3) Stato di previsione dell'Assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione, sicurezza sociale (10)

La Commissione rileva che tra le misure dell'Asse III (Risorse Umane) del POR la Misura 3.1 (Organizzazione dei servizi per l'impiego) si attesta su livelli estremamente bassi di impegni e di spesa (rispettivamente 3,02% e 0,24%). Essendo ciò addebitabile alla mancata attuazione del trasferimento di competenze dallo Stato alla Regione, su cui giace in Consiglio un apposito disegno di legge, la Commissione auspica che tale provvedimento sia inserito con carattere di priorità nella programmazione dei lavori consiliari successivi alla manovra finanziaria, anche in considerazione del fatto che la sua approvazione costituisce una delle condizioni per l'assegnazione dei fondi comunitari aggiuntivi relativi alla premialità.

In ordine allo stato di previsione dell'Assessorato del lavoro, per la parte di competenza della Commissione , si osserva anzitutto l'elevata quantità di residui in tutti i capitoli dell'UPB S10.039, (Interventi a favore degli immigrati e degli emigrati) risultante dai documenti consegnati, certamente indicativa di un notevole ritardo nella spesa delle risorse stanziate per il trascorso esercizio.

In assenza di una documentazione ufficiale più aggiornata, la Commissione non può non stigmatizzare, in particolare, quanto attestato nelle Note di Programma dell'Assessorato, secondo cui "I fondi stanziati dalla legge regionale n. 3/2002, pari a euro 1.032.000, per i sardi emigrati in difficoltà non sono stati utilizzati". La legge venne approvata dal Consiglio in previsione di uno specifico intervento volto a fronteggiare la situazione di emergenza in cui versano i Sardi residenti in Argentina. Pur prendendo atto di quanto dichiarato dall'Assessore in relazione alle difficoltà operative emerse nei rapporti con le autorità argentine e in ordine alla avvenuta anticipazione di risorse provenienti da altri fondi in dotazione dell'Assessorato (pari a 220.000 euro), a favore di emigrati sardi in Argentina versanti in accertate ed estreme condizioni di bisogno, la mancata attuazione della legge in questione resta un fatto estremamente grave. La Commissione sollecita quindi la Giunta affinché vengano immediatamente adottate tutte le misure per rimediare al ritardo accumulato.

In ordine alle previsioni di spesa per l'esercizio 2003, la Commissione rileva una riduzione notevole degli stanziamenti rispetto al passato esercizio, in evidente contrasto con le esigenze evidenziate nelle Note di Programma.

Anche alla luce di quanto richiesto dalla Consulta regionale dell'emigrazione pertanto, si ritiene indispensabile quantomeno ripristinare lo stanziamento previsto dal bilancio per il 2002 sul capitolo 10.143/00, relativo alle azioni a favore degli emigrati.

Analogamente si richiede il ripristino dello stanziamento a valere sul capitolo 10144-00, concernente le azioni a favore dei lavoratori immigrati: anche in relazione a tale capitolo, peraltro, si registra con insoddisfazione quanto risulta dalle Note di Programma in ordine al mancato utilizzo delle somme stanziate nell'esercizio 2002.

In relazione a quanto previsto nelle Note di Programma circa l'utilizzo delle risorse del summenzionato capitolo 10143/00, la Commissione esprime riserve circa la previsione di acquisto di immobili da parte della Regione, da destinare in comodato d'uso ad alcuni circoli di Sardi all'estero, non sembrando opportuna l'acquisizione di proprietà immobiliari fuori Sardegna per di più non destinate a dirette attività d'istituto.

Sempre in ordine a quanto prefigurato nelle Note di Programma, la Commissione ritiene inoltre necessario un superamento delle attuali modalità di diffusione dell'informazione destinata al mondo degli emigrati e attualmente affidata al periodico il Messaggero Sardo. Si ritiene infatti inadeguato lo strumento del bollettino cartaceo, destinato a pervenire ai destinatari con notevole ritardo, rispetto a quanto potrebbe avvenire mediante l'utilizzo di strumenti più aggiornati quali le trasmissioni televisive satellitari o la realizzazione di un sito telematico.

4) Stato di previsione dell'Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport (11)

La Commissione prende atto positivamente che rispetto al precedente esercizio non risultano decurtazioni significative negli stati di previsione di competenza (UPB S11.014, UPB S11.046, UPB S11.055).

In relazione a quanto previsto nelle Note di Programma, circa la destinazione di risorse alla sede RAI della Sardegna per il recupero del materiale radiofonico di Radio Sardegna e di quello televisivo della stessa RAI, la Commissione ravvisa l'esigenza di estendere il programma di recupero al materiale radiotelevisivo delle emittenti locali.

5) Stato di attuazione degli interventi di competenza della Regione nel settore penitenziario

La Commissione ha ritenuto doveroso soffermarsi sulla situazione del sistema carcerario sardo, oggetto nel 2001 di una approfondita indagine conclusasi con l'approvazione, da parte del Consiglio, di in apposito ordine del giorno.

L'ordine del giorno del 29 marzo 2001, nell'approvare la Relazione finale predisposta dalla Commissione, impegnava la Giunta regionale a adottare ogni iniziativa di propria competenza nel settore, tenuto conto che la legge finanziaria e il bilancio appena approvati contenevano "una serie di previsioni di spesa in materia di lavoro, formazione professionale, sanità, assistenza sociale, lavori pubblici", tutte "competenze regionali attinenti alle tematiche oggetto dell'indagine".

A distanza di due anni non è dato rilevare nelle Note di Programma alcuno specifico cenno ad interventi attuativi di tale impegno, né i disegni di legge finanziaria e di bilancio recano espresse previsioni di spesa per interventi destinati alla condizione delle carceri sarde e dei soggetti sottoposti a misura di esecuzione penale esterna.

La Commissione ritiene che tale lacuna vada anch'essa colmata in sede di esame e di approvazione della manovra finanziaria.

PARERE CONCLUSIVO

La Commissione esprime a maggioranza parere favorevole sulle parti di propria competenza della manovra finanziaria 2003-2005, in considerazione del fatto che gli Assessori hanno manifestato la disponibilità ad apportarvi le integrazioni suggerite dalla stessa Commissione.

I rappresentanti dei Gruppi di minoranza (DS, Margherita, Misto) hanno invece espresso voto contrario proprio in considerazione delle gravi lacune rilevate nei documenti presentati dalla Giunta.  


Quarta Commissione

a) Premessa

La Quarta Commissione consiliare permanente ha approvato a maggioranza, nella seduta del 15 gennaio 2003, il parere sulle parti di competenza della manovra finanziaria per il triennio 2003 - 2005 proposta dalla Giunta Regionale. Il documento che si trasmette contiene inoltre, ai sensi dell'articolo 34, comma 2 del Regolamento consiliare, le posizioni difformi che sono state espresse dalle opposizioni e alcune proposte di integrazione e modifica della legge finanziaria che la Commissione ha approvato all'unanimità.

b) Considerazioni generali

La Quarta Commissione consiliare permanente dopo aver attentamente esaminato le parti di competenza della manovra finanziaria per il triennio 2003 - 2005 proposta dalla Giunta Regionale, ha espresso un giudizio sostanzialmente positivo sulla stessa.

Sotto l'aspetto del contenuto, in linea generale si ribadisce come le esigenze di carattere generale del risanamento della finanza pubblica e il progressivo estendersi dell'intervento finanziario regionale nei confronti di nuovi settori di intervento, nonché il permanere di una certa rigidità nella programmazione della spesa, seppure per molti aspetti quasi obbligata, non costituiscono aspetti facilmente risolvibili a livello esclusivamente regionale, ma, peraltro, si riflettono in modo incisivo nella struttura di fondo della manovra finanziaria proposta caratterizzata, comunque, da una generalizzata riduzione degli stanziamenti, al fine di perseguire l'obbiettivo prioritario del rientro dall'attuale deficit di bilancio.

Si ribadisce, ancora una volta, la critica sul modo con cui è affrontata e risolta la questione - trasporti, preliminare per ogni valutazione e decisione politica sullo sviluppo socio-economico della Sardegna. Infatti, la più volte auspicata netta inversione di tendenza della politica regionale, che consideri il settore dei trasporti non meramente settoriale, bensì centrale e portante per l'intera economia isolana, condizionante l'intero suo progetto di sviluppo e ad esso complementare, non trova riscontro negli stanziamenti contenuti nei documenti contabili, continuando a prevalere un'ingiustificata logica settoriale e riduttiva del problema dei trasporti. Ciò anche se, nella generale riduzione degli stanziamenti, è significativo il mantenimento delle poste di bilancio per il settore dei trasporti.

In particolare si può osservare:

1. Stato di previsione della spesa dell'Assessorato enti locali, finanze e urbanistica

Per gli stanziamenti previsti nello stato di previsione della spesa di tale assessorato, si evidenzia il positivo mantenimento degli interventi finalizzati al recupero e valorizzazione dei centri storici, finanziati dalla legge regionale 13 ottobre 1998, n. 29, così come integrata, anche sotto il profilo finanziario, dalla legge regionale 17 novembre 2000, n. 23. Essi, indubbiamente di una certa rilevanza, richiederebbero semmai, visto il notevole successo della normativa di sostegno e il completo utilizzo di tutti gli stanziamenti previsti, un aumento della dotazione finanziaria.

Inoltre, una significativa novità è costituita dalla previsione dello stanziamento di euro 1.300.000 UPB S04.062 - cap. 04189, concernente i contributi ai comuni per la redazione degli strumenti urbanistici comunali e, seppure in misura minore, per le Province (UPB S04.064 - cap. 04201-00).

2. Stato di previsione della spesa dell'Assessorato dei Lavori Pubblici

In ordine a tale stato di previsione della spesa la Commissione, preso atto dell'ulteriore riduzione dello stanziamento complessivo, sottolinea il persistere del rilevante ammontare dei residui passivi accumulatisi e auspica l'introduzione di procedure di spesa più idonee ad assicurare maggiore efficacia all'azione amministrativa regionale.

La Commissione, inoltre, pur prendendo atto della particolare natura della manovra finanziaria in atto - caratterizzata dal conseguimento dell'obiettivo del contenimento della spesa - chiede una ulteriore integrazione delle risorse previste per il Fondo regionale per l'edilizia abitativa (UPB S08. 046 - cap. 08188-00) al fine di evitare la periodica sospensione dell'operatività della legge per carenza di liquidità.

3. Stato di previsione della spesa dell'Assessorato dei Trasporti

Nel ribadire l'assoluta esiguità degli stanziamenti contenuti in tale stato di previsione, si sottolinea, comunque, il mantenimento di quello concernente la gestione del servizio di trasporto pubblico di linea ( UPB S13.011 - cap. 13020-00) ma si evidenzia l'esiguità di quello previsto dall'UPB S13.012, relativo alle spese di investimento anche se le rilevanti somme già impegnate e in corso di erogazione consentiranno un significativo ammodernamento del parco rotabile con l'entrata in esercizio di circa 150 nuovi autobus, con generali effetti positivi sia sul livello del servizio sia sui bilanci delle aziende.

Inoltre la Commissione rileva che l'ormai prossima attuazione della riforma del trasporto pubblico locale - da tempo approvata in Commissione e all'ordine del giorno dell'Aula - richiederà una profonda rivisitazione della struttura del bilancio regionale al fine di consentirne un reale decollo con il soddisfacimento delle primarie esigenze alla mobilità interna dei cittadini.

La Commissione apprezza, inoltre, il mantenimento degli stanziamenti concernenti le agevolazioni tariffarie per i soggetti svantaggiati e di quelli relativi alla continuità territoriale con le isole minori.

c) Posizioni espresse dalle opposizioni della Commissione

Le opposizioni della IV Commissione consiliare hanno espresso un giudizio nettamente negativo nei confronti sia della manovra finanziaria per il triennio 2003-2005 complessivamente intesa, sia nelle specifiche parti di competenza della Commissione.

In linea generale, esse hanno affermato che la manovra nel suo complesso si caratterizza per la totale mancanza di un progetto complessivo di sviluppo della Sardegna e di un principio ispiratore sugli obiettivi e le finalità di fondo. Ciò appare in tutta la sua evidenza sia nelle norme della proposta di legge finanziaria sia negli stanziamenti più propriamente rientranti nella competenza della Commissione. In particolare si evidenzia la totale mancanza di attenzione e di concrete misure atte a colmare il rilevante deficit infrastrutturale che caratterizza soprattutto le zone più interne dell'Isola, causa principale del loro ritardo di sviluppo. Si ritiene, infatti, che solamente un diretto e chiaro intervento nel settore delle opere viarie, ferrioviarie e, più in generale, infrastrutturali, possa contribuire a porre le condizioni per un'effettiva inversione di rotta.

Notevoli perplessità solleva la demagogica norma di cui all'articolo 16 della proposta di legge finanziaria, che prevede la costituzione di un fondo di euro 8.076.000 per la generica attuazione di obiettivi strategici individuati nel DPEF. Tale norma, nella sua genericità e indeterminatezza rischia - nella migliore delle ipotesi - di restare inoperante, aumentando in tal modo la già copiosa massa dei residui passivi, ovvero di essere considerata un fondo passivo a disposizione dell'Esecutivo per far fronte ad esigenze sopravvenute.

Inoltre i consiglieri delle opposizioni, hanno evidenziato la forte delusione per lo scarso contributo che le audizioni degli Assessori competenti hanno portato per una migliore comprensione degli aspetti più rilevanti della manovra, con particolare riferimento all'obiettivo principale della riduzione dell'indebitamento regionale e, soprattutto, sul rilevantissimo problema dell'enorme ammontare dei residui passivi che costiuiscono, cifre alla mano, un ulteriore bilancio regionale. Le giustificazioni dei rappresentanti dell'Esecutivo in proposito, sono state del tutto insoddisfacenti; esse hanno, infatti, fatto ricadere la responsabilità di tale situazione esclusivamente sugli enti locali delegati alla realizzazione delle opere pubbliche, con un banale tentativo di scaricare le proprie responsabilità. Ciò in assenza di criteri guida chiari ed efficaci che consentano una reale velocizzazione della spesa nel rispetto delle competenze degli equiordinati enti locali.

I consiglieri delle opposizioni hanno, inoltre, formulato una forte critica per la colpevole inerzia dell'Esecutivo regionale che ha portato alla perdita di circa 55 milioni di euro complessivamente stanziati, a decorrere dal 1999 gran parte nel bilancio statale ma anche in quello regionale, al fine di sostenere il contenimento dei costi di trasporto delle merci prodotte in Sardegna. La notevole sofferenza, infatti, in cui versano le imprese del settore avrebbe richiesto un ruolo fortemente propositivo nei confronti dell'amministrazione statale e, qualora la normativa vigente non fosse stata del tutto esaustiva, nei confronti del Parlamento.

In particolare le opposizioni hanno, inoltre, sottolineato:

a) il persistere della mancanza di adeguati finanziamenti per la viabilità, la difesa del suolo e le risorse idriche. Per quanto riguarda, in particolare, la viabilità, le opposizioni ritengono del tutto inaccettabile la reiterata esclusione della strada statale Sassari-Olbia dal novero delle strade per le quali sono stabiliti fondi per la progettazione, secondo quanto dispone l'articolo 8, comma 10 della proposta di legge finanziaria. Infatti tale arteria, che collega due porti, aeroporti e che costituisce il principale asse viario del Nord Sardegna, è la seconda strada per volume di traffico dell'Isola ed è riconosciuta come di primaria importanza nelle rete regionale dall'aggiornamento al Piano regionale dei trasporti recentemente adottato dalla Giunta regionale. Circostanza, questa, che rende ancor più stridente e incomprensibile il totale disinteresse manifestato dalla Giunta regionale in sede di manovra finanziaria. Non appare, inoltre, affrontato il fondamentale problema della messa in sicurezza delle rete stradale che richiederebbe un deciso intervento regionale - eventualmente anche sostitutivo - a fronte della reiterata e colpevole inerzia delle competenti amministrazioni statali; ciò soprattutto per alcune strade, quali ad esempio la S.S. 130 e la S.S. 131 DCN, che versano in una situazione di vera emergenza;

b) l'insufficienza - a fronte della rilevante richiesta e del notevole impatto economico della legge regionale - del finanziamento relativo alla tutela dei centri storici della Sardegna. Le opposizioni ricordano che restano, comunque, da recuperare gli stanziamenti (pari a 50 miliardi di vecchie lire) previsti per tale legge per l'annualità 2000 e destinati ad altro, pur riconoscendo che una parte ( pari a euro 9.582.000.) è stata recuperata con la legge regionale 28 ottobre 2002, n. 19. Restano da recuperare ancora euro 16.526.000 che dovrebbero essere destinati ad incentivare gli interventi di recupero primario;

c) il persistere della mancanza di adeguati finanziamenti per l'attività urbanistica di controllo, vigilanza, per l'attività cartografica e per il sostegno ai comuni per la redazione dei piani particolareggiati e la mancanza di iniziativa politica sulle più rilevanti questioni urbanistiche e di tutela paesistica;

d) la propria totale contrarietà all'approvazione della norma di cui all'articolo 18, comma 8 della proposta di legge finanziaria. Tale norma, infatti, avente come oggetto la corresponsione di contributi ai comuni e alle province per la redazione dei propri piani urbanistici, per la costituzione dello sportello unico dell'edilizia, per la costituzione dei laboratori per i centri storici e per il completamento della cartografia regionale, mira a ridurre ulteriormente il già limitato potere di controllo effettivo del Consiglio regionale sull'attività della Giunta regionale con la modifica della competenza ad approvare le direttive di cui alla legge n. 45 del 1989. Infatti, se la Giunta regionale intende dotarsi di una norma di condotta generale concernente tali contributi, appare del tutto logico che l'intero Consiglio regionale sia chiamato ad esprimere la propria valutazione su tale atto generale, evitando poi di entrare nel merito delle singole questioni. Per tali motivazioni, pertanto, le opposizioni ne chiedono la soppressione;

e) il persistere della mancanza di adeguati finanziamenti per consentire che l'improcrastinabile riforma del Trasporto pubblico locale ( da tempo approvata dalla Commissione e giacente all'ordine del giorno dell'Assemblea consiliare), che vede la Sardegna come l'ultima regione italiana a non aver ancora disciplinato la materia, possa effettivamente essere operativa una volta approvata la normativa di riforma. Appare, pertanto, indispensabile procedere ad un consistente aumento di finanziamento dell'UPB S13.012, relativo alle spese di investimento per le aziende di trasporto. Ciò allo scopo di agevolare e incentivare al massimo l'ammodernamento del vetusto parco mezzi delle imprese sarde al fine di consentire loro un'adeguata partecipazione alle procedure concorsuali che la richiamata riforma legislativa del settore introdurrà e di evitare un loro ridimensionamento o accantonamento.

d) Proposte di modifiche e integrazioni alla proposta di legge finanziaria approvate all'unanimità dalla Quarta Commissione

1. Stato di previsione della spesa dell'Assessorato Enti locali, Finanze e Urbanistica

Per quanto riguarda il problema del sostegno ai Comuni per la redazione dei piani urbanistici comunali, in considerazione del rilevante ammontare dei residui provenienti dagli esercizi precedenti, sarebbe vivamente auspicabile l'introduzione, nella legge finanziaria, di una norma che permetta, agli enti locali che non hanno potuto rispettare il prescritto termine, di concludere il complesso iter procedurale. La Commissione, a tal fine, all'unanimità propone di mantenere i finanziamenti assegnati sulla base delle disposizioni contenente nell'emendamento aggiuntivo all'articolo 18, comma 7 della proposta di legge finanziaria così formulato:

Art. 18
Disposizioni a favore dei comuni

All'articolo 18, dopo il comma 7 sono aggiunti i seguenti:

"8. I comuni che hanno percepito anticipazioni di finanziamenti regionali per la redazione di strumenti urbanistici, sulla base di impegni di spesa assunti fino all'esercizio finanziario 1997 incluso e non hanno iniziato o comunque concluso il procedimento di approvazione del piano, in luogo della restituzione delle somme già percepite, possono trattenere le medesime come acconti di futuri contributi per le finalità di cui al comma 1 ovvero per nuovi interventi in settori innovativi.

9. Ai comuni che hanno percepito anticipazioni di finanziamenti regionali per la redazione di strumenti urbanistici, sulla base di impegni di spesa assunti negli esercizi finanziari successivi al 1997 e non hanno concluso l'iter di approvazione, è concesso di definire il procedimento entro e non oltre dodici mesi dall'entrata in vigore della presente legge. Trascorso inutilmente tale termine, la Regione procederà al recupero delle somme già erogate, salva la possibilità per il comune di trattenerle come acconti di futuri contributi per le finalità di cui al comma 1 ovvero per nuovi interventi in settori innovativi.

10. La Regione è autorizzata a pagare il saldo delle provvidenze concesse ai comuni per la redazione degli strumenti urbanistici ed impegnati negli esercizi finanziari antecedenti il 1998, anche nelle ipotesi in cui l'approvazione definitiva sia avvenuta fuori termine.

11. Ai comuni che hanno avuto finanziamenti dall'Assessorato regionale degli Enti locali, Finanze ed Urbanistica per le finalità non più attuabili a seguito del mutato quadro normativo e non hanno portato a termine, per tale ragione, gli adempimenti dovuti, è consentito di trattenere le somme così percepite come acconti di futuri finanziamenti per le finalità di cui al comma 1 ovvero per nuovi interventi in settori innovativi."

2. Stato di previsione della spesa dell'Assessorato dei Lavori Pubblici

La Commissione, in considerazione del notevole problema rappresentato dalla mancanza di risorse per la redazione dei necessari progetti per la realizzazione delle opere pubbliche, ha all'unanimità approvato una norma che introduce l'istituto del fondo di rotazione per la progettualità regionale, secondo la seguente proposta di emendamento alla legge finanziaria:

Art. 16
Fondo per l'attuazione di obiettivi strategici

L'articolo 16 è soppresso ed è sostituito dal seguente:

Art. 16
Fondo di rotazione per la progettualità

1. Per la realizzazione degli interventi infrastrutturali strategici pubblici, individuati nel documento di programmazione economica e finanziaria, è istituito il Fondo di rotazione per la progettualità con una dotazione di euro 8.076.000 per l'anno 2003 e di euro 18.076.000 per ciascuno degli anni 2004-2005 (UPB S03.009 - Cap. 03046); alla determinazione delle ulteriori dotazioni si provvede con legge finanziaria. Il Fondo anticipa le spese necessarie per la redazione degli studi di fattibilità, della valutazione d'impatto ambientale e dei progetti preliminari, definitivi ed esecutivi di opere pubbliche secondo un programma annuale approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell'assessore della Programmazione di concerto con gli assessori competenti per materia, sentita la competente Commissione consiliare che, entro trenta giorni dalla trasmissione, esprime il proprio parere. Ai trasferimenti dal Fondo ai competenti capitoli delle UPB interessate, istituiti o da istituire, provvede con proprio decreto l'assessore del bilancio. Le somme stanziate nel Fondo, qualora non utilizzate, restano nel conto residui fino a loro esaurimento.

La Commissione, inoltre, all'unanimità propone alcune integrazioni alla proposta di legge finanziaria che riguardano:

a) le procedure di affidamento dei servizio idrico integrato. La Commissione propone l'approvazione di una norma che, al fine di introdurre una sorta di presidio normativo in tale delicata fase di affidamento del servizio di questo fondamentale settore, stabilisca che l'Autorità d'ambito possa procedere all'affidamento diretto della gestione del servizio idrico integrato esclusivamente a favore di società direttamente controllate dalla Regione e dai Comuni. Si propone, pertanto, il seguente emendamento aggiuntivo alla legge finanziaria:

Art. 8
Interventi nel settore delle opere pubbliche

All'articolo 8, dopo il comma 18 è aggiunto il seguente:

"19. L'Autorità d'ambito procede all'affidamento diretto della gestione del servizio idrico integrato, costituito dall'insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione dell'acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue, a società a prevalente capitale pubblico effettivamente controllate da enti pubblici interessati all'espletamento del servizio e che esercitano, a favore dei medesimi, la parte prevalente della propria attività. Tali società sono comunque escluse dalle gare per l'affidamento di altri servizi pubblici locali e tale esclusione si estende anche a società collegate o controllate."

b) introduzione del parere delle Commissioni consiliari permanenti sulle delibere dell'Esecutivo finalizzate alla realizzazione di rilevanti programmi di intervento attuativi degli obiettivi strategici regionali, di accordi e intese siglate con il Governo nazionale ovvero contenenti disposizioni sull'utilizzo di rilevanti fondi di provenienza statale. Ciò allo scopo di consentire un reale coinvolgimento del Consiglio regionale ed il compiuto esercizio della propria funzione di controllo. Si propone il seguente emendamento aggiuntivo alla legge finanziaria:

Art. 20
Disposizioni varie

All'articolo 20, dopo il comma 9 è aggiunto il seguente:

"10. Le delibere della Giunta regionale, adottate in attuazione dei programmi di intervento degli obiettivi regionali contenuti nel Documento di programmazione economica e finanziaria o esecutive di accordi e intese siglate con il Governo nazionale ovvero contenenti disposizioni esecutive sull'utilizzo di fondi di provenienza statale, attribuiti alla Regione sulla base di una ripartizione effettuata a livello ministeriale, sono trasmesse al Consiglio regionale per l'acquisizione del parere da parte della competente Commissione permanente, da esprimersi entro il termine massimo di trenta giorni decorrente dalla data di trasmissione, decorsi i quali il parere si intende acquisito."


Quinta Commissione

La Quinta Commissione permanente nella seduta del 15 gennaio 2003 ha espresso parere favorevole sulla manovra finanziaria 2003-2005 relativamente alle parti di competenza dell'Assessorato dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.

La Commissione, pur esprimendo parere favorevole ha evidenziato come gli stanziamenti previsti nella proposta di bilancio non appaiono del tutto congrui rispetto alle reali necessità del settore agricolo. Questo, infatti, presenta ancora una debolezza di base dovuta, oltre alle ricorrenti calamità naturali, sia ad una insufficiente infrastrutturazione del territorio rurale, sia alla mancata modernizzazione delle strutture delle singole aziende. Appare pertanto necessario uno sforzo dell'intero Consiglio al fine di reperire ulteriori risorse da destinare al settore agricolo che, nonostante tutto, rappresenta un importante settore dell'intera economia sarda.

Le eventuali risorse aggiuntive, reperite nell'ambito della discussione della manovra finanziaria, dovrebbero essere destinate alla infrastrutturazione del territorio, con particolare riferimento alla realizzazione di opere per la raccolta e la distribuzione dell'acqua, e alla concessione dei finanziamenti per la realizzazione delle opere di miglioramento fondiario previste dalla legge regionale 21 del 2000.

La Quinta Commissione permanente nella seduta del 15 gennaio 2003 ha espresso parere favorevole sulla manovra finanziaria 2003-2005 relativamente alle parti di competenza dell'Assessorato della difesa dell'ambiente. La Commissione, pur esprimendo parere favorevole, ha osservato che una efficace politica di difesa dell'ambiente, finalizzata anche alla realizzazione di uno sviluppo economico compatibile, necessita di ulteriori risorse finanziarie oltre a quelle indicate nella proposta di bilancio. In particolare si segnala la necessità di un incremento dei fondi da destinare:

- al recupero ambientale delle aree già interessate da attività di cava o miniera;

- al recupero ambientale e alla valorizzazione produttiva degli stagni e delle lagune costiere, che potrebbero costituire una notevole risorsa economica, anche con potenzialità di sviluppo del turismo ambientale;

- agli investimenti relativi alla realizzazione di impianti di depurazione e collettori fognari;

- alla concessione di aiuti per il potenziamento e l'aggiornamento della flotta da pesca, anche in considerazione che la politica della pesca portata avanti dalla Unione europea potrebbe rendere difficile, negli anni successivi al 2004, la realizzazione di navi da pesca con contributi pubblici.

La Commissione inoltre rileva la necessità di una maggiore attenzione alla politica regionale in materia di forestazione pur esprimendo riserve sulla conduzione degli enti preposti.

Con riferimento alle disposizioni contenute nella proposta di legge finanziaria, la Commissione esprime un apprezzamento per la norma contenuta nel comma 1 dell'articolo 19 che prevede la possibilità per l'Amministrazione regionale di assumere per sei mesi personale temporaneo da destinare alla prevenzione e alla lotta agli incendi boschivi; al proposito si può ricordare che tale esigenza era stata segnalata dalla Quinta Commissione nel parere espresso sulla manovra finanziaria per gli anni 2002-2004.

La Commissione evidenzia inoltre la necessità di assicurare la massima celerità della spesa regionale, al fine di rendere efficace l'utilizzo delle risorse finanziarie, e pertanto ritiene indispensabile che siano attivate le procedure per la copertura, anche parziale, dei posti vacanti negli organici dell'Assessorato dell'agricoltura e riforma agro-pastorale e dell'Assessorato della difesa dell'ambiente.

Parere della minoranza

I Consiglieri di minoranza della Commissione non hanno partecipato alla votazione per motivi politici, tuttavia si ritiene opportuno evidenziare nel parere della Commissione che tali consiglieri, sia nella discussione generale sia nelle dichiarazioni di voto hanno espresso un parere fortemente negativo sia per quanto riguarda la manovra finanziaria relativa all'assessorato dell'agricoltura e riforma agro-pastorale sia per quanto riguarda la manovra finanziaria relativa all'Assessorato della difesa dell'ambiente, ritenendo del tutto insufficienti gli stanziamenti previsti.  


Sesta Commissione

La Sesta Commissione nella seduta del 16 gennaio 2003, ha espresso, a maggioranza, ai sensi dell'articolo 35 del Regolamento interno, parere favorevole sugli argomenti di propria competenza della manovra finanziaria 2003-2005.

Durante la discussione di merito la Commissione, all'unanimità, ha comunque ritenuto opportuno porre l'accento su alcune osservazioni critiche relativamente ai tagli operati nei vari settori produttivi riguardanti per l'appunto il terziario e la mancanza di un progetto strategico che produca sviluppo nel settore industriale.

In particolare la Commissione ha evidenziato che i tagli operati principalmente nei settori artigianato, commercio, lavoro, turismo e industria, accomunati alle difficoltà oggettive che i settori attualmente incontrano a causa del ritardo nell'approvazione e nell'attuazione di normative che riguardano gli stessi settori, creano un danno alle stesse imprese e producono conseguenti riflessi negativi sui livelli occupazionali.

Inoltre i ritardi nell'operatività di alcune leggi regionali, tra le quali sono da annoverare la legge regionale n. 9 del 2002 relativa agli incentivi al commercio e la legge regionale n. 1 del 2002 sull'occupazione, determinano, nel breve, una grave contrazione della disponibilità delle risorse, anche a causa delle aspettative di finanziamenti nei rispettivi settori attese da alcuni anni.

Con riferimento, invece, alla legge regionale n. 36 del 1998 la Commissione ha altresì rilevato l'insufficienza degli stanziamenti per le nuove domande in quanto le stesse risorse saranno impegnate per la copertura finanziaria dei benefici pluriennali già autorizzati per l'annualità 2002.

La Commissione nell'esprimere una forte preoccupazione per i riflessi negativi che tali decurtazioni avranno sul sistema produttivo e occupazionale sardo, auspica quantomeno che le risorse destinate ai settori produttivi vengano, nell'immediato, adeguatamente incrementate almeno sino ai livelli previsti nella precedente manovra finanziaria, pur tenendo conto delle dichiarazioni della Giunta relative ad un'effettiva verifica dei fondi residui e ad un loro eventuale possibile utilizzo.

La Commissione ha infine rilevato negli stanziamenti destinati al settore industriale una palese inadeguatezza dei fondi disponibili, e da tempo attesi, per le incentivazioni ai Consorzi fidi e delle risorse destinate al rifinanziamento della legge regionale n. 17 del 1993; come pure ha stimato insufficienti le risorse riservate agli interventi strutturali finalizzati alla realizzazione della rete di metanizzazione e all' Accordo di Programma col Governo centrale perché alla Sardegna venga assicurato un incremento delle quote di energia ad un costo contenuto e tale da garantire la competitività del sistema produttivo sardo, già fortemente penalizzato dai maggiori costi conseguenti alla sua insularità.


Settima Commissione

La Settima Commissione, nell'esprimere il parere sugli aspetti di competenza dei documenti di bilancio, ai sensi dell'articolo 34, secondo comma, del Regolamento interno del Consiglio, prende atto delle dichiarazioni rese dall'Assessore della sanità, durante l'audizione effettuata in Commissione, secondo cui la manovra finanziaria per gli anni 2003-2005, proposta dalla Giunta regionale con i disegni di legge n. 383 e n. 384, non presenta variazioni considerevoli rispetto alla manovra relativa all'anno precedente anche alla luce dei nuovi trasferimenti e dei risparmi ottenuti nella farmaceutica; infatti lo stato di previsione della spesa dell'Assessorato dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale prevede una riduzione degli stanziamenti di competenza di circa 18 milioni di euro rispetto al 2002.

La Commissione considera inoltre che seppure la annunciata e auspicabile nuova ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale, attualmente all'esame della Conferenza Stato/Regioni fosse effettuata con mutati criteri che consentissero di far affluire alla Regione maggiori quote di finanziamenti, tuttavia permane una sottostima delle risorse assegnate dallo Stato che consente soltanto la gestione limitata all'esistente, in mancanza di una programmazione sanitaria e della definizione di obiettivi da raggiungere .

In particolare la Commissione, nell'apprezzare gli sforzi tendenti alla riduzione del debito, fa rilevare che la mancanza di un piano sanitario regionale condiziona fortemente la possibilità di individuare strategie politiche di fondo e relativi obiettivi, finalizzati entrambi alla erogazione di migliori servizi nella sanità mentre ritiene necessario individuare, all'interno del sistema sanitario, settori strategici nei quali operare in vista di un risparmio che non infici la qualità delle prestazioni e nel contempo investire in alta tecnologia e in specialistica. La Commissione ritiene indispensabile adeguare i livelli essenziali di assistenza salvaguardando la parità tra la sanità pubblica e quella privata.

La Commissione evidenzia inoltre l'assenza di misure di razionalizzazione di sistema quali possono considerarsi le politiche di prevenzione, tendenti di per sé alla riduzione della spesa, le scelte di razionalizzazione ospedaliera che individuino nuovi poli di alta specialità (Oncologico-Microcitemico-Binaghi), la razionalizzazione della medicina di base, la ridefinizione delle politiche socio-assistenziali con l'individuazione di nuove fasce di povertà presenti nella società.

Per quanto riguarda il settore dei servizi socio assistenziali la Commissione vede favorevolmente lo stanziamento previsto nel disegno di legge finanziaria a sostegno dei nuclei familiari con persone non autosufficienti e pur ritenendo insufficienti le risorse valuta, positivamente l'individuazione di questo nuovo settore di intervento tendente a migliorare l'assistenza a livello domiciliare.

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Le opposizioni esprimono preoccupazione per la sottostima delle risorse destinate al settore socio-sanitario e rilevano la mancanza di una strategia che, seppure in presenza di una spesa di per sé rigida, orienti gli interventi verso il controllo e il recupero degli sprechi e verso investimenti che agiscano sulla qualità della spesa.

In particolare osservano che la mancata autonomia di budget dei distretti sanitari assieme alla mancanza di direttive sul controllo della spesa e al depotenziamento della rete consultoriale e ambulatoriale rende difficile operare nella direzione di scelte improntate alla qualità delle prestazioni.

Per quanto riguarda il settore socio-assistenziale le opposizioni rilevano che, a fronte di maggiori risorse provenienti da trasferimenti dello Stato a seguito della legge di riordino dei servizi alla persona, si riscontra un dato negativo consistente nel sottofinanziamento di settori specifici e nel pericolo di una riduzione dei finanziamenti a favore dei Comuni a seguito del disposto dell'articolo 15, commi 8 e 16 del disegno di legge finanziaria.

A questo riguardo avanzano la proposta che il comma 8 dell'articolo 15 del disegno di legge finanziaria sia eliminato lasciando che i finanziamenti seguano i percorsi della legislazione regionale vigente in materia e che sia modificato il comma 16 individuando destinatari, criteri di attribuzione dei fondi e i comuni quali soggetti erogatori degli stessi, in modo tale da determinare una risposta, la più concreta possibile, alle situazioni di handicap grave.

Le opposizioni si dichiarano contrarie ad ulteriori proroghe dei termini per l'assunzione di operatori sociali da parte dei comuni, disposta dal comma 12 dell'articolo 15 del disegno di legge finanziaria.

Rimarcano inoltre l'insufficienza delle risorse stanziate per gli investimenti destinati alla lotta contro le malattie sociali, settore per il quale i dati conosciuti ad esso relativi, segnalano la presenza di un fabbisogno di risorse superiore a quello previsto dal bilancio.

Aggiungono che il meccanismo che vede l'utilizzazione nell'anno in corso di fondi stanziati nel bilancio dell'anno precedente (così come avviene per i fondi destinati all'assistenza domiciliare Integrata) crea una preoccupazione di prospettiva, considerato che i bisogni sociali tendono ad aumentare e sottolineano che la manovra mostra, in questo ambito, una interpretazione dei livelli essenziali di assistenza come livelli minimi in termini sociali e che tutto ciò e, in particolare, la limitatezza delle risorse disponibili in rapporto ai bisogni assistenziali, è, peraltro, evidenziato dalle stesse note di programma, nella parte relativa ai servizi socio-assistenziali.

I Commissari del centro sinistra mettono, infine, in luce l'incompletezza dei documenti relativi alla manovra finanziaria nel suo complesso, attraverso le osservazioni contenute nella lettera che si allega al presente parere.

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A conclusione dell'esame dei documenti di bilancio, la Commissione raccomanda:

a) che venga previsto un contributo di euro 1.100.000 destinato al finanziamento del progetto ANTARES sulle malattie reumatiche, per consentire l'estensione della terapia con farmaci biologici ai circa 200 pazienti, tra cui molti bambini che richiedono queste somministrazioni per evitare deformazioni e menomazioni permanenti (UPB S12.026);

b) che vengano disposti interventi in favore della ricerca prevedendo un finanziamento per l'anno 2003 di euro 1.500.000 per la realizzazione di un programma di screening e prevenzione primaria dei tumori femminili, destinato ai centri antitumore delle città capoluogo di Sassari, Nuoro e Oristano le cui prestazioni siano esenti da ticket, (UPB S12.025) e un finanziamento per l'anno 2003, di euro 300.000 per l'integrazione del progetto di screening per la prevenzione della b-talassemia nella scuola dell'obbligo (UPB S12.006);

c) che vengano disposte le necessarie risorse per consentire l'attività a regime del Registro regionale tumori;

d) che venga prevista la concessione di un contributo di euro 250.000 per ciascuno degli anni 2003-2004-2005 a favore della cooperativa sociale "Il Samaritano" di Arborea per la gestione ordinaria e che venga aumentato di euro 120.000 il contributo disposto dal comma 11 dell'articolo 15 del disegno di legge finanziaria, a favore dell'associazione "Cooperazione e Confronto" di Serdiana (UPB S12.066);

e) che la Giunta regionale provveda ad erogare in favore delle ASL fondi finalizzati al pagamento delle case di cura e dei centri privati convenzionati e accreditati, fino all'azzeramento dei debiti pregressi e degli obblighi derivanti dai contratti vigenti, secondo gli intendimenti espressi dal Consiglio regionale e contenuti nell'ordine del giorno approvato dallo stesso nella seduta del 28 novembre 2002;

f) che venga disposto, analogamente a quanto previsto per l'anno 2002, un finanziamento per l'attuazione di un programma di riqualificazione delle strutture storiche dell'assistenza sanitaria nei centri urbani a partire dall'area dell'ex ospedale psichiatrico di Sassari (UPB S12.027 - N.I.);

g) che nella legge finanziaria venga istituito un fondo che garantisca risorse aggiuntive destinate, attraverso un programma apposito, all'erogazione di prestazioni di qualità negli ospedali che, situati in territori svantaggiati per caratteristiche orografiche e socio-economiche, soffrono della carenza di strumentazioni tecnologicamente adeguate e di specialisti.

I COMMISSARI DEL CENTROSINISTRA

     Esaminata la documentazione consegnata, constatiamo che mancano alcuni documenti essenziali:

1. Rapporto sullo stato di attuazione: il documento è limitato al POR, L 402/92, P/1. Manca la parte fondamentale, cioè lo stato di attuazione del Bilancio. Questo documento è, quest'anno, indispensabile giacché lo scorso anno è stata approvata una norma di variazione della legge di contabilità (art. 10, comma 3, L.R. 5 maggio 1983, n. 11) che prevede: "I disegni di legge finanziaria e di bilancio annuale e pluriennale non possono prevedere, per gli esercizi di riferimento, incrementi di stanziamento superiori a quelli stabiliti al termine dell'esercizio trascorso per gli Assessorati i quali risultino, in conseguenza dell'accertamento compiuto dall'Assessore della Programmazione ai sensi dei precedenti commi, non aver impegnato almeno l'80 per cento delle somme rispettivamente disponibili".

2. Molte delle note di programma sono incomplete e non consentono l'analisi e la comprensione delle relative UPB.

3. Mancano le leggi di spesa (che dovrebbero essere collegate al bilancio) relative a vari stanziamenti previsti dalle leggi finanziarie in assenza delle quali è impossibile gestire le risorse stanziate.

In questa sede non si esprimono altre valutazioni sulle lacune, incompletezze e incoerenze dei documenti di bilancio che verranno evidenziate nelle varie Commissioni.

La mancanza dei citati documenti rappresenta gravi irregolarità e rende impossibile una compiuta, consapevole valutazione e votazione dei bilanci e delle leggi finanziarie.


Ottava Commissione

L'Ottava Commissione permanente, nella seduta pomeridiana di mercoledì 22 gennaio 2003, dopo aver esaminato i disegni di legge, i prospetti contabili, le note di programma e la documentazione trasmessi dall'Amministrazione regionale, relativi alla manovra finanziaria per il triennio 2003-2005, ed avendo in merito audito gli Assessori della pubblica istruzione, della programmazione, del lavoro, i Magnifici Rettori delle Università degli studi di Cagliari e di Sassari, il Coordinamento Enti Sardi Formazione Professionale (CESFOP), il Comitato regionale del CONI, una delegazione della Consulta degli enti di promozione sportiva ed inoltre recentemente (anche se in un contesto legato alle rispettive specifiche problematiche): il Coordinamento regionale per il cinema in Sardegna, il Coordinamento delle associazioni culturali, ambientaliste e umanitarie per il Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, nonché l'ANCI Sardegna ed alcune cooperative ed organizzazioni cooperativistiche che gestiscono beni culturali, ed in particolare biblioteche, ha espresso sulla manovra in parola le seguenti osservazioni.

In linea generale, la manovra finanziaria proposta dalla Giunta appare non sufficientemente ispirata da reali prospettive di sviluppo del sistema economico-sociale dell'Isola, e ciò a causa della notevole prevalenza  della spesa corrente rispetto alla spesa per gli investimenti, nonché del forte indebitamento, con conseguente penalizzazione delle principali leggi settoriali di incentivazione, non escluse quelle rientranti fra le competenze della Ottava Commissione.

La Commissione condivide pertanto l'esigenza, generalmente sottolineata dai diversi soggetti ed organismi operanti nei comparti produttivi e nel "sociale", d'una significativa correzione degli indirizzi dell'attuale manovra, attuando anzitutto un recupero di risorse con la ridefinizione del reale debito della Regione, il recupero e la riprogrammazione della ingente quantità dei residui registrata dal bilancio, la ricontrattazione delle entrate con lo Stato e la verifica della Intesa Istituzionale di programma.

Sempre in termini generali, la Commissione intende sollecitare ulteriormente (come più volte in passato, anche attraverso risoluzioni) l'Esecutivo regionale a realizzare finalmente la razionale accelerazione della spesa, con la predisposizione dei vari strumenti di programmazione nei tempi previsti dalle rispettive leggi di settore, onde consentire lo smobilizzo delle notevoli risorse "a residuo" ed evitare le c.d. "economie di bilancio".

Per quanto concerne i singoli settori di competenza, in merito alle partite facenti capo all'Assessorato della pubblica istruzione, la Commissione, nel quadro generale di decremento delle risorse stanziate, prende atto con preoccupazione dei "tagli" dell'ordine del 5-6%, nella consapevolezza e convinzione che gli investimenti sul "mondo" della cultura e, nel complesso, sulle risorse umane, costituisca un fattore di autentico e duraturo sviluppo, nonché la fondamentale "scommessa" per il futuro delle giovani generazioni.

In particolare, in merito al "delicato" e purtroppo "attuale" settore dell'edilizia scolastica, la Commissione, mentre lamenta il mancato incremento da parte dell'Esecutivo delle necessarie risorse, pur in presenza d'una recente specifica risoluzione della Commissione, peraltro fortemente impegnata a tentare di soddisfare, nei limiti del possibile, le legittime ed urgenti esigenze manifestate dagli enti locali, conferma l'esigenza imprescindibile di ripristinare per il 2003 lo stanziamento di 100 milioni di euro.

Sui vari comparti concernenti i beni culturali, la Commissione, preso atto con soddisfazione, anche attraverso le recenti audizioni, dei numerosi investimenti che gli enti locali hanno attivato e stanno attivando con i fondi del POR, del PIA, con i cantieri comunali, con la legge regionale 24 dicembre 1998, n. 37, per la parte riguardante la valorizzazione dei beni culturali, non approva la riduzione operata a carico dei capitoli 11212 e 11247, stante il rischio che molti monumenti ed aree archeologiche restino privi dei soggetti di gestione, a discapito delle necessarie azioni per la loro salvaguardia e tutela.

La Commissione ritiene pertanto indispensabile l'incremento della parte relativa ai beni culturali, il ripristino della quota di finanziamento risalente alla legge regionale n. 4 del 2000 (90% senza decremento), e la necessità di revisionare in aumento il contributo per i diversi comparti, considerato che i comuni (specie i più "poveri") hanno limitate possibilità di cofinanziamento e non potendosi altresì ipotizzare un concorso finanziario dei cittadini per l'accesso e la fruizione di tutta una serie di beni culturali, quali ad esempio le biblioteche.

Considerato inoltre che da molti anni sono fruibili, grazie all'impegno di numerose cooperative, importantissimi e notori siti ambientali, archeologici e culturali in genere, che contano sui finanziamenti previsti per i progetti 7/A1 e 7/A4 di cui alla legge regionale 4 giugno 1988, n. 11, la Commissione reputa necessario porre termine alla precarietà ed alla incertezza che caratterizzano tali interventi, proponendo all'uopo la seguente modifica del comma 11 dell'articolo 14 del disegno di legge finanziaria 2003:

"11. Per la prosecuzione, oltre l'anno 2003, degli interventi previsti dall'articolo 26, comma 12, della legge regionale 22 aprile 2002, n. 7, relativi alle azioni 7/A1 e 7/A4 del Programma approvato dal Consiglio regionale in data 27 aprile 1989 (progetti speciali finalizzati all'occupazione di cui agli articoli 92 e 93 della legge regionale 4 giugno 1988, n. 11), l'Amministrazione regionale determina annualmente le risorse necessarie  alla loro copertura.

11 bis. Lo stanziamento, per l'anno 2003, è determinato in euro 5.600.000, così ripartito:

UPB S11.050 - Cap. 11212: euro 2.800.000

UPB S11.056 - Cap. 11247: euro 2.800.000".

Sempre nell'ambito dei beni culturali, la Commissione sottolinea l'importanza del Parco geominerario, storico e ambientale della Sardegna (oggetto peraltro di apposita risoluzione), in considerazione del notevolissimo patrimonio storico, archeologico ed ambientale per la cui tutela e valorizzazione detto ente è stato istituito, ma che l'Amministrazione regionale dimostra a tutt'oggi di sottovalutare, non avendo sollecitato l'avvio delle attività operative da parte del comitato di gestione provvisoria e non avendo provveduto a nominare i suoi quattro rappresentanti nel Consiglio direttivo, il che ha impedito la costituzione del Consorzio del Parco. Anche in relazione attività operative del FORGEA International, la Commissione rileva i positivi risultati finora  conseguiti nel settore della specializzazione dei tecnici dei paesi in via di sviluppo e ritiene indispensabile confermare nella finanziaria 2003 gli stanziamenti previsti nell'anno precedente.

Circa il settore del diritto allo studio universitario, la Commissione rileva che, in presenza di un significativo taglio ai fondi nazionali dell'Università, la Regione debba ripristinare il proprio livello di finanziamento e intervenire maggiormente nel sistema universitario sardo.

La Commissione condivide il disagio delle Università per la impostazione dei commi 5 e 6 dell'articolo 14 del disegno di legge finanziaria che fa convergere in un fondo unico, di cui all'articolo 3 della legge regionale n. 26 del 1996 anche le risorse destinate alla "territorializzazione".

Al contrario, il fondo deve essere eventualmente distinto in un capitolo destinato alle attività delle Università-sede centrale, e in un capitolo destinato alle attività del territorio.

Infine la Commissione ritiene essenziale la attribuzione in finanziaria di un finanziamento biennale destinato al definitivo insediamento e completamento delle strutture didattiche della Facoltà di architettura del Mediterraneo.

In merito al settore dello sport, la Commissione prende anzitutto atto dell'annunzio dell'Assessore dello svolgimento nel prossimo mese di marzo, della seconda Conferenza Regionale sullo sport (già prevista in precedenza per lo scorso mese di dicembre) e ribadisce, con l'occasione, la propria volontà di contribuire, nei limiti delle competenze istituzionali, a tracciarne le linee-guida ed a partecipare ai relativi lavori.

Circa gli interventi finanziari previsti, la Commissione sottolinea con preoccupazione il drastico ridimensionamento delle risorse, quantizzabile in un "taglio" complessivo di euro 7.110.000, con conseguente e prevedibile grave pregiudizio per lo svolgimento della pratica sportiva, soprattutto a livello giovanile.

Risulta infatti evidente che la predetta riduzione di fondi colpisce immediatamente le attività di "servizio sportivo", facendo mancare proprio gli interventi a forte caratterizzazione sociale ed aggregativa.

In particolare resta inattuata la raccomandazione della Commissione reiterata sin dal 2000, sulla destinazione di una quota non inferiore al 5% della spesa totale della legge regionale n. 17 del 1999 per il finanziamento istituzionale dell'articolo 23.

Ciò stante, la Commissione auspica una riformulazione delle partite relative al settore dello sport, che eviti, per quanto possibile, le perdite finanziarie cui lo sport andrebbe inevitabilmente incontro.

A parere della Commissione, tale riformulazione dovrebbe essere mirata soprattutto a favorire l'aspetto sociale dello sport, attraverso l'incentivazione delle attività giovanili e mediante sostegni alle Federazioni ed agli enti di promozione sportiva, senza trascurare il settore dell'impiantistica che, come noto, rappresenta il punto di partenza indispensabile per ogni attività sportiva e del tempo libero.

La Commissione prende atto delle osservazioni emerse durante le audizioni del CONI e dei rappresentanti della Consulta regionale degli enti di promozione sportiva, osservazioni che si ritengono condivisibili ed accoglie altresì la richiesta di presentare due emendamenti che modifichino sensibilmente alcuni articoli della legge regionale n. 17 del 1999, senza nessun ulteriore impegno di spesa.

Per concludere le considerazioni sul tema delle materie di competenza dell'Assessorato della pubblica istruzione, la Commissione richiama ancora l'Esecutivo su una più equa e razionale distribuzione delle risorse nel territorio, con particolare attenzione alle aree deboli, secondo una politica di "territorializzazione"

In materia di formazione professionale, la Commissione, oltre a rilevare anche in questo settore, fondamentale per lo sviluppo socio-economico in quanto ormai concorrente con il tradizionale sistema scolastico, un notevole decremento delle risorse regionali disponibili, rimarca con viva preoccupazione la "distanza", dallo stesso Assessore competente evidenziata, fra il fabbisogno del settore, pari a circa 101 milioni di euro, e gli stanziamenti previsti, assommanti a 71 milioni euro.

Tenuto conto, nella fattispecie, che una considerevole quota di tali stanziamenti è destinata a sostenere spese obbligatorie pluriennali, derivanti dall'attuazione di leggi o strumenti di programmazione a cadenza pluriennale, emerge in maniera evidente quanto scarse siano le risorse disponibili per adeguate azioni di investimento nel settore, da imputare a fondi di provenienza regionale.

La Commissione è infatti dell'avviso che le pur cospicue risorse del POR e dei Complementi di Programmazione destinate alla formazione professionale ed all'attuazione dell'obbligo formativo, abbiano e debbano avere carattere aggiuntivo rispetto a quelle regionali, essendo oltre tutto limitate nel tempo, legate alla permanenza della Sardegna nell'Obiettivo 1.

La Commissione ritiene quindi che l'obbligo formativo sia divenuto un diritto dei giovani sardi e debba essere garantito con l'adeguamento delle poste in bilancio.

Tuttavia, sin da questa annualità, va superato l'attuale sistema di accreditamento provvisorio ed attuate le procedure di accreditamento definitivo, a cui vincolare anche la prosecuzione delle attività formative nel 2003.

Inoltre, il sostegno all'obbligo formativo va vincolato ad una riformulazione delle qualifiche, eliminando alcuni eccessi e vincolando ad un riequilibrio e a standard massimi di allievi e strutture nel territorio.

Pur tuttavia, la Commissione prende atto del sempre maggior numero di allievi che, lasciata per diverse ragioni la scuola, assolvono l'obbligo scolastico presso le strutture della formazione professionale, pur in condizioni di disagio e di difficoltà d'integrazione.

In estrema sintesi, la Commissione, evidenziato con forza il dato di fatto che, nell'attuale periodo di particolare emergenza sociale presente in tante realtà territoriali della Sardegna, l'attività di formazione professionale e l'assolvimento dell'obbligo formativo concorrono in maniera determinante alla diffusione di una sana cultura del lavoro, soprattutto nelle fasce giovanili più deboli e come tali soggette a situazioni di forte devianza, richiede l'adeguamento delle poste di bilancio destinate all'obbligo formativo, anche in considerazione della disponibilità in tal senso manifestata dall'Assessore della programmazione.

In merito al settore della ricerca scientifica, la Commissione prende atto con disappunto e preoccupazione della dichiarazione dell'Assessore del bilancio che non sono previste nella presente manovra specifiche risorse all'uopo destinate, stante l'iter amministrativo in atto e non ancora concluso, relativo alla sostanziale modifica dello statuto del Consorzio 21 e la conseguente trasformazione in fondazioni delle attuali società a responsabilità limitata dallo stesso controllate, procedura di cui la Commissione è stata investita dalla Giunta regionale a termini di legge e che sta seguendo con particolare attenzione ed impegno, anche attraverso audizioni con i soggetti interessati ed acquisizione di documentazione. Pur tuttavia, anche in assenza d'una specifica legge organica sulla ricerca scientifica e tecnologica (che peraltro la Commissione ha stabilito di portare in Aula in tempi ragionevoli), la Commissione ritiene inaccettabile la mancanza di stanziamenti per il triennio 2003-2005, auspicando comunque che, nella fattispecie, trovi attuazione quanto affermato dall'Assessore del bilancio, e cioè che, in fase di discussione e "riscrittura" della presente manovra, saranno stanziate somme destinate alla ricerca almeno pari a quelle dell'anno 2002.

A conclusione della presente relazione, si evidenzia quanto rilevato, in linea generale, dall'On.le Selis e con lui dagli altri commissari d'opposizione, circa i documenti trasmessi dall'Esecutivo, a corredo dei disegni di legge finanziaria e di bilancio 2003-2005.

Esaminata la documentazione in parola, l'On.le Selis constata che mancano:

1) il Rapporto sulla condizione giovanile prevista dalla Legge n. 11/1999 (non potendosi qualificare tale l'unica pagina allegata al documento relativo allo Stato d'attuazione dell'assistenza sanitaria, ai sensi dell'art. 74 della L.R. 22 gennaio 1990, n. 1);

2) il Rapporto sullo stato d'attuazione: il documento presentato è infatti limitato al POR - Legge n. 402/1992 - P/1, mentre manca la parte fondamentale, e cioè lo stato di attuazione del bilancio. Tale documento risulta quest'anno indispensabile, in quanto lo scorso anno è stata approvata una norma di variazione della Legge regionale di contabilità (art. 10, comma 3 della L.R. 5 maggio 1983, n. 11), che prevede testualmente: "I disegni di legge finanziaria e di bilancio annuale e pluriennale non possono prevedere, per gli esercizi di riferimento, incrementi di stanziamento superiori a quelli stabiliti al termine dell'esercizio trascorso per gli Assessorati i quali risultino, in conseguenza dell'accertamento compiuto dall'Assessore della Programmazione ai sensi dei precedenti commi, non avere impegnato almeno l'80 per cento delle somme rispettivamente disponibili";

3) molte delle note di programma, inoltre, risultano incomplete e non consentono l'analisi e la comprensione delle relative UU.PP.BB.;

4) mancano i disegni di legge di spesa (che dovrebbero essere collegati al bilancio), relativi a vari stanziamenti previsti dalle leggi finanziarie, in assenza delle quali è impossibile gestire le risorse stanziate.


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