CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Il Centrodestra rispedisce al mittente le accuse dell'opposizione sulla manovra finanziaria: nel bilancio 2004 non diminuiscono le risorse nonostante una congiuntura generale sfavorevole; settori produttivi e politiche sociali non saranno decurtate. Nel documento massima trasparenza


Cagliari, 16 aprile 2004 - Nonostante il tormentone di una congiuntura economica sfavorevole, il bilancio 2004 della Regione è in linea con quello dell'anno precedente; non c'è una temuta riduzione delle risorse, soprattutto quelle che riguardano i settori produttivi e il sociale. Purtroppo, però, i bisogni crescono "in modo esponenziale", le risorse no; diventa perciò necessario ripensare l'economia sarda. Lo ha detto l'on. Giorgio Balletto, presidente della Commissione bilancio, nel corso di una conferenza stampa nel corso della quale la maggioranza ha illustrato la manovra finanziaria replicando all'opposizione che ieri aveva definito infondate alcune previsioni.

La Regione - ha detto Balletto - si appresta a gestire un bilancio da 6 miliardi e 327 milioni di euro, in linea con quello del 2003. Un risultato importante, raggiunto "grazie ad un'attiva azione di confronto col Governo" per consentire la deroga rispetto alla norma della Finanziaria nazionale, che consente nuovi mutui solo per investimenti "a carattere permanente". "Il centrodestra esprime soddisfazione per il risultato raggiunto", che ha evitato la riduzione degli impieghi con inevitabili ripercussioni sul sistema economico e dei servizi alla persona.

Il punto saliente della manovra è la riduzione del disavanzo attraverso "un esame certosino" del recupero ad economia dei residui (sia impegni formali sia residui di stanziamento); somme - ha spiegato l'on. Balletto - stanziate nel tempo e mai impegnate: in tutto, circa 1.700 milioni di euro, che hanno ridotto il disavanzo della metà aumentando, di conseguenza, la capacità di spese "mortificata da una situazione debitoria nominale" e inficiata "dall'anomalia dell'impostazione dei conti".

C'è stato "un grande dibattito fra maggioranza e opposizione" sulla necessità di fare pulizia e riportare la finanza regionale "a condizioni reali".

Ma non sono mancate, da parte dell'opposizione, le polemiche sul fatto che, nel caso dei residui di stanziamento, la Regione si mettesse in tasca soldi che non sono suoi senza il consenso del destinatario iniziale. In realtà - ha precisato Balletto - non si tratta di impegni recenti, ma di atti risalenti a molti anni fa, maturati a partire dal 1990, alcuni dei quali caduti in perenzione. Ad ogni buon conto  e per evitare sorprese, è stato previsto un fondo di riserva di 250 milioni al quale attingere se una parte dovesse rappresentare un "vero" impegno. Somma più che sufficiente, se l'esperienza dice che la quota annua delle somme rivendicate non supera i 60 milioni.

Tra le accuse dell'opposizione, quella di una previsione esagerata di incremento delle entrate, 500 milioni. In realtà tale indicazione tiene conto sia di 188 milioni sopravvenienti in fase di assestamento di bilancio (dicembre 2003), sia dell'incremento effettivo di 200 milioni previsto sull'incremento di quote Iva e dell'addizionale Irpef, sia sulla trattativa con lo Stato per ulteriori riconoscimenti. "Rispediamo al mittente l'accusa di aver confezionato un bilancio falso", ha detto l'on. Balletto, contestando anche l'uso (non in linea col disposto della Finanziaria nazionale) delle risorse provenienti dai mutui e destinate, anziché ad investimenti, ad incentivi alle imprese. "C'è un tavolo aperto col Governo, che per il 2004 ha promesso una deroga", ha concluso il presidente della Commissione bilancio.

Insomma, sul bilancio - ha detto il portavoce di Forza Italia, Pietro Pittalis - l'opposizione ha fatto questioni "di lana caprina", cercando di smontare la proposta della Giunta senza suggerire un'alternativa o una modifica. Ora, tuttavia, costatato il forte ritardo, generato "da motivi contingenti", bisogna procedere all'approvazione rapida della manovra per evitare disagi ai settori produttivi. "Invito l'opposizione ad un senso di responsabilità", ha concluso.

L'on. Pierpaolo Vargiu, capogruppo dei Riformatori, ha sottolineato come la preoccupazione maggiore sia di vedere ogni atto del Consiglio, bilancio in testa, in chiave elettorale ed ha ricordato come una legge elettorale iniqua abbia formato "due minoranze", separate da una decina di "consiglieri cuscinetto" che complica l'attività legislativa del Consiglio.

L'on. Antonio Cappai (Cdu) ha definito - infine - "doverosa" la scelta della maggioranza di evitare un bilancio tecnico, come chiedeva l'opposizione, per disegnare una manovra rispondente alle aspettative delle categorie produttive e sociali. "Abbiamo predisposto da soli la manovra senza il contributo dell'opposizione, che, secondo me, non ha neppure letto i documenti". (adel)


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