CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura"La CRPM ha lavorato bene, ma la strada per dare maggiori poteri e maggiori risorse alle regioni periferiche e marittime è ancora lunga". Aperti a Cagliari i lavori dell'ufficio politico della Conferenza delle regioni periferiche e marittime
Cagliari, 15 aprile 2004 - Il lungo cammino avviato nel 2000, le iniziative avviate per sensibilizzare le autorità comunitarie e quelle dei vari Stati, le proposte politiche avanzate nelle diverse sedi istituzionali per far riconoscere i diritti delle regioni periferiche e marittime, ma anche di quelle geograficamente svantaggiate, come le isole, le regioni montane e quelle a bassa densità di abitanti, sembra stiano dando i frutti sperati.
Il Terzo rapporto sulla coesione economica e sociale, la disponibilità della Convenzione europea ad inserire nel nuovo Trattato Costituzionale, la Costituzione della nuova Grande Europa, i concetti di "coesione territoriale", che si affiancherebbero a quelli già contenuti della "coesione economica" e della "coesione sociale", sono conquiste delle quali andare fieri, sono il riconoscimento della validità dell'azione politica e rivendicativa portata avanti con incisività e con la necessaria coerenza.
Il ruolo della Conferenza, quello delle Commissioni, che operano in aree particolari e "più ristrette", è stato ribadito, ricordato dal presidente del Consiglio regionale, Efisio Serrenti, nel suo breve indirizzo di saluto ai componenti l'ufficio politico della CRPM, ai lavori partecipano anche numerosi e qualificati osservatori, riunito a Cagliari per elaborare ed approvare alcuni documenti politici e di indirizzo di grande importanza, che saranno approfonditi e discussi nel corso delle assemblee delle Commissioni ed approvate nel corso della annuale assemblea generale della Conferenza delle regioni periferiche e marittime in programma, nel mese di settembre, a Stavanger, in Olanda.
Quanto fatto è, però, solamente un buon punto di partenza, ha confermato il presidente della CRPM e della Regione Toscana, Claudio Martini. Ma il cammino è ancora lungo, anche perché l'Europa si sta progressivamente allargando, perché le nuove realtà che entrano a far parte della Comunità Europea hanno bisogno di interventi massicci, di iniziative di sostegno per i loro sistemi economici, ma anche sociali,
ancora "arretrati" rispetto a quelli della maggior parte delle altre regioni europee.
Il processo di integrazione avrà costi notevoli, avrà bisogno di interventi diversificati ma allo stesso tempo incisivi, per queste ragioni l'ufficio politico della CRPM ha predisposto una ipotesi di documento che sarà discussa ed approvata a conclusione dei lavori di domani. Un documento che approva e condivide le scelte dalla Commissione europea, guidata da Prodi, in materia di prospettive finanziarie post 2006 e sul futuro della politica regionale, specialmente alla luce delle analisi e delle indicazioni contenute nel Terzo rapporto sulla coesione economica e sociale, recentemente pubblicato e "pienamente condivisibile".
Una ipotesi di nuova azione politica sulla quale, tenendo presenti la necessità di elevare, possibilmente al 1, 28 per cento del PIL, il tetto del contributo che gli Stati versano al budget comunitario, in modo da fare fronte alle crescenti esigenze di bilancio e da garantire, alle regioni dei nuovi Paesi membri, sostegni simili a quelli forniti in occasione degli allargamenti precedenti.
La Comunità europea, hanno detto alcuni esponenti "regionali" intervenuti nella discussione generale, deve anche essere particolarmente attenta ai problemi della coesione sociale, della coesione regionale, deve elaborare una strategia di sviluppo e di crescita coerente e sostenibile, al servizio della competitività e della coesione del territorio comunitario.
Programmi ambiziosi, quindi, che non possono ignorare il valore ed il significato del dialogo territoriale, del continuo confronto con le Comunità e gli Stati nazionali, della ricerca, della innovazione scientifica e tecnologica, di un diverso sistema di intendere ed attuare gli aiuti di Stato. La valorizzazione delle risorse umane, la ricerca di nuovi metodi di collaborazione e confronto tra le stesse regioni e gli Stati, di un nuovo sistema di sviluppo che permetta di superare le differenze e rendere "maggiormente sostenibili" gli sforzi necessari per garantire la competitività e la solidarietà, nel processo di sviluppo del "sistema Europa", sono stati gli altri argomenti, seppur fugacemente, trattati nella prima sessione, odierna, di lavoro.
Domani l'ufficio politico si occuperà delle reti transeuropee di trasporto, delle autostrade del mare, dell'attuazione degli orientamenti definiti nel corso dell'assemblea di Saint Malo, dello scorso anno, e che puntano verso la realizzazione di un'Europa del mare, delle prospettive di sviluppo e crescita, anche dalla stessa CRPM, dopo il prossimo ampliamento dell'Unione Europea. Temi di grande interesse generale e politico, ai quali si aggiungeranno argomenti "più limitati e specifici" quelli legati al bilancio della Conferenza, ai prossimi appuntamenti, all'esame delle domande di adesione e delle proposte di cancellazione avanzate da numerose regioni europee.
I lavori, domani mattina, riprenderanno alle ore 9.00. Alle 11.15 è prevista la "consueta, in occasioni simili" conferenza stampa del presidente della CRPM, Claudio Martini, e del presidente della Commissione delle isole, Efisio Serrenti. (mc).
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