CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

L'assenza di una politica per l'Ambiente rischia di distruggere lo straordinario patrimonio ambientale e naturalistico del compendio di Molentargius. Presentata una interrogazione che chiede conto alla Giunta del degrado e del colpevole abbandono della zona umida che mette a repentaglio la riproduzione di numerose specie di uccelli.


Cagliari, 14 aprile 2004 - A distanza di alcuni anni dall'approva della legge che ha istituito il Parco regionale di Molentargius, non solo non è stato varato il consorzio fra i Comuni interessati e la Provincia, ma l'intero compendio, che norme comunitarie e convenzioni internazionali riconoscono di straordinario valore ambientale e scientifico, registra un preoccupante degrado che rischia di compromettere la sopravvivenza dell'intero ecosistema. La responsabilità è tutta della Regione,  che, dopo un lungo è ingiustificato periodo d'inerzia, di colpevole abbandono e di silenzio, durante il quale non è stata capce di effettuare una credibile politica dei Parchi, deve ora evitare di distruggere questo straordinario patrimonio naturalistico sopravissuto alla periferia urbana.

E' questo il senso di una interrogazione presentata dai consiglieri Ds Nazareno Pacifico, Salvatore Sanna e Gian Piero Pinna. I consiglieri chiedono di sapere i motivi che non hanno consentito all'assessore dell'Ambiente di dar corso agli adempimenti per la gestione del Parco e di esercitare, per tale fine, i poteri attribuitigli "dalla carica e dalla funzione, oltrechè quegli specifici previsti dalla legge istitutiva del Parco".

Tali inadempienze "da un lato - ha dichiarato, a riguardo, l'on. Pacifico - dimostrano il totale disimpegno della Giunta nel settore ambientale, considerato, ma solo a parole, strategico per l'economia e il futuro della Sardegna", dall'altro mettono a repentaglio la sopravvivenza delle numerose specie di uccelli, a cominciare dai fenicotteri, perché un sistema idraulico fuori controllo e compromesso da "tonnellate di rifiuti, materiali inquinanti e terreni da diporto", la mancata difesa degli argini e l'assenza "di controllo del livello dell'acqua dei bacini" hanno sommerso gli isolotti utilizzati per la nidificazione rendendo difficile la riproduzione.

Incuria, degrado e scarsa attenzione - secondo il parere delle associazione ambientaliste - "hanno determinato la perdita di almeno il cinquanta per cento del valore naturalistico" del compendio mettendo a rischio alcune specie protette. Dopo undici anni dall'inizio della riproduzione, i fenicotteri rischiano di essere sfrattati dallo stagno e con loro un lungo elenco di specie, che rappresentano la grande ricchezza del compendio.

Gli onorevoli Pacifico, Tore Sanna e Pinna chiedono perciò "quali iniziative l'assessore dell'Ambiente  intenda adottare nell'immediato" per scongiurare questa infausta prospettiva "derivante esclusivamente dalla mancata attivazione della gestione del Parco" e se si interverrà con urgenza per rendere possibile la nidificazione, che "la copertura  degli argini della zona saline di Molentargius, delle piccole spiagge tra vasche contigue e degli isolotti", modificando radicalmente un habitat favorevole, rende sempre più ostile al punto che, come risulta da osservazioni qualificate, "numerose specie sarebbero ancora presenti, ma con un numero decisamente inferiore di esemplari". (adel)


>