CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

I tagli previsti dalla manovra di bilancio penalizzano gli enti locali isolani. Le preoccupazioni degli amministratori locali illustrate alla Prima commissione. Esaminata la nuova definizione dei collegi per le prossime elezioni provinciali


Cagliari, 7 aprile 2004 - I tagli previsti dalla manovra finanziaria avranno "gravi ripercussioni" anche sugli enti locali isolani. Le preoccupazioni degli amministratori comunali e provinciali, per una riduzione dei trasferimenti che si aggira attorno ai 30 milioni di euro, sono state illustrate, dai rappresentanti delle associazioni degli amministratori degli enti locali, ai componenti la commissione Autonomia e Riforme del Consiglio regionale, presieduta da Enzo Satta.

Le ragioni, le richieste dei comuni, delle province, delle comunità montane, che fanno parte dell'Anci, dell'Ups, dell'Uncem, della Lega delle autonomie e dell'Aicre, sono state illustrate dalla "coordinatrice" delle diverse associazione, Linetta Serri, la quale ha anche proposto iniziative in grado di garantire "almeno gli stessi trasferimenti dello scorso anno".

I 30 milioni di euro che non arriveranno nelle casse comunali, che tra l'altro hanno già fatto i loro bilanci tenendo conto "anche" di questi trasferimenti promessi o presunti, avranno pericolose conseguenze sui cantieri di lavoro (15 milioni in meno), sugli investimenti previsti dalla legge 25 (13 milioni di euro), sulle biblioteche e sui musei comunali.

Una situazione grave, quella della finanza locale, perché i comuni sardi non hanno certamente grandi capacità di indebitamento, non possono far pagare tasse più elevate ai loro cittadini, che tirano avanti con difficoltà, hanno contratto "mutui, contando su questi trasferimenti promessi dallo Stato e dalla Regione. Ora, saremo costretti a tagliare i già ridotti interventi socio-assistenziali e nel campo della cultura".

Il bilancio è estremamente rigido, ridotto anche in modo incisivo, hanno concordato consiglieri regionali ed amministratori locali, ma almeno "i trasferimenti dello scorso anno devono essere garantiti, altrimenti tutto il sistema delle piccole amministrazioni locali salterà per aria".

I fondi necessari? Con una attenta opera di "ripulitura" della Finanziaria, che rischia sempre di appesantirsi con norme "non coerenti" e di diventare un libro dei sogni, si possono recuperare risorse da destinare ai comuni, alle comunità montane, alle province, per permettere tutti gli interventi avviati negli anni passati.

I cantieri di lavoro, i piccoli musei, le biblioteche comunali hanno contribuito a migliorare la qualità della vita in molte piccole realtà; bloccare tutto, chiudere le grandi e piccole iniziative culturali, segnerebbe un arretramento di situazioni obiettivamente difficili, vanificherebbe gli sforzi ed i sacrifici di molte amministrazioni locali. "Un rischio che non si può e non si deve assolutamente correre".

Le preoccupazioni dei rappresentanti degli enti locali sono largamente "condivisibili", ha detto il vicepresidente del Consiglio regionale Salvatore Sanna. "Ma noi possiamo, semplicemente, essere d'accordo con queste richieste, condividere queste preoccupazioni, ha aggiunto Salvatore Sanna. Anche oggi siamo più numerosi dei consiglieri della maggioranza, ma sono i gruppi che sostengono la Giunta, anche in questa occasioni quasi completamente assenti, che devono prendere le opportune decisioni, che devono proporre le necessarie modifiche al documento contabile predisposto dall'esecutivo".

Nel corso della discussione in Aula, comunque, le richieste e le ragioni degli enti locali saranno riproposte all'attenzione dell'intera Assemblea.

La commissione Autonomia si è anche occupata della nuova definizione dei collegi per le prossime consultazioni provinciali, una operazione assolutamente necessaria, dopo l'istituzione delle nuove quattro province ed il trasferimento di numerosi comuni da una provincia ad un'altra. La Prima, a questo proposito, ha sentito, in audizione, la presidente della commissione tecnica incaricata di "rivedere" la composizione dei collegi elettorali, Pinella Orrù, direttrice dell'ufficio regionale Istat, e Franco Anziani, capo di gabinetto dell'assessore degli Enti Locali "impegnato in altri incontri istituzionali".

Nel corso della lunga audizione, sono stati approfonditi i metodi ed i criteri seguiti nel disegnare i nuovi collegi elettorali. Numerosi commissari hanno espresso riserve e critiche, che saranno approfondite nelle prossime riunioni. La Commissione ha anche deciso di chiedere "un periodo di tempo più lungo, entro il quale far conoscere le proprie determinazioni", per poter esaminare in modo più accurato le proposte della commissione tecnica. (mc)


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