CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaLa Quinta commissione ha espresso il "proprio parere negativo" sulle proposte della manovra economica e finanziaria in materia di agricoltura
Cagliari, 6 aprile 2004 - La proposta di bilancio, per quanto riguarda gli interventi a favore dell'agricoltura e dell'ambiente, non è piaciuta ai componenti la Quinta commissione del Consiglio regionale, competente proprio in materia di agricoltura ed ambiente. La Quinta, presieduta da Tonino Frau, i cui lavori molto spesso vengono disertati dai consiglieri della maggioranza, al termine della sua seduta pomeridiana ha espresso un deciso ed articolato "parere negativo" sulle proposte di bilancio predisposte dalla Giunta per il settore primario.
Le cifre, illustrate dall'assessore Contu, hanno suscitato domande polemiche e giudizi estremamente critici. La spesa, ha detto il responsabile dell'Agricoltura, è stata ridotta del 9,8 per cento rispetto allo scorso esercizio. Ed è andata bene, ha aggiunto l'assessore dell'Agricoltura, perché "i primi tagli superavano il 35 per cento".
L'assessorato, per l'esercizio 2004, potrà disporre di 263.820.000 euro, dei quali 171.283.000 di provenienza regionale e 92.537.000 dallo Stato. I residui, fondi già impegnati, messi a garanzia di mutui, destinati ad altri interventi decisi ma non ancora realizzati, "in buona sostanza, come ha detto Velio Ortu, disponibili teoricamente perché non ancora spesi" sono 970.599.000 euro.
Depurata dalle spese obbligatorie, dal finanziamento dei piani cofinanziati con la Comunità, la "massa finanziaria, non ingente, ma, in ogni caso, interessante" è stata destinata a rimpinguare la "famosa legge 21", che si prefigge la profonda trasformazione del sistema agricolo sardo (oltre 56 milioni di euro); a finanziare gli enti strumentali regionali che operano nel settore (Ersat, Consorzi di frutticoltura, Centri di sperimentazione, Istituti di ricerca e valorizzazione, Consorzi di bonifica) quasi 90.000.000 di euro; al finanziamento delle diverse azioni del POR Sardegna ed ai servizi dipartimentali dell'agricoltura delle otto province sarde, che li utilizzeranno per migliorare la competitività dei sistemi agricoli e per la regolazione catastale dei terreni delle diverse realtà provinciali.
Le cifre e le indicazioni politiche, l'assessore ha comunicato il raggiungimento dell'accordo con gli istituti di credito per "l'esame della annosa vicenda dei tassi di interesse" che devono essere drasticamente ridotti; un intervento per sanare il contenzioso che riguarda i contributi per l'acquisto delle macchine agricole; nuovi interventi per "risarcire i danni causati dalla mancata movimentazione degli animali per l'epidemia di lingua blu", non hanno convinto la Commissione.
"Questi interventi non sono efficaci, non sono in grado di far fronte alla drammatica situazione in cui versa il comparto agricolo, hanno detto Pasqualino Manca, Totuccio Granella, Giovanni Demuru ed Alberto Sanna. I dati forniti, inoltre, non corrispondono alla realtà, perché questa inefficiente macchina burocratica non è in grado di fare, materialmente, neppure il bilancio regionale".
Ma non è solo l'amministrazione regionale, secondo altri consiglieri, che non è in grado di proporre soluzioni concrete e moderne. "Manca un progetto compiuto, manca la visione logica e strategica di questo settore, ha aggiunto Velio Ortu, che è pur sempre la base del nostro sistema economico".
La proposta di bilancio non è certamente "entusiasmante", hanno dal canto loro detto il presidente della Commissione, Tonino Frau, e l'ex assessore Silvestro Ladu. "Ci sono, comunque, degli spunti interessanti, delle indicazioni che andrebbero maggiormente approfondite; nuove ipotesi di sviluppo sulle quali lavorare e confrontarsi. Certamente, la realtà agricola nazionale ed europea è difficile, forse rischia anzi di aggravarsi, sta a noi trovare e proporre le soluzioni più idonee, per rilanciare un settore del quale la Sardegna non può certamente fare a meno". (mc)
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