CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaIl centrosinistra dice no allo spostamento della cittadella finanziaria da via Vesalio alle tre sedi ( sulla "554", in via Biasi a Cagliari e in via Copenaghen a Quartu Sant'Elena) scelte dagli uffici regionali. Il possibile risparmio sulla spesa della locazione non si concilia con disagi causati ai cittadini.
Cagliari, 18 marzo 2004 - Tenere in piedi la cittadella finanziaria di Via Vesalio costa troppo. Con questa motivazione (che richiederebbe qualche verifica, oltre il semplice costo della locazione dell'immobile, 2,9 milioni di euro, Iva compresa e compresi anche gli oneri della manutenzione straordinaria) i responsabili degli uffici finanziari di Cagliari vorrebbero rinnegare questa soluzione, approvata e condivisa da utenti e sindacati, per smembrare il servizio in tre sedi, una, non proprio agevole, sulla "554", classificata fra le strade più pericolose d'Italia; una seconda in Via Biasi, a Cagliari, ed una terza in Via Copenaghen, a Quartu. Risultato: un generale malcontento e un pericoloso ritorno al passato, quando gli uffici erano divisi e i contribuenti-utenti costretti a lunghi pellegrinaggi.
Un fermo "no" a questa soluzione viene espresso da una interrogazione, presentata da numerosi consiglieri del centrosinistra ed illustrata, oggi, in conferenza stampa dagli onorevoli Carlo Dore (Margherita), primo firmatario, Emanuele Sanna (Ds) e Mondino Ibba (Sdi-Su).
La cittadella finanziaria - ha detto l'on. Dore - è una delle poche cose che funziona, è facilmente raggiungibile anche con mezzi pubblici, fornisce un servizio, adeguato e apprezzato, a un bacino di utenza di 548 mila abitanti. Ha eliminato - soggiunge l'on. Sanna - i molti disagi che in precedenza i cittadini dovevano sopportare nelle lunghe code da ripetere tra un ufficio e l'altro.
E' vero, i costi di locazione sono elevati (fissati dal parere di congruità dell'Ute), ma quelli futuri non sono stati comunicati e nessuno li conosce. Ammesso che ci sia un risparmio, bisogna calcolare anche i costi sociali cui verrebbero sottoposti i cittadini, non del tutto estranei ai calcoli di un ufficio che i cittadini mantengono come contribuenti.
Del problema si parla da un anno e da un anno sono state presentate, dall'opposizione, interpellanza e interrogazione, alle quali, "secondo la norme", sottolinea l'on. Emanuele Sanna (lunghissimo l'elenco degli atti investigativi del Consiglio rimasti senza risposta), il governo regionale non ha dato seguito. Ora la questione diventa urgente, perché dalle voci che circolano la decisione è stata presa.
E dire che quella cittadella finanziaria era stata realizzata per precisi accordi fra ministero del Tesoro e imprenditoria locale, prevedendo quella come la soluzione ottimale. Previsione smentita se - costi a parte - ora lo stesso ufficio sente l'esigenza di smembrare la cittadella, utilizzando un proprio immobile sulla "554" e affittandone due, a Cagliari e Quartu, in un processo di ristrutturazione che mette in allarme i sindacati, gli ordini professionali più interessati e i cittadini utenti.
Resta da spiegare - dice l'on. Mondino Ibba - quando i responsabili degli uffici si siano resi conto dell'onerosità dell'affitto, che non dovrebbe essere neppure il motivo essenziale della decisione; perché, per un certo periodo, si era pensato, da parte del ministero, di acquistare gli immobili, operazione che sembrava conveniente considerata l'entità della locazione. Ma - sottolineano i consiglieri regionali - sull'operazione passata, presente e futura c'è più di un dubbio da chiarire. (adel)
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