CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaIl Centrosinistra in Consiglio regionale denuncia con una mozione i ritardi della legge Finanziaria: la Regione vicino alla bancarotta. "Entro una settimana la Finanziaria al Consiglio o la Giunta tragga le conseguenze"
Cagliari, 4 marzo 2004 - Mozione urgente dei gruppi dell'opposizione di Centro sinistra in Consiglio regionale per i gravi ritardi della Legge finanziaria e di Bilancio: se entro una settimana i documenti contabili non perverranno al Consiglio, è stato detto, saranno adottate iniziative particolarmente forti per costringere l'esecutivo alle dimissioni. Alla conferenza stampa di oggi hanno partecipato i rappresentanti di tutti i gruppi di minoranza.
"Dire che si deve essere preoccupati è poco -ha esordito l'on Giacomo Spissu, aprendo l'incontro con i giornalisti- Siamo sconcertati: la manovra finanziaria non è stata approvata ancora neppure dalla Giunta, il che significa che potrà essere esaminata in Aula non prima del mese di aprile, in piena campagna elettorale". Secondo il capogruppo dei DS la conseguenza drammatica è che in questo modo restano bloccate tutte le leggi di spesa e quelle di settore, con gravissimi danni all'intero tessuto economico e sociale della Sardegna". "Questa Giunta -ha ribadito Spissu- sta producendo danni gravissimi". E di questo secondo l'esponente della sinistra i maggiori responsabili sono l'on. Pili, che dopo aver paralizzato a lungo la Regione, e adesso si impegna in una "marcia mediatico-elettorale" invece di venire in Consiglio "a fare le cose che la gente si attende", e l'attuale presidente della Regione, l'on. Italo Masala, che "va in giro ad anestetizzare tutto", affermando che tutto va bene a cominciare dal caso di La Maddalena.
Estremamente critico anche Luigi Cogodi (RC), il quale ha sostenuto che il bilancio è un obbligo è imposto dalla legge, e chi non lo presenta è in contrasto con la legge. "Siamo in assenza di un atto obbligatorio, una scelta preordinata", ha affermato Cogodi.
Il motivo di tutto ciò, secondo gli esponenti del Centro sinistra, va ricercato nel fatto che la Finanziaria nazionale, oltre ad aver apportato vistosi tagli ai trasferimenti finanziari dallo Stato alle Regioni ed agli enti locali, fa anche divieto a tutti di contrarre mutui a pareggio di bilancio; e la Regione sarda è già pesantemente indebitata. Non solo: per portare a pareggio il bilancio occorrerebbero risorse per 1 milione di €, senza con questo poter contrarre appunto ulteriori mutui.
Come ha ricordato Pier Sandro Scano (Democratzia), "non era mai accaduto in passato che nel mese di marzo non fosse stato ancora portato il bilancio all'attenzione del Consiglio regionale"; ed allo stesso modo, ha soggiunto Eliseo Secci (Margherita) la maggioranza non ha fatto nulla per sanare il bilancio neppure attraverso gli strumenti consentiti dalle stesse leggi in vigore, come ad esempio lo sblocco dei residui passivi".
Le maggiori accuse oltre che al presidente della Giunta sono andate all'on. Mauro Pili, per il quale, come ha affermato Peppino Balia (Sdi-Su), "dovrebbe essere un dovere etico stare in Consiglio invece che fare le marce, ed aiutare la sua maggioranza a porre rimedio al disastro. Ci troviamo -ha aggiunto- in uno stato palese di bancarotta, e sarebbe utile anche capire se si tratta di bancarotta fraudolenta".
Secondo Paolo Fadda (Margherita), che ha così risposto ad un quesito posto dai cronisti, i tagli della Finanziaria nazionale dovrebbero ammontare secondo calcoli parziali, a circa il 10 per cento delle risorse precedentemente impegnate per le regioni. "Di sicuro -ha affermato Fadda- la finanziaria che sarà varata dal Consiglio non potrà che essere una "finanziaria tecnica"; oltretutto non si vede ancora alcuna concertazione con le parti sociali".
"In questo modo -ha inoltre precisato l'on. Granella- si è approvato un esercizio provvisorio non basato su dati di fatto a causa della mancanza persino di una bozza di documento finanziario".
Nella mozione dei partiti del Centro sinistra, si ricorda per prima cosa che la legge di contabilità impone l'obbligo di presentazione della Legge finanziaria entro il 30 settembre di ogni anno, e ricorda che ancora questo documento non è pervenuto al Consiglio. "Visto che l'esercizio provvisorio approvato nello scorso dicembre scade il 31 marzo", sottolinea la mozione, e "considerato che tale esercizio provvisorio, in un momento di grave crisi quale quello che la Sardegna sta attraversando, non rappresenta certamente la migliore risposta alle pressanti richieste che provengono dalle categorie produttive e sociali, si impegna la giunta regionale a trasmettere urgentemente al Consiglio i provvedimenti legislativi relativi alla manovra finanziaria 2004" (lp)
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