CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaL'opposizione chiede gli atti sulla gara d'appalto e l'affidamento per la realizzazione del portale turistico "VisitSardegna" e sulla rimozione del direttore del servizio dell'assessorato incaricato della congruità del prezzo. Sotto accusa la politica turistica dell'Assessorato.
Cagliari, 19 febbraio 2004 - "Fatti incomprensibili" alla base dell'affidamento, da parte dell'Assessorato del turismo, del portale "VisitSardegna", presentato "in pompa magna" alla recentissima Bit e non ancora in rete: la denuncia viene dalle opposizioni che ritengono molto generosa la spesa e lamentano il fatto che l'assessore (Roberto Frongia, tecnico dei Riformatori) non abbia fornito la documentazione che ha portato alla licitazione privata e all'assegnazione dell'incarico per una somma, 250 milioni, molto elevata. Circostanza forse causale ma col sapore della coincidenza il provvedimento adottato dall'assessore di sollevare dall'incarico il direttore del servizio che avrebbe chiesto la congruità del prezzo (e che è ricorso alla magistratura del lavoro) . Fatti incomprensibili per i quali le opposizioni avevano presentato un mese fa un'interpellanza rimasta senza risposta e reiterata da una richiesta - rivolta al presidente della Giunta, on. Masala - per "ottenere tutta la documentazione istruttoria riguardante la gara di appalto in oggetto e il successivo affidamento, lo stato di esecuzione delle prestazioni e le spese impegnate e erogate" e copia del decreto assessoriale "con il quale viene sollevato dall'incarico il dirigente preposto alla valutazione della congruità economica della base d'asta della gara in oggetto".
L'iniziativa è stata presentata questa mattina in conferenza stampa, fra le pieghe dei lavori del Consiglio, dagli onorevoli Gian Piero Pinna (Ds) e Gian Valerio Sanna (Margherita), primi firmatari, insieme a Giacomo Spissu (ds), Paolo Fadda (Margherita), Peppino Balia (Sdi Su), Luigi Cogodi (Rc) e Giacomo Sanna (Psd'Az).
Altro aspetto "grave": il sito della Regione, che dovrebbe avere fini istituzionali di promozione, è concepito come sito commerciale e si pone - ha affermato l'on. Pinna - in diretta concorrenza con gli imprenditori privati.
Tutto ciò accade in un momento di grande confusione ("la presenza sarda alla Bit - ha detto Gian Piero Pinna - è stata definita una baraccopoli") per il turismo che, dopo anni di crescita costante, comincia (dal 2002) a perdere quota smentendo gli impegni dell'assessore che, all'inizio della legislatura, aveva promesso di raddoppiare le presenze, ma è stato smentito dai fatti. I più recenti sondaggi dicono che il turista italiano sta perdendo fiducia nei confronti dell'isola; "se il sondaggio è mal fatto - ha concluso Pinna - ce ne dispiace perché danneggia ulteriormente il turismo sardo; ma se dovesse rispondere a verità ci sarebbe da preoccuparsi". Non esiste, insomma, alcun elemento di ottimismo all'inizio di una stagione comunque difficile per gli imprenditori.
Ricordando che "le opposizioni fanno il loro dovere istituzionale esercitando il controllo sugli atti del governo", l'on. Gian Valerio Sanna ha detto che la somma pagata per la creazione del portale sembra davvero esagerata, al punto che è spontaneo chiedersi "dove vanno a finire quei soldi". A monte, l'assenza di una politica turistica che incoraggi chi lavora nel settore, a conferma che, "anziché dare ragione al pil; si dà voce al flop".
La Sardegna che piace all'assessore non è quella "degli imprenditori impegnati in un duro lavoro; ma, piuttosto, quella di una specie di circo con attrazioni speciali". Una linea del tutto insoddisfacente, che,a consuntivo di cinque anni di incarico, fa chiudere in rosso i conti dell'assessorato. (adel)
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