CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaIl presidente della Commissione Ambiente, Tonino Frau, e la mancata discussione delle modifiche alla legge sulla caccia
Cagliari, 28 gennaio 2004 - "La mancata discussione della proposta di legge 408, che prevede la modifica della legge regionale sulla caccia, la 23/1998, per permettere ai cacciatori sardi l'attività venatoria alla migratoria anche nel mese di febbraio, ricade tutta sul centro sinistra". Lo ha dichiarato il presidente della commissione Agricoltura ed Ambiente, Tonino Frau, al termine della seduta antimeridiana del Consiglio regionale, al termine della quale è stato, inutilmente, chiesto l'inserimento della pl 408 nell'ordine del giorno dei lavori assembleari e la sua immediata discussione.
"Le opposizioni, ha aggiunto Tonino Frau, a parole si dichiarano a favore della caccia a febbraio, nei fatti, però, allungano i tempi della necessaria discussione e vanificano le aspettative dei cacciatori. L'aver motivato la loro contrarietà sulla presunta illegittimità della proposta di legge, presentata dai consiglieri regionali nel pieno esercizio dei loro poteri ed esaminata, approfondita e lungamente discussa dalla Quinta commissione, è la dimostrazione più lampante che, per i consiglieri del centro-sinistra, la specialità della Sardegna, le sue competenze primarie, sono slogan da portare avanti solamente in casi particolari".
"La Corte Costituzionale, ha concluso il presidente della Quinta commissione, ha ben due volte cassato le proposte del Consiglio regionale per allungare il periodo di caccia alla migratoria al mese di febbraio; la discussione e l'approvazione della proposta di legge 408, però, serviva a dimostrare che, con le nuove potestà legislative della Regione, ampliate dopo l'entrata in vigore del nuovo Titolo V della Costituzione, la data del 31 gennaio, sancita dall'articolo 18 della legge 157/1992, non poteva costituire un limite invalicabile per il legislatore regionale. Di questa decisione, di questa nuova occasione perduta, i cacciatori sardi sanno, comunque, chi ringraziare".
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