CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaLe politiche del lavoro e l'organizzazione dei servizi per l'impiego all'esame della Sesta Commissione.
Cagliari, 21 gennaio 2004 - Le politiche del lavoro e l'organizzazione dei servizi per l'impiego sono all'esame della Sesta Commissione, presieduta dall'on. Nicola Rassu. Tre i testi all'esame: il disegno di legge della giunta, che è stato adeguato alla riforma del 2001 (L 297) e le proposte di legge presentate dai consiglieri Lai (Ds) e Pinna (Ds). Terminati i lavori dell'aula, in programma la prossima settimana e il lunedì della successiva, la Commissione sentirà, in audizione, le organizzazioni sindacali e le Province, alle quali la riforma assegna un ruolo importante.
Qualche mese fa il Consiglio aveva approvato in extremis la legge per il trasferimento alla Regione delle competenze dello Stato. Ora deve meglio articolare la norma. Da allora l'iter procedurale non si è interrotto e "siamo in attesa, spiega l'on. Sergio Pisano, dei Riformatori, che il ministro del welfare, Maroni, emetta il decreto per il reale trasferimento delle competenze". Fra gli atti conseguenti, il 70 per cento del personale oggi in servizio presso gli uffici periferici del ministero del lavoro dovrà optare e transitare nei ruoli provvisori regionali e in quelli definitivi delle province.
Motivo di discussione, tra le forze politiche, il ruolo che assumeranno le Province. La Regione, attraverso il Servizio regionale per l'impiego, ma, ancor più, attraverso l'Agenzia regionale, vero e proprio braccio operativo, intenderebbe mantenere il controllo; le Province chiedono di esercitare tutte le competenze, come è accaduto in altre Regioni. Ma si tratta, dicono i funzionari dell'assessorato, di una scelta che lamenta lacune tecniche; nel senso che, in assenza di un coordinamento autorevole, ciascuna Provincia, teoricamente, potrebbe muoversi per proprio conto.
Le divergenze maggiori esisterebbero fra il disegno di legge della giunta e la proposta dell'on, Lai.
Il presidente Rassu ritiene, tuttavia, che sia possibile un punto d'incontro, La Commissione lavorerà su una proposta di testo unitario che sarà predisposto, in questi giorni dai collaboratori dell'assessore Luridiana, tenendo presenti le proposte dei consiglieri.
La riforma crea servizi all'impiego ed ha lo scopo di facilitare l'incontro fra domanda e offerta, cercando di accrescere le competenze di chi cerca lavoro. Saranno abolite le graduatorie, mentre si formeranno la "adesioni", con percorsi professionali personalizzati per ogni singolo cittadino che cerca lavoro. "In sostanza - commenta l'on. Lai - si tratta di una riforma già contenuta nel 'pacchetto Treu'" che ha lo scopo di "orientare ed accompagnare il cittadino" in un percorso che, in Sardegna - sottolinea l'on. Valter Vassallo (Rc) - sarà sempre difficile "per l'incapacità della politica regionale di creare occasioni di lavoro".
La Sardegna è, con la Valle d'Aosta, l'ultima Regione ad adeguarsi alla riforma.
La Commissione lavorerà anche alla riforma Biagi, che riguarda le tipologie contrattuali e, in particolare:
- allarga le funzioni del mercato del lavoro;
- introduce nuove modalità contrattuali (fra gli strumenti l'introduzione della "borsa continua nazionale del lavoro", banca dati in tempo reale;
- dà un ruolo più forte alle istituzioni locali (anche i Comuni, singolarmente o in associazione, possono occuparsi di domanda e offerta);
- introduce nuovi attori (in particolare il privato sociale) nella mediazione della domanda e dell'offerta.
La materia è vasta, le novità (rispetto al passato) molte: ci sarà da lavorare per la Commissione. Il presidente Rassu è ottimista: i tempi (stretti) saranno rispettati per dotare la Sardegna di strumenti operativi adeguati all'evoluzione del mercato. (adel)
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