CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Le opposizioni "preoccupate" per le scelte in materia di energia eolica della Giunta regionale: "Un tema di grande rilevanza che non può essere sottratto al controllo del Consiglio". Una mozione urgente sul delicato argomento


Cagliari, 9 dicembre 2003 - "La Giunta regionale, che sopravvive senza maggioranza, nella totale incapacità di affrontare concretamente alcun problema, di esercitare le proprie prerogative politiche ed amministrative, che ormai galleggia con il solo obiettivo di concludere, in qualche modo, la legislatura, opera sottotraccia, sottraendosi al controllo del Consiglio, e decide su partite di grande rilevanza, con grave pregiudizio per lo sviluppo economico e sociale della Sardegna".

Uno dei settori sui quali, nei mesi scorsi, l'esecutivo ha preso importanti decisioni è quello energetico, un comparto particolarmente importante e delicato, che ha probabilmente le maggiori implicazioni sul futuro della Sardegna, perché proprio il costo dell'energia condiziona le prospettive di sviluppo e di crescita del sistema produttivo isolano. "Ed anche in questo comparto vengono prese importanti decisioni, senza il necessario ed approfondito confronto con l'Assemblea regionale, senza le essenziali valutazioni politiche, economiche, tecniche che queste grandi scelte impongono".

Nei mesi scorsi, "quando la giunta Pili era stata abbondantemente sfiduciata", sono state approvate alcune delibere che, di fatto, condizioneranno le scelte in campo energetico per i prossimi anni. Lo hanno denunciato, illustrando una mozione urgente presentata in Consiglio dai gruppi di opposizione, gli onorevoli Emanuele Sanna, Giacomo Sanna, Paolo Fadda, Peppino Balia e Luigi Cogodi, presentatori (assieme ad altri numerosi consiglieri regionali) di un articolato documento che chiede risposte urgenti "sulle conseguenze ambientali determinate dalla installazione di centrali eoliche nel territorio della Sardegna".

Tra gli obiettivi perseguiti dall'Unione Europea per ridurre i gravissimi danni causati dalle emissioni di "gas a effetto serra planetario", hanno ricordato gli onorevoli Emanuele Sanna Giacomo Sanna, Peppino Balia, Paolo Fadda e Luigi Cogodi, c'è quello di incrementare la produzione di energia con l'utilizzo delle fonti rinnovabili: geotermica, solare, idrica, eolica.  Secondo il protocollo di Kyoto, l'Italia si è impegnata a ridurre del 6,5 per cento le proprie emissioni inquinanti. "Un obiettivo sul quale siamo tutti d'accordo, ma che deve essere raggiunto con razionalità e nel pieno rispetto delle risorse ambientali".

La Giunta regionale, invece, secondo i documenti illustrati dai rappresentanti dei gruppi delle opposizioni, avrebbe preso alcune importanti decisioni senza valutare, compiutamente, le conseguenze delle sue scelte "e senza sottoporle al legittimo, doveroso, necessario esame del Consiglio regionale".

A livello internazionale, è ricordato nella mozione, si stanno intensificando la ricerca e gli investimenti per produrre energia eolica, specialmente nei siti "favorevoli" per sfruttare la forza del vento. L'Enel, a questo proposito, ha deciso di investire un miliardo di euro, nella sola Italia, per produrre 900 megawatt annui di origine eolica.

In Sardegna, il Piano energetico della regione (PERS) che deve indicare tutte le attività energetiche in essere, quelle studiate e quelle previste, è stato approvato dalla Giunta, con una semplice delibera, il 28 maggio scorso e non ancora trasmesso al Consiglio. Il Piano in questione prevede la produzione, entro il 2012, di ben 2000 MW di energia di origine eolica, 900 dei quali da ottenere entro il 2004.

Una ipotesi produttiva particolarmente "interessante", specialmente dopo la liberalizzazione del prezzo dell'energia elettrica, tanto che numerosi operatori del settore, italiani e stranieri, hanno presentato 90 domande e progetti all'assessorato della Difesa dell'Ambiente (competente per materia) per una capacità produttiva complessiva di quasi 4000 MW, ottenibile con l'installazione di circa 2400 aerogeneratori.

Un grande programma di intervento che dovrebbe interessare tutte le zone della Sardegna, moltissime delle quali di grande pregio paesistico, le cime delle montagne e le sommità delle colline, ma anche zone costiere e di pianura, nelle quali il vento soffia costantemente.

Un grande programma che "suscita non poche preoccupazioni", hanno ribadito Emanuele Sanna, Peppino Balia, Giacomo Sanna, Luigi Cogodi e Paolo Fadda, perché non esiste un piano regionale in materia di insediamenti eolici; perché mancano i necessari studi di valutazione di impatto ambientale (VIA); perché non sono stati attentamente esaminati i problemi legati ai vincoli paesaggistici, forestali, idro-geologici, archeologici, storici e naturalistici; così come non si sono attentamente studiati i riflessi che questi impianti possono avere sulle attività produttive, specialmente zootecniche, sulla fauna della Sardegna.

Nei comuni sardi, da qualche tempo, sono apparsi "rappresentanti e mediatori" che propongono ai sindaci, alle prese con i soliti problemi di bilancio, l'autorizzazione ad installare impianti eolici, con la promessa di un qualche canone "certamente non molto elevato" di affitto.

Il rischio, reale, che si corre è quello di "concedere" per venti o trenta anni porzioni rilevanti del territorio regionale, sottovalutando le notevoli trasformazioni che le realizzazioni di questi impianti comportano: scavi, strade, strutture di servizio, cavidotti, cabine, opere di altro e vario genere.

Un "rischio reale" affrontato con grande superficialità, tanto è vero che al Giunta, il 21 luglio scorso, ha approvato una delibera, proposta dall'assessorato dell'Ambiente d'intesa con gli assessorati dell'Industria, della Pubblica istruzione e degli Enti locali, che stabilisce "linee guida, di indirizzo e coordinamento per la realizzazione di impianti industriali di energia di fonte eolica" e, di fatto, emana "una normativa regionale provvisoria e senza forza di legge per indirizzare gli organi di valutazione competenti per il rilascio delle autorizzazioni per l'installazione degli impianti eolici nel territorio regionale".

La stessa delibera, inoltre, "pur prevedendo alcune pregevoli integrazioni e raccomandazioni, rispetto al fantomatico PERS; per la corretta programmazione e realizzazione dei parchi eolici" affida ad una commissione di quattro esperti di nomina assessoriale, in carica sino al 2012, delicati compiti: valutare le proposte per la realizzazione di impianti per la produzione di energia eolica; stabilire annualmente i MW effettivamente installati; redigere una proposta di bando; verificare il rispetto dei tempi per la realizzazione degli impianti e di revocare le autorizzazioni, in caso di inadempienze.

Una situazione insostenibile ed inaccettabile, hanno concluso gli onorevoli Emanuele Sanna, Giacomo Sanna, Paolo Fadda, Luigi Cogodi e Peppino Balia, i quali hanno chiesto alla Giunta regionale di trasmettere, in tempi brevissimi, "formalmente il PERS, con tutte le sue eventuali varianti e specificazioni al Consiglio e di riferire, all'Assemblea sarda, sullo stato di attuazione degli interventi nel settore eolico in tutto il territorio regionale". (mc)


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