CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaIl presidente del Consiglio regionale, Efisio Serrenti, ai lavori della settima Conferenza delle Assemblee legislative regionali d'Europa (CALRE): "La nuova Costituzione europea deve tener conto delle concrete necessità delle Regioni svantaggiate".
Reggio Calabria, 28 ottobre 2003 - Il nuovo assetto costituzionale europeo deve tener conto delle concrete necessità delle Regioni svantaggiate, per non creare uno sbilanciamento tra le Regioni forti e quelle deboli. Per questo è necessario far inserire, nel progetto del trattato costituzionale, una norma che menzioni, in forma univoca, gli svantaggi strutturali permanenti, legati all'insularità, alla montagna e alla bassa densità di popolazione.
Lo ha ribadito, stamattina, a Reggio Calabria, il presidente del Consiglio regionale, Efisio Serrenti, nel suo intervento nell'ultima giornata dei lavori della settima Conferenza delle Assemblee legislative regionali d'Europa (CALRE).Il presidente Serrenti ha sottolineato il momento particolarmente delicato per le regioni svantaggiate: la nuova Costituzione europea è un appuntamento particolarmente importante, che merita tutta l'attenzione delle regioni deboli. Dobbiamo vigilare affinché il legislatore europeo inserisca, nella Carta, gli strumenti giuridici necessari a creare concrete politiche di intervento per le realtà territoriali caratterizzate da specifiche difficoltà strutturali permanenti che, il più delle volte, costituiscono gravi ostacoli alle rispettive possibilità di sviluppo.
Alla settima Conferenza delle Assemblee legislative regionali europee hanno partecipato i presidenti di 74 assemblee regionali di 10 nazioni (Spagna, Italia, Belgio, Austria, Germania, Finlandia, Portogallo, Scozia, Galles, Irlanda del nord) che rappresentano oltre 200 milioni di cittadini del vecchio Continente. Ai lavori hanno partecipato, come osservatori, anche i rappresentanti delle Assemblee di Tirana e dell'Albania.Al termine della Conferenza l'Assemblea ha approvato la Dichiarazione di Reggio Calabria, in cui, tra l'altro, si esprime insoddisfazione sul non riconoscimento diretto
delle Regioni con capacità legislativa e sulla mancata attribuzione della capacità di ricorso alla Corte di Giustizia, se non per via delle procedure interne nazionali.La Calre ha auspicato maggiore chiarezza sulla partecipazione di rappresentanti dei Governi regionali ai lavori del Consiglio e un rafforzamento della rappresentatività del Comitato delle Regioni, anche attraverso una sua riforma, che consenta la presenza di rappresentanti delle Assemblee legislative regionali.
I lavori della CALRE sono stati aperti, ieri, dal presidente del Consiglio regionale della Calabria, Luigi Fedele, che ha sottolineato l'urgenza della nascita di un'Europa di cittadini. "Le regioni, ha detto, rappresentano un presidio ineliminabile per la democrazia. Una democrazia che non può che avere, proprio nelle Assemblee legislative, la più visibile sede del confronto, dell'elaborazione e dell'assunzione delle scelte più
qualificanti, che attengono la vita delle comunità che legittimamente rappresentano.
Il presidente della CALRE (e presidente del Consiglio regionale della Toscana), Riccardo Nencini, ha dichiarato, nel suo intervento, di non essere soddisfatto del lavoro fatto nella elaborazione della nuova Costituzione europea, per il mancato riconoscimento delle regioni, in particolare di quelle con potestà legislativa. E' una Costituzione troppo per gli Stati, ha detto, e troppo poco per le Regioni. Per il presidente Nencini è necessario completare e integrare la Costituzione europea, riconoscendo il ruolo delle Regioni attraverso il riconoscimento della valorizzazione delle diversità linguistiche
e costituzionali, attraverso la sussidiarietà e la cooperazione, attraverso la partecipazione dei rappresentanti dei governi regionali ai lavori del Consiglio.Per il presidente della CALRE è necessario, inoltre, incrementare i rapporti con il Parlamento Europeo e con gli organismi comunitari e riformare il Comitato delle Regioni, per consentire la presenza di rappresentanti delle Assemblee legislative regionali.
Rosanna Romano
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