CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

La scuola sarda ai raggi X - Audizione davanti alla Commissione VIII del Direttore scolastico regionale Pietrella


Cagliari, 24 settembre 2003 - Situazione degli organici, sistema scolastico, edilizia sono stati alcuni degli argomenti al centro dell'audizione del direttore scolastico regionale, Pietrella, da parte dell'VIII Commissione (Pubblica istruzione sport e spettacoli), presieduta da Salvatore Piana (Udc). Uno sguardo a tutto campo che ha consentito seppure rapidamente di fare il punto sullo stato dei rapporti fra Direzione scolastica, Regione ed Enti locali.

Nel suo intervento il dottor Pietrella ha fra l'altro sottolineato l'esigenza di una maggiore sinergia fra i tre soggetti istituzionali, ribadendo tuttavia che alla Regione competono fondamentalmente compiti di indirizzo generale (nuovo Titolo V della Costituzione e legge Bassanini). Ed ha sollevato una questione di eccessiva indeterminatezza delle procedure che ha sollevato incomprensioni tra amministrazione scolastica e Regione stessa. Proprio a tale proposito ha preannunciato che il suo ufficio si farà promotore di una richiesta specifica sugli indirizzi regionali che possono avere riflessi sul sistema scolastico.

Ma com'è attualmente il sistema scolastico? Alcune cifre: le classi sarde hanno di media 18,2 alunni, cifra che rappresenta, come ha detto il direttore regionale, il dato più positivo a livello nazionale. In Italia si registra una media di 1 insegnante ogni 10,8 alunni, contro 1 insegnante ogni 8,9 alunni della nostra regione. I 900 posti di lavoro in meno sono a fronte di una riduzione della popolazione scolastica di 7000 alunni, ha ricordato il dirigente, e questa flessione ha inciso prevalentemente sul numero dei cosiddetti posti di diritto (cioè il numero di cattedre di ruolo) e non sul complessivo ammontare di insegnanti. Ancora: si registra nell'isola una popolazione scolastica complessiva di 236 mila alunni, a fronte di 23.494 insegnanti ai quali vanno aggiunti 2.446 insegnanti di sostegno. Con I 9.000 impiegati e personale vario, la scuola supera abbondantemente i 36.000 dipendenti. "La maggior fonte di occupazione della Sardegna", ha detto Pietrella. Ed infine, il panorama si completa con le cifre riguardanti il numero delle classi (12.400), delle scuole (425) suddivise in 1.650 edifici.

Un universo delicato e complesso, ha sottolineato il presidente Piana, che la Commissione intende seguire molto da vicino per verificare l'adeguatezza delle politiche poste in essere sia a livello nazionale che hanno riflessi sulla Sardegna e sia a livello regionale.

In riferimento all'edilizia scolastica il direttore Pietrella ha riferito che il Governo ha assegnato alla Sardegna 30 miliardi, ma che questo rischia di contrastare con le numerose scuole nuove fiammanti e mai utilizzate. Il riferimento alle polemiche condite con i ricorsi al Tar sulla scuola multidisciplinare di Su Planu era evidente. Sulla vicenda Pietrella ha sottolineato che il Tar ha solamente sospeso il decreto della direzione scolastica senza ancora entrare nel merito. Tuttavia, ha precisato Pietrella sono state compiute tutte le iniziative necessarie per far fronte alla nuova situazione ed ha precisato che in fin dei conti ruoteranno nei nuovi locali tutte le classi del Liceo Dettori, e solamente per pochi giorni9 ciascuna. A tale nproposito, ha aggiunto il dirigente scolastico è necessario per l'avvenire una partecipazione maggiore della Regione alla pianificazione del sistema scolastico.

Nel corso dell'audizione è intervenuto a più riprese Silvio Lai (DS) il quale ha espresso preoccupazione perchè "non vorrei che a causa dell'assenza della Regione ci trovassimo fra breve a discutere nuovamente in ritardo sulla pianificazione scolastica". Lai ha ricordato che alla Direzione scolastica regionale competono certi compiti e quindi non può avere un ruolo su altri livelli di istruzione quali le scuole private o la formazione professionale. "Oggi viene chiesto agli enti locali di fare scelte di priorità anche in funzione del decentramento in atto -ha detto Silvio Lai- Ma temo che fra le priorità nazionali la scuola abbia solamente un posto di subordine". (l.p.)


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