CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaDichiarazione dell'on. Masia sugli "equi indennizzi" a favore dei consiglieri regionali
Cagliari, 24 settembre 2003 - Il Consigliere regionale on. Pierangelo Masia, componente dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale in qualità di segretario, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
"La polemica suscitata per gli "invalidi d'oro" del Consiglio regionale (che comporterebbe un equo indennizzo che "equo" non è, e superpensioni speciali in caso di malattie contratte durante il mandato e ritenute invalidanti) merita, dopo il provvedimento adottato dall'Ufficio di Presidenza, qualche precisazione.
L'iniziativa stava molto a cuore a qualcuno, al punto che, durante i tormentati giorni della crisi politica e a dispetto della gravità della stessa, si è tentato, ripetutamente, di riunire l'Ufficio di Presidenza, con convocazioni al mattino e alla sera, un giorno dopo l'altro. Ostinazione degna di miglior causa se è vero, che, pur con argomenti importanti in agenda, l'Ufficio non si è riunito per lunghi periodi.
Per un certo periodo, facendo mancare il numero legale, si è riusciti a impedire che si assumessero decisione in merito.
Pur comprendendo che le malattie contratte durante l'esercizio del mandato possano essere disciplinate da un regolamento, prosegue Masia, l'entità dei provvedimenti previsti era tale da richiedere, quanto meno, un'attenta riflessione, cosa che più volte ho sollecitato, insieme ad alcuni altri colleghi. Da socialista ho dichiarato, come risulta dai verbali dell'Ufficio di Presidenza, che non si possono creare situazioni di privilegio così assurde a fronte di una platea sociale dove, al contrario, "equo indennizzo e pensione speciale" non sono spesso nemmeno in grado di garantire la sopravvivenza o le spese che i veri invalidi devono affrontare.
L'onorevole Giagu ed io, afferma ancora Masia, avevamo chiesto, da tempo, all'on. Serrenti e ai componenti del centrodestra in Ufficio di Presidenza, di rivedere il regolamento, ma, davanti alla assoluta indisponibilità a riguardo, l'unica strada percorribile era quella di fare saltare le riunioni, facendo mancare il numero legale. Ad un certo punto, tuttavia, c'è stato chi ha preferito che il provvedimento seguisse il suo corso.
Oggi, considerate anche le legittime reazioni sulla vicenda, sono sempre più convinto, e forse ora sarà più facile, che sia necessario rivedere le cose ad evitare ricadute oscene, ("equo indennizzo" e pensione speciale) che non hanno niente a che vedere con i normali trattamenti pensionistici e di invalidità.
Si può tornare indietro? Dei tre colleghi che ad oggi beneficerebbero dei provvedimento, uno, l'on. Selis, ha dichiarato di rinunciarvi; l'altro, l'on. Serrenti, in una riunione, ha dato la disponibilità a fare altrettanto, mentre il terzo, l'on. Masala, attuale presidenze della Giunta, non si è ancora espresso, ma, conoscendo la sua correttezza, siamo convinti che si comporterà come gli altri.
A questo punto, non essendoci pretendenti, si dovrebbe azzerare tutto, annullando, almeno in parte, gli effetti scandalosi che o non erano stati valutati o, al contrario, erano stati calcolati al centesimo.
Tutto ciò, comunque, conclude l'esponente dello Sdi - SU, non giova certo all'immagine del Consiglio e della politica, che, invece, avrebbero bisogno di riacquistare quello spirito di servizio sempre meno evidente.
I beneficiari delle "invalidità d'oro" si facciano due conti. Non solo economici."
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