CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Nasce "Il movimento", nuova formazione politica dei "ribelli" di AN


Cagliari, 25 luglio 2003 - Con la presentazione dello Statuto e del programma politico, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa in Consiglio regionale,  č stata ufficializzata la nascita del "Movimento", nuova formazione politica voluta dagli onorevoli Pierluigi Carloni, Cesare Corda  e Benito Locci, recentemente usciti da A.N.

I diversi punti del programma sono stati illustrati dai tre consiglieri  i quali hanno sottolineato come la loro uscita da A.N., "assunta anche per protestare contro gli ordini perentori romani,", sia stato il frutto di un "lungo travaglio interno sorto quando ci si č resi conto che i programmi annunciati con tanta enfasi dal centrodestra non sono stati realizzati neanche in minima parte".

La collocazione della nuova formazione politica, della quale Corda č stato nominato presidente regionale, "non č una scelta schematica,  hanno sostenuto i tre consiglieri regionali, ma si pone l'obiettivo di privilegiare le idee e i contenuti, in completa e totale autonomia, lavorando solo ed esclusivamente per il benessere e gli interessi del popolo sardo, come specifica il giuramento prestato da ogni consigliere regionale al momento del proprio insediamento".

Sostenendo l'importanza vitale dell'autonomia "per governare senza impedimenti e senza ingerenze esterne", Carloni, Corda e Locci, dopo aver rivendicato il "diritto di scegliere secondo coscienza e lottare per i diritti della propria terra, rifiutando totalmente la politica «trombona» che promette ma non mantiene gli impegni", hanno evidenziato alcuni punti fondamentali del programma basato sull'insularitą, sull'autonomia, sulla modernitą e lo sviluppo unito alla solidarietą.

Entrando nel vivo dell'attuale situazione politica, i tre consiglieri dopo aver sottolineato la validitą del patto con l'UDR, patto che si fonda "su una reciproca lealtą e che non tornerą mai indietro", hanno ammesso la loro eventuale disponibilitą a far parte di un governo "senza i comunisti" che potrebbe nascere per "fronteggiare un'emergenza democratica" con l'obiettivo di approvare la riforma elettorale.


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