CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Artigianato: nell'applicazione delle agevolazioni previste dalle leggi di settore, devono rientrare anche le spese di acquisto di immobili e attrezzature da parenti e affini, attualmente escluse. Lo chiede all'assessore il presidente della Sesta Commissione, on. Rassu.


Cagliari, 11 luglio 2003 - L'estensione del vincolo,  contenuto nella Finanziaria 1998, alle agevolazioni previste dalle leggi di settore dell'artigianato leggi 51/93 (contributi in conto interessi) e 37/98, articolo 3 (contributi in conto capitale) alle spese che riguardano l'acquisto di immobili e attrezzature di proprietą di parenti e affini (sino al quarto grado) č, quanto meno, "arbitrario e inopportuno". Lo sostiene l'on. Nicola Rassu, Fi, presidente della Sesta Commissione, il quale, non condividendo l'orientamento espresso, a riguardo, dai tecnici dell'assessorato competente, sostiene che "tale impostazione non trova fondamento sia nel dettato legislativo, sia nelle direttive di attuazione delle leggi citate".

Se vincolo c'č, esso riguarda specifici casi di recupero di immobili inattivi di aziende, societą ed enti "sottoposti a procedure concorsuali o che abbiano cessato l'attivitą da almeno tre anni", ma non riguarda - scrive l'on. Rassu in una lettera inviata all'Assessore, Roberto Frongia - le aziende artigiane a sostegno delle quali sono previsti gli incentivi. L'applicazione del vincolo limita l'azione della legge, il cui scopo, invece, considerata l'importanza del settore nell'economia locale, č quello di sostenere le piccole imprese prevedendo particolari agevolazioni.

Ma vi sono altri motivi che spingono nella direzione indicata dall'on. Rassu: dalla necessitą di favorire il cambio generazionale, tenendo i piedi un tessuto produttivo minuto ma prezioso, all'utilitą di non disperdere patrimoni e conoscenze consolidate (altre regioni hanno tutelato questo aspetto), per non parlare di altri settori, come l'agricoltura, dove la trasmissione del beni di padre in figlio viene favorita per mantenere l'occupazione.

Ricordati gli aspetti giuridici e la "ratio" generale delle leggi di incentivazione (a beneficio non del titolare dell'azienda, ma dell'attivitą imprenditoriale), Nicola Rassu chiede all'assessore Frongia "che venga ritirata l'arbitraria decisione". (a.d.)


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