CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Salvati in extremis i finanziamenti dell'Unione europea per i servizi all'impiego. Dopo la sfiducia al presidente Pili il Consiglio ha approvato, all'unanimità, una legge, predisposta dalla Sesta Commissione, che recepisce le competenze trasferite dallo Stato.


Cagliari, 10 luglio 2003 - Con "grande senso responsabilità", come lo ha definito l'on. Nicola Rassu, presidente della Sesta Commissione, il Consiglio ha salvato in extremis i finanziamenti previsti peri servizi all'impiego approvando, subito dopo la sfiducia al presidente Pili, la proposta di legge che recepisce le disposizioni contenute nel decreto legislativo (n.180 del 10 aprile 2001) col quale lo Stato trasferiva alla Regione le proprie competenze in materia.  Qualche ora prima dell'aula la Commissione, "nell'impossibilità di esitare in tempi utili un testo unificato" del disegno di legge della Giunta e delle due proposte di legge dell'opposizione presentate dai Ds e dall'on. Giampiero Pinna, aveva trovato l'accordo su un testo semplificato (due soli articoli: finalità e norma finanziaria) che consente tuttavia di colmare la lacuna.

Il senso di responsabilità è stato richiamato anche dall'on. Bachisio Falconi (Ds), il quale ha sottolineato a disponibilità delle opposizione nel recuperare "i gravi ritardi accumulati", segnalati, alla Commissione, dall'assessore del Lavoro, Matteo Luridiana, per il quale non erano in gioco solo la "premialità" (19 milioni di euro, da utilizzare per animazione economica, orientamento, incontri domanda-offerta, interventi sugli edifici), ma, stando all'interpretazione data dalla stessa Unione europea, anche le altre misure del Fondo sociale. A conti fatti, la Sardegna rischiava di perdere oltre 250 milioni di euro.

La "leggina", approvata all'unanimità e con straordinaria rapidità dal Consiglio, prevede  che, "in sede di prima applicazione, le province provvedono a istituire e organizzare i centri per l'impiego coincidenti con le attuali sezioni circoscrizionali", recependo di fatto il decreto legislativo, senza entrare nel merito delle problematiche che, invece, differenziano il disegno di legge della Giunta dalla proposta di legge dei Ds. Entro 180 giorni dall'approvazione della legge, "il Consiglio regionale emana una legge organica di riordino generale delle politiche del lavoro", in attesa della quale l'Agenzia del Lavoro conserva "funzioni e compiti ad essa attribuiti, ivi compresi quelli di sperimentazione e orientamento".

Ora che i finanziamenti sono stati assicurati, bisogna stabilire come spenderli. La Commissione lo farà, a breve scadenza, non appena si riprenderà con l'attività politica. Se il presidente Rassu non ha dubbi sulla qualità del prodotto finale, "in linea con le attese della gente", il centrosinistra ammonisce: "Siamo stati decisivi non solo partecipando con assiduità ai lavori, ma - ha sottolineato l'on.Falconi - dando un contributo di idee che saranno oggetto del confronto".

Teoricamente, dopo la sfiducia alla Giunta, l'attività del Consiglio si ferma; salvo il caso in cui tutte le forze politiche dichiarino d'essere d'accordo per l'esame di un provvedimento. Circostanza che si è, appunto, verificata. (a.d.)


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