CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaIl futuro del Sar, il Servizio agrometeorologico della Regione, esaminato dalla Quinta commissione permanente
Cagliari, 11 giugno 2003 - lI futuro del Sar, in grave crisi finanziaria, e le possibilità di potenziare e rilanciare l'attività del Servizio agrometeorologico regionale, sono stati approfonditi dalla Quinta commissione permanente dell'Assemblea sarda, Agricoltura ed Ambiente, presieduta da Tonino Frau. Ai lavori della Commissione ha partecipato anche l'assessore dell'Agricoltura, Felicetto Contu, il quale ha anche risposto ad alcune "pressanti domande" di numerosi consiglieri, sullo stato di attuazione della legge per la siccità.
Negli uffici regionali, ha detto Contu, sono giunte oltre 36 mila domande, da tutte le parti della Sardegna. In tre mesi, la scadenza era stata prorogata più volte, sono state liquidate oltre 5.500 pratiche ed inviati, agli agricoltori, i relativi assegni, per un importo complessivo che supera i 32 milioni di euro.
"Le istruttorie procedono speditamente, ha commentato l'assessore, ed entro pochi mesi tutti coloro che ne hanno diritto riceveranno i previsti contributi regionali per la siccità".
Più difficile, invece, risolvere i "problemi" finanziari del Sar. In Consiglio sono state presentate due proposte di legge "aperte", che propongono una sistemazione definitiva del Servizio che si occupa di agrometeorologia. una struttura privata, che è amministrata da un consiglio di che "non deve rispondere a nessuno". Il problema dei costi di funzionamento del Servizio, il futuro dei quasi cinquanta suoi dipendenti, sono stati esaminati anche in altre sedute, ma finora non è stato deciso alcun intervento concreto. "Senza una apposita legge, ha detto il presidente della Commissione Frau, non si possono prendere le opportune decisioni". La Giunta, dal canto suo, ha osservato un rigoroso riserbo, anche se ufficiosamente ha manifestato l'esigenza che il consorzio, il cui capitale è in mano ad enti regionali pubblici, diventi pubblico a tutti gli effetti, secondo l'assessore potrebbe diventare un servizio dell'Ersat, del Cras o una struttura autonoma, in ogni caso sotto il controllo della Regione "visto che i soldi, anche in questo caso, escono dalle casse regionali".
Certamente, se nel corso della discussione ed approvazione dell'ultima Finanziaria non fosse stato bocciato l'emendamento che prevedeva un "intervento finanziario" per garantire il funzionamento del Sar, questo spinoso caso non sarebbe esploso. "Ma è giusto decidere, una volta per tutte, se questa struttura deve continuare ad esistere e, se la decisione dovesse essere positiva, garantire il costante svolgimento dei compiti affidati ai suoi tecnici ed esperti". Tonino Frau, presentatore di una proposta di legge, l'altra è del vicepresidente della Quinta, Salvatore Granella, non esclude nessuna ipotesi. Ma si deve, definitivamente accertare, come chiesto da Alberto Sanna, se un servizio così costoso è giustificato ed utile al mondo agricolo isolano.
Nei prossimi giorni, comunque, la commissione Agricoltura ed Ambiente tornerà sull'argomento, anche per avviare le iniziative più opportune necessarie per garantire l'attività della complessa struttura che rileva i fenomeni atmosferici, li studia e li trasforma in indicazioni particolarmente utili per gli operatori sardi del settore agricolo.
Il domani, hanno sottolineato consiglieri ed assessore, potrebbe essere garantito da una operazione di ricostituzione del capitale sociale, così da ripianare i debiti più urgenti e da far affluire nelle casse societarie qualche centinaio di migliaia di euro; altri ottocento milioni di lire, più di quattrocento mila euro, potrebbero entrare nelle casse del Sar se si dovesse finalmente dare pratica attuazione ad un Pia del Sassarese, che prevede proprio il finanziamento di alcune iniziative studiate e realizzate dallo stesso Consorzio. "Una boccata d'ossigeno", in attesa che, sciolti dubbi ed incertezze sull'utilità e sulla gestione del Sar, la Commissione elabori ed approvi un testo da trasmettere all'Aula in tempi brevi. "Un provvedimento che dovrebbe diventare legge prima della manovra di assestamento del bilancio, della quale si parlerà subito dopo le ferie estive, in modo da prevedere e stanziare i fondi necessari per garantire una vita meno travagliata e stentata ad una struttura che, in quasi tutte le altre regioni, è di valido supporto anche alla attività agricola. (mc)
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