CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaLa commissione Sanità ha approfondito alcuni aspetti particolari dei rapporti tra Regione, Servizio sanitario regionale ed Università. Le perplessità di Ivana Dettori. Necessari interventi a favore del centro che si occupa dei malati affetti da errori genetici del metabolismo
Cagliari, 29 maggio 2003 - La costituzione delle nuove aziende ospedaliero-universitarie, prevista dal Piano di riordino della struttura ospedaliera regionale, creerà non pochi disagi ed una serie di "disuguaglianze" alle quali è opportuno porre rimedio, prima che il provvedimento venga definitivamente approvato dal Consiglio regionale. I rappresentanti dell'Associazione dei medici ospedalieri operanti in ambito universitario di Sassari, i dottori Serra, Pirisi ed Allieri, ricevuti in audizione dalla Settima commissione del Consiglio regionale, Sanità, presieduta da Gianni Locci, hanno voluto sottolineare come l'istituzione delle nuove aziende miste, in particolare quella tra l'Università di Sassari e l'ospedale di Aghero, creerà non pochi problemi nel processo di riorganizzazione e potenziamento della struttura e perpetuerà una ingiustificata "discriminazione" nei confronti dei medici che operano nel Servizio sanitario nazionale rispetto ai loro colleghi universitari.
Istituire una azienda mista tra complessi tra loro molto distanti, hanno detto i rappresentanti dell'associazione che raccoglie la quasi totalità dei medici ospedalieri, oltre 180 mentre gli universitari sono 130 circa, "non permetterà" il razionale utilizzo dei servizi comuni, creerà inefficienze legate all'attività dei laboratori, delle strutture di pronto soccorso e di rianimazione (saranno dislocate a Sassari o ad Alghero? vicine tra loro o sarà necessario un continuo viavai di ambulanze?). Il trattamento economico e normativo dei medici del Servizio sanitario, in ogni caso essenziali per garantire un soddisfacente livello di assistenza, sarà simile e garantirà, agli ospedalieri, le stesse possibilità di accedere alla direzione dei reparti, attualmente preclusa e riservata solamente agli universitari?
Problemi che dovranno essere risolti in fase di attuazione della "tanto auspicata riorganizzazione del sistema sanitario regionale", hanno detto, dal canto loro, i consiglieri regionali Locci, Fadda, Deiana, Pacifico, Lai, Vargiu, Cassano, Ibba e Demuru, intervenendo sul delicato argomento, "ma che dovranno essere contenuti nei protocolli che regoleranno i rapporti tra la Regione, le Aziende sanitarie locali, le Università".
La Commissione, comunque, su questi temi ha preso da tempo una precisa posizione, approvando una risoluzione con la quale "invita la Giunta a farsi promotrice di un tavolo tecnico, con la partecipazione dei rappresentanti del mondo dell'ospedalità, dell'Università, della Regione, che predisponga la bozza di protocollo d'intesa, in particolare per quanto attiene al procedimento di costituzione delle aziende miste ed al loro funzionamento".
Nella stessa risoluzione, la Settima commissione ha anche sollecitato la Giunta regionale a "predisporre lo studio relativo allo scorporo dell'ospedale SS. Annunziata di Sassari dall'Azienda USL 1 ed alla sua aziendalizzazione, affinché esso possa essere proposto al Consiglio regionale, contestualmente al piano di razionalizzazione della rete ospedaliera regionale".
Perplessità sull'Azienda ospedaliero-universitaria di tipo B, cosiddetta mista, tra l'Università di Sassari e il presidio Ospedale Marino di Alghero, per la quale sarà necessario un provvedimento specifico, è stata espressa dalla vicepresidente della commissione Sanità, Ivana Dettori.
"Ci adopereremo non solo per dare risposte alle condivisibili preoccupazioni espresse dai rappresentanti dell'Associazione medici ospedalieri operanti in ambito universitario - ha aggiunto Ivana Dettori, al termine dell'audizione - ma faremo in modo, quando il piano di razionalizzazione del sistema ospedaliero regionale giungerà in Consiglio (se mai se ne discuterà), di modificare composizione e strutture dell'azienda mista".
La Commissione sanità si è anche occupata di un altro problema, particolarmente importante e sentito, quello della cura e prevenzione di patologie, malformazioni ed errori genetici del metabolismo, le cosiddette "malattie rare".
A Cagliari esiste, da anni, un centro che cura questo tipo di malattie, un presidio di élite che ha permesso la "formazione di professionalità di altissimo livello" come ha detto questa mattina, nel corso di una audizione, il direttore, il professor De Virgilis.
Il centro, che opera nell'ospedale Microcitemico, con un intervento finanziario di poche centinaia di migliaia di euro potrebbe essere messo in condizioni di effettuare una efficace prevenzione, analizzando ed intervenendo sui neonati, in modo da evitare o curare tempestivamente patologie o malformazioni rare, che possono avere effetti preoccupanti nel tempo.
La Commissione Sanità ha "in carico" due proposte di legge per questi interventi ed una loro rapida approvazione potrebbe mettere in condizioni, la struttura cagliaritana, di avviare una capillare ed efficace indagine sulla intera popolazione sarda.
La necessità di una rapida approvazione del provvedimento a favore del Centro, le due proposte sono simili e facilmente unificabili, è stata sottolineata anche dal professor Enzo Molinas, presidente della Associazione per la ricerca e la prevenzione delle malattie metaboliche ereditarie e rare, alla quale aderiscono le famiglie sarde costrette a convivere con patologie "difficili", ma che possono essere combattute, con successo, grazie alle scoperte recenti, frutto anche dagli studi e dalle sperimentazioni condotte da ricercatori sardi.
La Settima, tutti i suoi componenti sono intervenuti nel corso dell'audizione, ha mostrato grande interesse per questa iniziativa ed il presidente Locci ha assicurato il massimo impegno per giungere, in tempi rapidi, alla elaborazione del necessario provvedimento legislativo, da proporre poi all'Aula per la definitiva approvazione. (mc)
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