CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaLa rifondazione dell'Ulivo secondo padre Sorge: illustrato in conferenza stampa l'incontro dibattito in programma venerdì prossimo a Cagliari.
Cagliari, 20 maggio 2003 - Una rifondazione dell'Ulivo ("considerarla una convention potrebbe sembrare presuntuoso; ma il clima di mobilitazione c'è; basta leggere l'elenco delle adesioni", dice l'on. Carlo Dore) è l'analisi politica contenuta nel libro di padre Sorge, gesuita direttore della rivista Aggiornamenti sociali e di Franco Mangialardi, coordinatore nazionale dell'area popolare democratica, che si intitola appunto L'Ulivo che verrà. Pensiero e libro - che verranno presentati in un incontro dibattito venerdì prossimo, 23 maggio, all'Hotel Cesar's - sono stati brevemente presentati, nel corso di una conferenza stampa, dall'on. Dore e da due dei presidenti della manifestazione, Andrea Raggio e Antonio Romagnino (era assente Francesco Sitzia), "persone al di fuori dei giochi" che hanno svolto "un ruolo importante nella società sarda", proprio a testimoniare che il fondamento della rifondazione fa riferimento agli ideali più che alla contingenza politica.
L'Ulivo, "al quale - ha detto Dore - non vengono risparmiate critiche per la sua frammentazione", intende dimostrare "che si può lavorare insieme"in attesa di impegni futuri. Insieme, dunque, esponenti del mondo politico, sociale e sindacale, del volontariato e delle associazioni, del mondo della scuola e della cultura a configurare "un'area talmente ricca" e capace di dare risposte appaganti alla società del domani.
Ma quale sarà il futuro di questo simbolo, che, come disse Parisi, il suo ideatore, "rassomiglia alla Sardegna"? Non più (come nel 1996) una semplice coalizione elettorale, ma neppure un partito unico. I tempi non sono ancora maturi. Ecco, allora, in prospettiva, il federalismo di quattro componenti principali, quella cattolica democratica, quella liberal democratica ("quella vera, in perenne disaccordo con la destra - sottolinea Dore -, non quella opportunista che con la destra fa alleanze "), quella ambientalista e quella di sinistra ("una sinistra non massimalista"). In Sardegna c'è anche un'area sardista, "da esplorare", portatrice di valori importanti per delineare l'identità della regione.
Per lo scrittore Antonio Romagnino anche l'on. Francesco Cocco Ortu junior, liberal democratico, "sarebbe con noi" insieme a quanti, pochi o molti non ha importanza, seguono quell'idea, che "cresce, sosta e si contraddice", ma rappresenta una ricchezza per il pensiero e la società, afflitta, quest'ultima, dal timore "che c'è un nuovo ventennio in agguato".
Andrea Raggio, ex presidente del Consiglio regionale ed eurodeputato, ha ricordato il dibattito in corso nel centrosinistra dal quale dovrebbero emergere i connotati dell'Ulivo sardo. La responsabilità è della classe dirigente "che deve accelerare i tempi" e guardare gli avvenimenti nazionali e internazionali "dal punto di vista dei sardi".
Quanto al bipolarismo, padre Sorge è d'accordo, pur in chiave critica: ma, a differenza di quanto accadeva durante la guerra fredda, nella società di oggi non esiste un "ponte" fra i due blocchi. A parte la forte conflittualità e le frettolose conclusioni di Berlusconi ("tutti coloro che si oppongono al governo sono comunisti"), c'è da registrare la crisi dei valori e dei principi sui quali la politica si fonda. Sarà l'Ulivo che verrà a darle soccorso? (a.d.)
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