CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaIl centrosinistra: questa Finanziaria da Guiness dei primati (in negativo) è il certificato della sconfitta politica di una maggioranza allo sbando. Decisivo il ruolo dell'opposizione nel difendere il piano del lavoro, le risorse agli enti locali, gli incentivi al sistema delle imprese e il riconoscimento di ruolo al terzo settore.
Cagliari, 17 aprile 2003 - Cinquantun giorni di dibattito, quattrocento ore di lavoro d'aula, 49 commi bocciati più 5 interi articoli, 115 volte la maggioranza sotto (11 a voto palese): questi, insieme a qualche altro dato significativo (20 emendamenti della giunta e 87 della maggioranza kappaò, 32 emendamenti del centrosinistra promossi) sono i numeri della Finanziaria 2003 che il centrosinistra ha presentato in conferenza stampa a conclusione delle lunga e faticosa maratona. Una Finanziaria, ha detto l'on. Luigi Cogodi (Rc), della quale il centrodestra non gioisce, eppure dovrebbe farlo, vista l'aria che tirava. "E se non è soddisfatta, qualche motivo ci sarà".
L'on. Gian Valerio Sanna (Margherita) ha parlato di una maggioranza "dissolta e centrifugata dalle beghe", che ha subito una dura lezione non solo nei numeri, ma anche nei contenuti: a cominciare dall'articolo 16, definito obiettivo strategico dall'assessore Masala, è clamorosamente cassato. "Abbiamo impedito la vendita senza trasparenza del patrimonio regionale, abbiamo bocciato il bilancio di contabilità e i 5 miliardi (di lire) di studi e consulenze. Stessa sorte - ha aggiunto Gian Valerio Sanna - per il bilancio di cassa che mirava a rendere più difficile qualunque controllo. Un lungo lavoro che ha permesso di "scovare, modificare, disinnescare…".
Le vittorie, che il centrosinistra ascrive a suo merito, sono il rifinanziamento triennale ("non una tantum, come la maggioranza proponeva") del piano straordinario del lavoro incrementato da 83 a 172 milioni di euro; il riproporzionamento dei contributi per gli enti locali, la accresciuta attenzione al terzo settore, il miglioramento al capito dell'ambiente. Insomma, la Finanziaria che esce dall'aula non rassomiglia neppure a quella proposta dalla Giunta, anche se non può dirsi soddisfacente perché è fortemente carente nel regime delle entrate, mentre cresce a rotta di collo l'indebitamento".
L'on. Sanna ha sottolineato "l'inutilità" del presidente Pili, "l'arroganza e la chiusura" accompagnata da "una malcelata incompetenza" dell'assessore Masala; "l'assenza di collegialità" della Giunta. Amara conclusione: la fatica della democrazia - dice un filosofo acuto osservatore del neo destrismo - non è tanto quella di eleggere i governi. E' come fare a liberarsene.
Per l'on. Giacomo Spissu, capogruppo Ds, il successo politico del centrosinistra è "la battaglia unitaria e omogenea" condotta a ranghi compatti, compreso il Psd'Az.
E la programmazione negoziata? "In sede di coordinamento tecnico del comma 1 dell'articolo 18, risponde Spissu, l'assessore Masala con un colpo di mano ha ripristinato un piccolo bottino tutto per sé, anche se una parte degli 89 milioni di euro dovranno entrare in combinazione con i finanziamenti europei". Ma ci saranno altre occasioni di confronto.
Il presidente Pili si dimetterà? "Ci credo poco", risponde Spissu. E se non si dimetterà? "Non ne abbiamo ancora parlato, spiega l'on. Peppino Balia (Sdi-Su); ma si può ipotizzare una mozione di sfiducia. Speriamo, tuttavia, che abbia un sussulto di dignità e regali ai sardi, dopo i noti incubi, sogni tranquilli". In ogni caso la sconfitta della Giunta non è solo un fatto interno al palazzo; "condurremo la nostra battaglia anche fuori dall'aula".
Questa Finanziaria è, comunque, ha detto l'on. Pier Sandro Scano (Democratzia), da Guiness dei primati per i record negativi: mai così tardi (al traguardo), mai così sotto (la Giunta), mai così su (i debiti), mai così diversa (dall'ingresso all'uscita dall'aula)".
Una maggioranza così debole e smarrita può solleticare il centrosinistra a rimescolare le carte? "Neppure per sogno, replica l'on. Paolo Fadda (Margherita), non esiste una possibile alternativa di governo al centrodestra; meglio che si consumino sino in fondo i tradimenti e i ribaltoni che l'hanno originata".
Ma la defezione dell'on. Mariolino Floris dalla coalizione dovrebbe pur avere qualche conseguenza. "Ma qui, conclude Spissu, entra in gioco la dignità dei partiti, che di fronte a un patto che salta dovrebbero raccogliere le inevitabili conclusioni". (a.d.)
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