CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Una commissione d'inchiesta per l'Ente Lirico di Cagliari. Costa troppo e le spese non sono trasparenti. Un vizio di forma nella nomina del Soprintendente? Troppo onerosi, rispetto ad altre città, i contratti con gli artisti. Conferenza stampa dell'on. Corda che ha presentato una interrogazione firmata da altri consiglieri del centrodestra.


Cagliari, 1 marzo 2003 - Un vorticoso giro di miliardi spesi in modo poco chiaro, forse (a giudicare da una serie di "allegati") con leggerezza o, perlomeno, dice l'on. Cesare Corda, "con generosità". La necessità di vederci chiaro, visto che la Regione è fra i finanziatori per cifre sostanziose (quest'anno, in bilancio, sono previsti 7 milioni di euro). Nasce da queste considerazioni preliminari una corposa interrogazione che l'esponente di An ha presentato (primo firmatario di sette consiglieri; ma, ammette,"c'è stata difficoltà a trovare i firmatari" e questo è "un segnale inquietante") sull'Ente Lirico di Cagliari, che, globalmente, gestisce 20 milioni di euro e chiude il bilancio in rosso ("si parla di oltre 10 milioni di euro", indica Corda).

L'indagine sommaria ("perché è difficile avere risposte. Non c'è riuscito neppure il Ministero") ha portato l'on. Corda a disegnare un percorso che parte dalla nomina del Soprintendente, viziata, sembrerebbe, da un vizio di procedura che, secondo il consigliere regionale, "potrebbe inficiare la legittimità degli atti".

Ma questo atto, sia pure rilevante (un deputato di An, Guglielmo Rositani, ha chiesto al ministro un'indagine), è un preliminare al nocciolo dell'interrogazione che riguarda - precisa Corda - sulla correttezza della spesa. Una serie di notizie (alcune confortate da documentazioni) farebbero pensare al contrario. I contratti degli artisti "sono troppo onerosi" e lo stesso Ministero è intervenuto (nota del capo dipartimento relativa al disavanzo della gestione 2001) riferendosi, fra le altre cose,"alla realizzazione della nona sinfonia di Beethoven che, per l'alto costo, non trova riscontro nel panorama di altre iniziative analoghe".  La nuova versione scenica, intitolata "Inno alla gioia" è costata oltre 2,2 miliardi di vecchie lire. E il pagamento - sottolinea l'on. Corda - presenta qualche anomalia, perché si pretende una parte, in contanti, i lire italiane e una parte in marchi, "oggi che i contanti non si usano neppure per fare la spesa al supermercato".

E mentre il bilancio affonda, non solo il Soprintendente, "a più riprese", riesce a farsi aumentare lo stipendio ; ma nomina un direttore musicale con un contratto choc: 18 milioni a recita, il 50 per cento per le repliche, più 16 milioni a settimana per ogni altra attività, esclusi "gli impegni in commissione", retribuiti a parte.

C'è poi il "caso" Sting. L'Ente Lirico si trasforma in impresario musicale per un genere che deroga dallo statuto; ma lo fa - si dice - come omaggio ai giovani. Il fatto è che Sting prende un cachet molto alto (650 milioni più iva) con agevolazioni (dall'impianto scenico al soggiorno) per lui e il suo entourage che fanno lievitare la spesa a oltre un miliardo e 100 milioni di vecchie lire. Il concerto è un flop anche per il prezzo "proibitivo" dei biglietti (da 70mila a 200mila lire).  Ma, incalza Corda, quel cachet grida vendetta perché Sting, altrove, costa molto meno. Perché Cagliari, in questo e in altri contratti, paga molto di più gli artisti?

Richiesta di chiarimenti anche sul Consorzio Golfo degli Angeli, di cui il Soprintendente è presidente; una "scatola vuota" dove arrivano finanziamenti (3,8 miliardi di lire dall'Assessorato al turismo) per essere veicolati anche all'Ente lirico.

Dubbi ci sono ("non accusiamo nessuno, ma vorremmo sapere…")sulla correttezza nell'affidamento degli incarichi. Il centrodestra ha nominato un Sopraintendente notoriamente schierato a sinistra, "ed ha fatto bene, se la scelta era di qualità", ma tutte le nomine dirigenziali, "tutte, proprio tutte", afferma Corda, hanno premiato persone di sinistra. Possibile che il centrodestra non possa esprimere una sola persona di qualità? Ciliegina sulla torta, le molte pagine di pubblicità ("si parla di 180") della stagione lirica acquistate sull'Unità, "un giornale di partito".

La necessità di sapere nel dettaglio la spesa (si parla di una carta di credito intestata all'Ente usata con disinvoltura: sarebbero stati spesi 300 milioni di vecchie lire. Da chi?) solleva anche l'ipotesi di commissariamento dell'Ente, "se il debito superasse un terzo del capitale". Di qui la necessità di una commissione di inchiesta "per sapere che cosa realmente accade" in questo ente, "che gode di simpatie trasversali", che ha benemerenze artistiche e culturali, ma non è l'unico strumento possibile per percorrere questa strada; in passato - ricorda l'on. Corda - l'Ente non esisteva e Cagliari aveva cantanti di gran nome; "a me piacerebbe vedere quel che si vedeva allora, senza finanziamenti pubblici".

Apprezzamento per l'iniziativa dell'on. Corda è arrivata dal collega (e segretario provinciale di An, Antonello Liori), per il quale la questione "non finisce qui". Nessuno fa processi sommari, ma l'Ente lirico, "come risorsa per la cultura cagliaritana e sarda", deve spendere con oculatezza i soldi pubblici e diventare strumento di promozione anche in periferia. Questa gestione "francamente non convince". (a.d.)


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