CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura"Le minacce del presidente del WWF vanno respinte al mittente". Una polemica dichiarazione del presidente della commissione Agricoltura Tonino Frau
Cagliari, 11 febbraio 2003 - La possibilità di addire le vie legali e di chiedere un consistente risarcimento, per danni ambientali, ai consiglieri regionali che voteranno a favore della proposta di legge per allungare la stagione venatoria nell'Isola, annunciata nei giorni scorsi dal presidente del WWF, Fulco Pratesi, è stata vivacemente "respinta al mittente" anche da Tonino Frau, presidente della Commissione Agricoltura ed Ambiente del Consiglio regionale e primo firmatario della "contestata" proposta di legge.
"Le minacce del presidente del WWF, ha detto Tonino Frau, sono una pericolosa ingerenza nel lavoro del Consiglio regionale. L'Assemblea regionale rappresenta la società sarda, quindi tiene conto anche delle giuste richieste dei cacciatori, e nessuno si può permettere di minacciare, di tentare di condizionare dall'esterno, coloro che sono stati liberamente, e democraticamente, scelti dal popolo sovrano".
"Il Consiglio regionale, ha aggiunto il presidente della Commissione Agricoltura ed Ambiente, ha rapporti solamente col Governo e non credo che il WWF faccia parte dell'Esecutivo. Il nostro compito è quello di fare leggi, di proporre programmi ed iniziative politiche, economiche, sociali. Abbiamo presentato una proposta di legge, che prevede l'allungamento della stagione venatoria al mese di febbraio, perché lo hanno chiesto i cacciatori sardi e se l'Aula l'approverà, chiederemo la sua applicazione alla Giunta regionale, anche per ribadire la competenza primaria della Sardegna in materia di ambiente, di caccia e di pesca".
"Rappresentiamo il nostro popolo, la gente sarda, ha concluso Tonino Frau, dobbiamo essere coerenti e decisi nel difendere le prerogative della nostra autonomia. Credo che il presidente Pratesi debba tener conto, e rispettare i nostri diritti, i nostri doveri. Certamente le sue minacce non ci fermeranno; difenderemo, anzi, le nostre decisioni in sede Parlamentare, o nelle altre che riterremo opportune, per chiedere il rispetto delle esigenze, assolutamente legittime e giustificate, anche dei cacciatori sardi".
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