CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaLa "vendita" della Manifattura dei tabacchi si sarebbe potuta evitare. Il Centrodestra "ricostruisce" la vicenda del trasferimento dei beni dismessi dallo Stato alla Regione
Cagliari, 7 febbraio 2003 - Il pericolo della vendita ad una società privata della Manifattura dei tabacchi di Cagliari, scongiurato "almeno per ora dal voto della Camera, ma la parola è passata al Senato, che, speriamo, confermi questa decisione" si sarebbe potuto certamente evitare se la Prima commissione "Autonomia e Riforme" avesse discusso, approvato e trasmesso all'Aula, per la sua definitiva approvazione, lo schema di norma di attuazione dello Statuto speciale della Regione in "materia di demanio e patrimonio". Lo hanno detto alcuni esponenti del Centrodestra (il capogruppo di FI Giorgio Corona, il vicepresidente del Consiglio Luigi Biggio, il capogruppo de I Riformatori Pierpaolo Vargiu, il presidente della commissione Bilancio Giorgio Balletto) nel corso di una conferenza stampa convocata per "permettere" al deputato Piergiorgio Massidda di "ricostruire la tormentata vicenda".
"I deputati sardi hanno vinto una grande battaglia, perché, per una volta, sono stati realmente uniti, ha detto Piergiorgio Massidda. Speriamo che la stessa compattezza, necessaria quando sono in gioco gli interesse della Sardegna, si ripeta ora in Senato, quando si dovrà procedere alla definitiva approvazione della norma che stralcia la Manifattura dall'elenco dei beni dismessi dallo Stato che possono essere venduti anche ai privati".
La decisione della Camera, significativa perché i deputati sardi della maggioranza si sono espressi contro la "posizione ufficiale" del Governo, prelude anche al definitivo riconoscimento della validità, a tutti gli effetti, dell'articolo 14 dello Statuto, che prevede il trasferimento alla Regione di tutti i beni immobili dello Stato, una volta cessato il loro utilizzo originario.
"Una operazione politica di grande interesse, ha aggiunto il deputato cagliaritano, tenendo conto che i rappresentanti di altre Regioni, ben più numerosi di quelli sardi, non sono riusciti ad ottenere risultati simili".
"La vicenda della vendita della Manifattura dei tabacchi, ha aggiunto Giorgio Balletto, presidente della commissione Programmazione, sembra quindi avviata ad una positiva soluzione. Ma il rischio di vedere finire nelle mani di una società privata, che lo avrebbe rivenduto a prezzo molto più alto (per raccogliere i fondi necessari alla costruzione del ponte di Messina), un bene di grande interesse per Cagliari e l'intera Sardegna, si sarebbe potuto evitare se la Prima commissione, Autonomia e Riforme, avesse approvato e trasmesso all'Aula, per la sua definitiva conversione, la norma di attuazione dello Statuto speciale che prevede la costituzione di una Commissione paritetica Stato-Regione, col compito di individuare i beni immobili di interesse storico, artistico ed archeologico, da trasferire alla stessa Regione, una volta cessata la loro destinazione a servizi di competenza statale".
L'azione comune dei parlamentari sardi, delle associazioni culturali e dei sindacati, ha detto dal canto suo Giorgio Corona, le iniziative giudiziarie avviate dall'Esecutivo regionale sono servite, e serviranno, ad evitare che beni di grande interesse collettivo per la società sarda siano veduti a privati, servano per finanziare iniziative che, con il futuro della Sardegna, hanno poco a che fare. Ora, i 16 mila metri quadrati dello storico edificio cagliaritano possono diventare sede di importanti iniziative culturali, sociali, ma anche economiche, a favore della collettività. Se anche la Regione dovesse decidere, a sua volta, di alienare lo storico edificio, il cui valore supera i 30 milioni di euro, con quella somma si potrebbe finanziare l'ammodernamento di un terzo della rete idrica cagliaritana, con notevoli benefici per la città.
La necessità che sui grandi temi, di particolare interesse per la Sardegna, si avviino iniziative realmente unitarie; che nelle sedi politiche (nazionali ed internazionali, ma non solo) riemerga "l'orgoglio di essere sardi", è stata ribadita anche da Luigi Biggio e Pierpaolo Vargiu, i quali hanno sottolineato l'esigenza di superare contrapposizioni, divisioni e sterili contrasti quando sono in gioco gli interessi, i diritti, della intera Sardegna. (mc)
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