CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaInterventi per l'emergenza idrica, per oltre 371 milioni di euro, decisi dal commissario straordinario Pili, che li ha illustrati alla Quarta commissione del Consiglio regionale
Cagliari, 4 febbraio 2003 - I programmi per combattere l'emergenza idrica, per evitare le ricorrenti siccità ci sono, ora abbiamo a disposizione anche i soldi necessari per attuare gli interventi più urgenti ed importanti. Abbiamo deciso di passare, finalmente, dalla illustrazione alla realizzazione dei progetti. Con le ultime quattro ordinanze, firmate lo scorso 31 dicembre, abbiamo dato il via ad un piano che, probabilmente, risolverà per molti anni i problemi legati al fabbisogno idrico della Sardegna. In sintesi, lo ha detto il presidente della Giunta regionale, Mauro Pili, nella sua veste di commissario straordinario per l'emergenza idrica, alla Quarta commissione permanente del Consiglio regionale, Urbanistica e Lavori pubblici, presieduta da Marco Fabrizio Tunis, riunita al gran completo, proprio su richiesta del capo dell'esecutivo regionale.
Il presidente Pili ha, quindi, illustrato i contenuti delle sue ultime quattro "decisioni", di particolare importanza perché permetteranno entro la fine del prossimo mese di giugno di "assegnare" ad un unico gestore il compito di utilizzare e distribuire le risorse idriche della Sardegna.
Un ambito unico, ha detto anche Pili, necessariamente sarà gestito da un unico gestore, una holding pubblico-privata, formata dagli enti che attualmente operano nei settori della raccolta e distribuzione delle risorse idriche, nella quale entreranno, successivamente, operatori privati, ai quali sarà ceduto almeno il 40 per cento del capitale, ma che dovrà seguire rigidi criteri di "pubblico servizio e di pubblica utilità".
Le norme e le regole che governeranno questa gestione sono contenute nelle tre ordinanze del Commissario, firmate lo scorso 31 dicembre, la 334, che riguarda "il piano stralcio direttore del bacino regionale per l'utilizzo delle risorse idriche della Sardegna", la 335 "affidamento del servizio idrico integrato ambito territoriale ottimale della regione Sardegna. Approvazione della convenzione tipo e relativo disciplinare tecnico", la 336 "definizione della forma di gestione e modalità di affidamento del servizio idrico integrato".
La quarta ordinanza, la 337, prevede gli intergenti urgenti, che saranno realizzati nel minor tempo possibile, che modificheranno, radicalmente, l'attuale situazione. I fondi li abbiamo, sono stati reperiti utilizzando gli stanziamenti, per le grandi opere pubbliche, deliberati dal Cipe. Soldi disponibili, quindi, non teorici, che possono permettere di riaprire i cantieri chiusi da tempo, che serviranno per completare dighe la cui realizzazione è stata iniziata, o completata, anche dieci anni fa, ma che non sono mai entrate in funzione per contasti, contenziosi, liti che ora sono stati risolti.
Un intervento complessivo che supererà i 371 milioni di euro Due le grandi direttrici seguite: collegare i sistemi del Tirso e del Flumendosa, realizzare l'interconnessione dei bacini idrici del nord con quelli del sud. L'interconnessione dei sistemi del Tirso e del Flumendosa costerà oltre 76 milioni di euro, per i primi due lotti funzionali occorrono oltre 61 milioni di euro, dei quali 33.569.698,44 disponibili nei fondi a disposizione del Commissario e 27.860.301,56 a valere sui fondi Cipe disponibili per la Sardegna. "Un'opera assolutamente necessaria, la cui realizzazione è stata affidata All'Ente Autonomo del Flumendosa, che la settimana prossima lo manderà in appalto; in dieci o dodici mesi sarà realizzato e le imprese lavoreranno senza interruzione, con tre turni giornalieri. I 15 milioni necessari al completamento dell'opera saranno reperiti utilizzando fondi "ancora da programmare".
Il collegamento tra i bacini del nord e del sud dell'isola è inserito nel programma di intervento "sistemi Idrici" nel Mezzogiorno, con una previsione di spesa di 524,72 milioni di euro. Ma è ancora in fase di studio ed il Commissario ha affidato questo studio preliminare, che costerà 250 mila euro, al Flumendosa. "Ma questa interconnessione è essenziale, se si vuole evitare che troppa acqua finisca in mare, come stà accadendo con quella del Coghinas".
Il programma prevede, poi, il completamente di opere idriche di "primaria importanza, la realizzazione di nuovi invasi artificiali, l'avvio delle procedure progettuali e di valutazione tecnico-economica-ambientale" per la costruzione di nuove dighe, sempre nel più assoluto e completo rispetto delle normative vigenti.
Finalmente sarà ultimata la diga di Cumbidanovu, sul Centrino, nel territorio di Orgosolo, che permetterà, tra l'altro, di irrigare 3 mila ettari di ottima qualità. I lavori sono stati sospesi dieci anni fa, ma ora il contenzioso che aveva portato al blocco del cantiere è stato finalmente risolto. Il Consorzio di bonifica della Sardegna centrale potrà far ripartire i lavori. L'importo complessivo dell'intervento è di quasi 52 milioni di euro, 21 dei quali disponibili sui fondi Agensud, quasi 13 regionali (assessorati dei Lavori pubblici e dell'Industria); 17 milioni saranno recuperati sui fondi Cipe riservati alla nostra Isola.
Ripartiranno, immediatamente, anche i cantieri per la diga di Monti Nieddu. Il contenzioso tra il Consorzio di bonifica della Sardegna Meridionale e la società spagnola, che aveva vinto l'appalto, è stato finalmente risolto ed il Commissario ha stanziato, per questa diga, 27.888.077,55 euro con i quali fare fronte ai maggiori costi, dovuti anche all'utilizzo di ceneri diverse da quelle che sarebbero dovute arrivare dalla centrale Enel del Sulcis.
La diga di Medau Zirimilis è ultimata dal 1990, ma non è entrata in funzione perché "le spalle" presentavano dei problemi. Uno stanziamento di 5.680 mila euro permetterà al Consorzio di bonifica del Cixerri di eliminare gli inconvenienti tecnici e di rafforzare la struttura, che finalmente potrà cominciare a "raccogliere" acqua.
Saranno realizzate altre quattro dighe, delle quali si parla da tempo e che interessano zone nelle quali, la penuria idrica, si fa particolarmente sentire. L'ordinanza 337 prevede, quindi, uno stanziamento di 700 mila euro per lo studio di fattibilità dello schema San Simone, con la realizzazione di un invaso nelle campagne di Telti ed il collegamento con il sistema del Liscia. La spesa complessiva sarà di oltre 15 milioni di euro. Lo schema idrico Buttule e Calambru, prevede la costruzione di una diga e di una traversa, a Bonorva ed a Foresta Burgos e di un collegamento tra i due invasi. Il costo del primo lotto funzionale è stimato in 10 milioni di euro, intanto saranno assegnati 460 euro al consorzio di bonifica del Nord Sardegna per lo studio di fattibilità. La diga di Sa Contra Ruja ha animato, da anni, dibattiti e polemiche. La sua costruzione dovrebbe costare oltre 12 milioni di euro, alla VII Comunità montana del Goceano andranno 580 mila euro per lo studio di fattibilità. Lo schema Flumineddu (S'Allusia) potrebbe garantire l'acqua necessaria alla Marmilla ed a Samugheo; dovrebbe costare 37 milioni di euro, forse qualcosa di più. Al Consorzio di bonifica dell'Oristanese andranno 1milione 670 mila euro per la progettazione di fattibilità.
Ma in Sardegna, ha ricordato Mauro Pili, esiste un'altra emergenza, quella delle reti colabrodo. Il Commissario ha così destinato oltre 90 milioni di euro per interventi immediati, decisi per "la verificata urgenza e documentata utilità, in termini di risparmio idrico" degli interventi finanziati. E' inutile invasare e distribuire acqua che non viene utilizzata. La "diga nascosta", da realizzare al massimo entro cinque o sei anni è proprio questa: la riduzione drastica delle perdite che si verificano nelle reti urbane. I soldi ci sono, i comuni dovranno attrezzarsi, prevedendo magari due turni di lavoro giornalieri, per intervenire, tempestivamente, in forma massiccia, per ammodernare le reti di distribuzione comunali.
Per evitare nuove, più drastiche, restrizioni nell'area urbana cagliaritana, Pili ha anche finanziato la realizzazione di una quindicina di pozzi, profondi tra i 150 ed i 200 metri, nelle campagne tra Uta e Villaspeciosa, da collegare alla rete del Flumendosa, costo dell'operazione 4 milioni di euro. Il commissario ha anche finanziato, per un importo di 2,5 milioni di euro, l'impianto di sollevamento delle acque del Flumineddu, alla confluenza Tirso-Flumineddu, alla traversa di Pranu Antoni, così da accrescere le risorse accumulate nel serbatoio di Cantoniera.
Il programma, ambizioso, ha necessità di ulteriori approfondimenti, hanno concordato i consiglieri della Quarta commissione ed hanno chiesto al presidente Pili un altro incontro, per i prossimi giorni, per approfondire alcuni aspetti tecnici, sui quali è necessario, forse, fare alcune riflessioni. Dal canto suo il Commissario straordinario ha garantito "la sua più completa disponibilità per nuovi, importanti, ed interessanti incontri". (mc)
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