CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaSicurezza dei mari e sviluppo sostenibile all'esame dell'ufficio politico della CRPM. La Sardegna chiede il blocco delle Bocche al traffico "pericoloso"
Poitiers, 3 dicembre 2002 - La Regioni della CRPM, oltre 150 di tutti i paesi europei, chiedono non solo alla Unione europea, ma all'intera comunità internazionale, iniziative immediate e concrete per evitare nuovi disastri ecologici, come quello provocato dal naufragio della petroliera "Prestige" nei mari e nelle coste della Galizia. L'ufficio politico della Commissione delle Regioni Periferiche e marittime, in sessione di lavoro a Poitiers, ha anche accolto con grande favore (i rappresentanti di alcune regioni del nord Europa hanno chiesto che questo dispositivo venga applicato anche alle loro coste) la proposta avanzata dal presidente del Consiglio regionale, Efisio Sergenti, di vietare assolutamente il traffico "pericoloso" nelle bocche di Bonifacio.
"I tratti di mare stretti, dove esistono zone di particolare rispetto e tutela, che corrono grandi rischi perché complessi ambientali delicati, devono essere protetti e tutelati dalle norme internazionali". Il presidente dell'Assemblea, Efisio Serrenti, illustrando il documento con il quale si sollecitano norme più rigide in difesa dei tratti di mare che registrano preoccupanti volumi di traffico "pericoloso", quindi quello delle petroliere e delle navi che trasportano carichi inquinanti, esplosivi, tutti quei prodotti che, in ogni caso, rappresentano un particolarmente e reale pericolo per l'ambiente.
"Le Bocche di Bonifacio devono essere assolutamente vietate a questo tipo di traffico marittimo, ha detto Serrenti, illustrando il suo emendamento. L'Italia e la Francia hanno da tempo raggiunto un accordo in tal senso, ma le norme di questo accordo devono essere sottoscritte, e rispettate, da tutti i paesi che armano navi petroliere o per trasporti pericolosi". Esistono, d'altro canto, nuove tecniche costruttive (il doppio scafo), norme di prevenzione che possono garantire maggiore tutela e sicurezza per i trasporti pericolosi.
Le zone costiere delicate, ambienti "chiusi" o particolarmente esposti, hanno detto i rappresentanti delle isole scozzesi e dei Paesi del mar Baltico, devono essere tutelate dalla "proposta Sardegna" e la CRPM non solamente dovrà fare i passi necessari nei confronti della Commissione europea, ma dovrà ottenere dalla UE l'impegno, solenne, di avviare tutte le trattative necessarie per giungere, nel minor tempo possibile, a norme internazionali che impongano lo smantellamento delle troppe carrette del mare attualmente in circolazione e l'adozione delle nuove tecnologie che riducono, in modo considerevole, il rischio di perdite di sostanze inquinanti e tossiche durante la navigazione.
La proposta della Sardegna, quindi, approvata con grande favore e "fatta propria" dai rappresentanti di molte altre regioni, sarà immediatamente presentata alle autorità europee.
L'ufficio politico della CRPM si è anche occupato di un altro delicato tema, quello dello sviluppo sostenibile. I rappresentanti delle regioni periferiche e marittime hanno approfondito i risultati ai quali è giunta "la folta delegazione della CRPM" che ha partecipato al confronto di Johannesburg, dove i temi della crescita delle produzioni, nel rispetto dell'ambiente e dell'equilibrio ambientale, sono stati affrontati dai governi di tutti i Paesi del mondo.
La CRPM da anni si occupa dei problemi dell'ambiente, delle produzioni industriali ed agricole che non devono assolutamente alterare l'equilibrio naturale. Una speciale commissione opera da tempo proprio per la tutela degli ambienti naturali, così come le decisioni in campo produttivo sono sempre state prese tenendo ben presenta la necessita di migliorare l'attuale situazione ambientale mondiale.
Tutte le regioni sono sempre state sensibili a questi temi, è emerso nel corso del dibattito, comunque la CRPM intensificherà le proprie azioni, per giungere ad un maggiore coinvolgimento di tutte le regioni mondiali "che devono fungere da stimolo nei confronti degli Stati, dei quali sono parte determinante".
Il prossimo ufficio politico della Commissione delle Regioni Periferiche e Marittime, cha ha annunciato una serie di impegni "specifici", da realizzare nei prossimi mesi (che vanno da un riesame complessivo della futura Politica agricola comunitaria (PAC), ai temi della nuova Costituzione europea, alla necessità di realizzare un reale sviluppo sostenibile), si svolgerà in Sardegna; è stato, infatti, accolto l'invito fatto, in tal senso, dal presidente del Consiglio regionale, Efisio Serrenti.
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