CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Aperta ad Alghero la prima Conferenza regionale dei trasporti per "un nuovo modello di mobilità". Illustrato il testo unificato della proposta di legge esitata dalla Quarta Commissione.


Alghero, 29 novembre 2002 - Una nuova politica dei trasporti che consenta alla Regione di darsi finalmente  una legge che disciplini la mobilità e offra ai sardi servizi efficienti: è questo lo spirito che anima la prima Conferenza regionale dei trasporti in corso di svolgimento ad Alghero. Sede scelta non a caso, considerato che Alghero deve ai trasporti, nel bene e nel male, buona parte dell'altalenante vicenda economica legata al turismo. Se viaggiare era,  per i romani dell'antichità, necessario (i trasporti servivano a diffondere  la cultura e a fari buoni affari commerciali), per i sardi, quelli di oggi, è senza dubbio difficile. L'insularità ha sempre comportato grossi svantaggi; la mobilità di persone e merci è stata sempre condizionata dall'inefficienza del sistema di trasporto, sia quello esterno, dall'isola ad altre destinazioni; sia quello interno. Basso il livello qualitativo dell'offerta, decisamente inadeguati i servizi, poche le attenzioni della classe politica, che, tuttavia, in questi ultimi tempi sembra  decisa a recuperare almeno parte del tempo perduto.

Che, quello dei trasporti, sia un argomento sentito lo si è capito dall'affollamento della sala riunioni dell'Hotel Catalunya. Numerosi gli operatori privati, che chiedono di avere spazio e ruolo in un progetto futuro. I tempi sono maturi. Dopo 18mesi di discussione, la Quarta Commissione del Consiglio ha infatti licenziato un testo unificato, frutto di mediazione fra due disegni di legge (dell'opposizione) e due proposte di legge della Giunta, testo che, forse prima di Natale, arriverà in Aula. Si tratta del testo della riforma; metterà ordine ad un settore che è andato avanti finora in ordine sparso.

L'Assessore Amadu, sottolineando il momento di difficoltà per l'economia della Sardegna (ma anche per la sua classe politica) ha chiesto a tutte le forze politiche di impegnarsi per dare servizi "all'altezza delle esigenze di una società moderna". Invito, gli ha risposto l'on. Tunis, presidente della Quarta Commissione, è stato già accolto: dopo un iter tribolato, la proposta di legge è stata esitata all'unanimità.

Il provvedimento prevede il decentramento delle competenze, come hanno auspicato, nell'indirizzo di saluto, il sindaco di Alghero, Marco Tedde, e il presidente della Provincia di Cagliari, Sandro Balletto. Ciascuno deciderà nel proprio ambito privilegiando le esigenze dell'utenza.

Ai lavori hanno partecipato anche i consiglieri regionali Granella (Margherita), Bosinco (Riformatori-Udr), Rassu (Fi), Randazzo (Fi).

Tunis ha illustrato la proposta, articolata e complessa, mettendo in evidenza come tenda a mettere ordine a una serie di problemi, a cominciare dalla continuità territoriale aerea, "battaglia vinta, ma solo a metà", perchè l'attuale formula non soddisfa nessuno, "è un passo avanti", ma va corretta. Non si può parlare di mobilità e di parità di diritti per i sardi se tale condizione è limitata solo ad alcune tratte. Le tariffe agevolate fanno viaggiare i sardi di più ("soprattutto i giovani", ha precisato l'on. Morittu, vicepresidente della Commissione), ma la qualità dei servizi e bassa. Fra ritardi e interminabili liste di attesa (segno evidente dell'insufficienza degli aeromobili messi a disposizione) prendere l'aereo "è come vincere un terno al lotto".

Ma anche la mobilità interna va migliorata. A cominciare dalle ferrovie, il cui servizio "è antidiluviano" e suona come offesa se paragonato a quello del resto d'Italia. Per non parlare poi dell'intermodalità, che dovrebbe favorire il trasporto delle merci a prezzi che non condizionino i bilanci aziendali, perché quelli attuali sono "punitivi". L'on. Morittu, relatore di minoranza, ha ricordato come il ministro Lunardi abbia escluso dalle priorità la Sassari-Olbia che è, per traffico, la seconda strada sarda; tale provvedimento nega, di fatto, il progetto di"corridoio intermodale" sardo-continentale e penalizza le vicende commerciali dell'isola.

Con la nuova legge ("per carità, approviamola in fretta ed evitiamo di insabbiarla con le raffiche di emendamenti" è stato l'invito di Tunis) la Regione stabilirà (articolo 28) la politica tariffaria e (articolo 29) le agevolazioni; istituirà i piani di bacino (art. 18) per evitare la sovrapposizione di iniziative; si occuperà di ferrovie (articolo 40) prevedendo una loro integrazione "fisica e funzionale"con gli altri servizi di trasporto. Le linee principali - ha precisato Tunis - vanno ammodernate e potenziate;quelle "di secondo livello" tenute in esercizio solo se se ne migliora l'efficienza", altrimenti funzioneranno, a domanda, per finalità turistiche.

Un'Agenzia regionale coordinerà l'attività avvalendosi dell'Osservatorio della mobilità come strumento tecnico. L'utenza sarà rappresentata e tutelata  da una Consulta che ne tutelerà i diritti. Nella fase di avvio e sino al primo gennaio 2006 sarà conservata la gestione pubblica,fino a quando, ha detto Morittu, non sarà raggiunta l'efficienza dei servizi; intanto si apre ai privati: entro il 30 giugno 2004 l'Arst diventerà spa.

L'on. Morittu ha manifestato la propria preoccupazione per la politica comunitaria: la condizione di insularità non muove più attenzioni convinte; alcuni Stati membri hanno fatto un voltafaccia e il governo italiano non è più convinto neppure lui. Le risorse dell'Ue diventano - ha aggiunto - decisive per risolvere il problema dei trasporti.

Ma le accuse dell'esponente dell'opposizione colpiscono anche la Regione, che ha sempre giudicato i trasporti una politica residuale non destinando risorse sufficienti. I disegni di legge della Giunta hanno sempre avuto una venatura di neocentrismo. Si è in ritardo anche nell'adeguamento alla legge nazionale sul trasporto merci. Rischiamo - ha affermato Morittu - di perdere i 30 miliardi della Finanziaria nazionale e i 15 di quella regionale. Un lusso che l'economia sarda non può permettersi.

I lavori proseguono con gli interventi di Francesco Addis, presidente Anav, di Flavio Demartis, presidente dell'Arst e di Italo Meloni, dell'Università di Cagliari. (a.d.)


>