CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaLa "strana ristrutturazione"dell'Istituto zooprofilattico della Sardegna denunciata, in una interrogazione, dai consiglieri regionali Dettori, Balia, Lai, Masia, Ortu, Pacifico, Pinna e Scano
Cagliari, 22 novembre 2002 - La ristrutturazione dell'Istituto zootecnico sperimentale della Sardegna, decisa lo scorso 30 settembre dal Consiglio di amministrazione dell'istituto regionale di ricerca sulle malattie animali, e non solo, ha sollevato dubbi e perplessità in numerosi consiglieri regionali, particolarmente preoccupati per la non proprio oculata gestione delle ingenti risorse finanziarie che la Regione, ogni anno, destina all'importante centro di sperimentazione e ricerca.
I consiglieri Ivana Dettori, Peppino Balia, Silvio Lai, Pasqualino Manca, Pierangelo Masia, Velio Ortu, Nazareno Pacifico, Giampiero Pinna e PierSandro Scano hanno, infatti, "scoperto" che il Consiglio di amministrazione dell'Istituto, con la propria delibera 9.22, del 30 settembre scorso, profondamente modificato la struttura interna dell'Ente. Una riorganizzazione che porterà alla istituzione di un elevato numero di "struttura complesse ad alto grado di retribuzione, oltre a innumerevoli unità operative".
Una significativa modifica della organizzazione interna che avrà, come logica conseguenza, l'attribuzione di alti incarichi dirigenziali, con i conseguenti consistenti benefici economici (aumenti di stipendio ed altri benefit), ai responsabili di alcuni uffici "dotati di un numero limitatissimo di personale".
Una decisione che permetterà nuove, onerose, assunzioni, lamentano i consiglieri regionali Dettori, Balia, Lai, Manca, Masia, Ortu, Pacifico, Pinna, Scano in una dettagliata interrogazione presentata agli assessori regionali della Sanità e degli Affari generali, ai quali chiedono se sono a conoscenza delle decisioni degli amministratori dello Zooprofilattico e quali iniziative intendano prendere per evitare lo spreco di denaro pubblico, anche perché nuovi stipendi e nuove assunzioni sarebbero state decise senza una reale analisi dei bisogni, e dei costi da sopportare. L'ennesima dimostrazione che le decisioni vengono prese con grande leggerezza, e non sono, quindi, giustificate dai criteri di efficienza, efficacia ed oculata gestione delle risorse pubbliche che dovrebbero, invece, guidare sempre gli amministratori degli enti e delle strutture regionali
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