CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Un "modello sardo" per la Continuità territoriale. L'audizione dell'Assessore ai trasporti on. Amadu alla IV Commissione


Cagliari, 21 novembre 2002 - L'attuale modello di continuità territoriale, se ha dato certezza delle tariffe, non ha però garantito la libertà di movimento: i voli sono spesso insufficienti, con pesanti disagi per i passeggeri, e le tratte su cui vengono applicate le tariffe agevolate sono poche. Ma la Regione ha allo studio una serie di ipotesi, e sta lavorando intorno ad un "modello sardo" che, partendo dall'esperienza accumulata in questo periodo e dai modelli applicati in altre nazioni, corregga ciò che non funziona e migliori in generale le condizioni di mobilità della popolazione sarda. 

Questo il quadro emerso questa mattina dall'audizione dell'Assessore regionale ai Trasporti, on. Tore Amadu, nella IV Commissione consiliare, presieduta dall'on. Marco Tunis. "Le modalità di applicazione della continuità territoriale applicata in Sardegna, ha affermato l'Assessore Amadu, pur con i suoi difetti, ha avuto il merito di "spezzare" una situazione esistente, ridurre le tariffe e accumulare una notevole esperienza che ha consentito di elaborare nuove proposte tese al miglioramento complessivo dei servizi". Rispondendo alle domande dei componenti la Commissione, l'Assessore Amadu, coadiuvato dall'avv. Paganelli, dall'ingegner Roberto Devoto e dal dr. Andrea Salgo, tutti e tre componenti della Commissione paritetica Regione - ENAC e dal dr. Luigi Manca, direttore del servizio marittimo ed aereo dell'Assessorato, ha esposto la situazione da lui ereditata, in cui la Regione era stata "tagliata fuori" sia dalla predisposizione del bando per l'assegnazione delle tratte, sia dalle norme contrattuali stipulate tra l'ENAC e le compagnie aeree. Amadu ha sottolineato le difficoltà in cui si trova la delegazione regionale al tavolo paritetico con l'ENAC, dove si decide solo l'adeguamento dei costi secondo le basi ISTAT, mentre le decisioni fondamentali vengono assunte tra l'ENAC ed il Ministero. Per di più si è dovuto scontare un clima di tensione tra le diverse compagnie aeree, dovuto al contenzioso antenato all'indomani dell'assegnazione delle tratte, anche se negli ultimi mesi questo clima ha subito un leggero miglioramento. 
Inoltre, ha sostenuto Amadu, alcuni aspetti si dovevano e potevano prevedere, ad esempio quelli relativi alla flessibilità dei voli, e al fatto che le compagnie non possono applicare alcun tipo di sconto ai non residenti, fatto che, secondo i dati in possesso dell'assessorato, potrebbe aver danneggiato il settore turistico. Ma quale sarà la configurazione del nuovo "modello sardo" di continuità territoriale? Per quanto riguarda il trasporto aereo, Amadu ha elencato diversi punti sui quali l'Assessorato sta sviluppando ipotesi di lavoro, tra i quali il miglioramento dei servizi, l'elasticità nell'offerta dei voli, (si pensi che nel periodo gennaio - settembre 2002 vi sono stati ben 1700 voli supplementari), l'estensione delle tariffe agevolate anche per le seconde e terze generazioni di emigrati e per chi viene spesso in Sardegna per motivi di lavoro, l'apertura alla concorrenza tra compagnie diverse sulla stessa tratta, l'abolizione dell'assurdo divieto per le compagnie di offrire tariffe ridotte ai non residenti (si pensi ai pacchetti vacanze offerti dalla agenzie di viaggio), l'estensione delle tariffe agevolate ad altre tratte, il finanziamento da parte dello Stato dei costi oggi a carico della Regione (perché la Sardegna non è in grado di distogliere altre risorse dal suo magro bilancio), con un sistema imperniato su una griglia di tariffe che, attraverso la concorrenza, consentano scelte più ampie e rendano più appetibili le rotte per la Sardegna. 

Come si vede, una serie di iniziative che garantiscano ai sardi il diritto costituzionale al movimento, anche in funzione del fatto che con la ventilata costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, la Sardegna resterà la sola, vera ed unica grande isola del Mediterraneo. Le iniziative allo studio, ha affermato Amadu, dovrebbero concretizzarsi entro breve tempo per poter essere portate all'esame della Commissione e quindi, entro il gennaio del 2003, ad una "riflessione pubblica" che costruttivamente possa indicare le soluzioni da seguire. Il tutto, ovviamente, dovrà avvenire con approfondimenti sia con le compagnie, sia con i sindacati (la strategia mira non solo al mantenimento, ma anche dell'ampliamento dei posti di lavoro) tenendo presente anche il miglioramento strutturale del sistema aeroportuale isolano. L'Assessore ed il suo staff hanno inoltre precisato che l'attuale accordo con le compagnie aeree scade nel dicembre del 2003 e che, stante i sei mesi prima entro i quali le compagnie potrebbero dare la disdetta, tutte le procedure per individuare la definitiva soluzione dovranno essere completate prima del giugno del 2003. 

Occorrerà quindi muoversi rapidamente per poter sottoporre la soluzione prescelta all'attenzione del Governo, nella maniera più unitaria possibile. Ovviamente l'Assessore non si è limitato al trasporto aereo, ma, sulla base delle richieste dei componenti della Commissione, ha toccato anche i temi del trasporto marittimo e delle merci. Per il primo, Amadu e i suoi tecnici hanno esposto alcune situazioni relative alle rotte tra la Sardegna ed i continente. Se le rotte in partenza dal nord Sardegna offrono un servizio complessivamente accettabile, dovuto anche alla concorrenza tra diversi vettori, la nota dolente riguarda le rotte in partenza da Cagliari: monopolio Tirrenia, navi da "emigranti del secolo scorso", e servizi scadenti. La Tirrenia inserirà in queste rotte nuove navi, adeguate alle giuste esigenza dei passeggeri, solo nei prossimi anni. Per quanto riguarda il trasporto delle merci, la normativa non può essere applicata, ha affermato Amadu, perché nella sua formulazione vi sono alcuni punti che ricadono sotto i vincoli posti dall Unione Europea, specie per quanto riguarda i finanziamenti diretti agli operatori. Sarà il Parlamento a dover modificare le norme per renderle operative. Infine, per i trasporti marittimi interni, Amadu ha affermato che i bandi di concorso per le concessioni saranno pronti entro due settimane, anche se poi la loro applicabilità sarà condizionata dai tempi di approvazione del bilancio regionale per avere la certezza delle risorse.

Nella prima parte dei lavori, la Commissione ha incontrato gli Assessori ai Lavori pubblici e Viabilità delle Province sarde e diversi amministratori della Marmilla. Gli Assessori hanno illustrato le carenze delle viabilità territoriali, con guardrail obsoleti, insufficienze nella segnaletica, dissesti dei manti stradali, che si traducono purtroppo sia in incidenti mortali (solo nella provincia di Cagliari nel 2001 vi sono stati 58 morti, ha affermato l'Assessore Renzo Zirone), sia in un freno alla circolazione e quindi all'economia dei centri interni. La Regione non può pensare solo alla grande viabilità, hanno sostenuto gli amministratori, ma anche la "piccola" viabilità è importante e può essere vitale in alcune zone. In particolare, gli amministratori dei diversi paesi della Marmilla hanno evidenziato una situazione assurda: esiste una strada da Gonnostramatza alla 131, in condizioni disastrose. La strada, di 13 chilometri, ricadenti sia in provincia di Oristano che di Cagliari, è di proprietà del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale che l'ha realizzata ma non l'ha mai ceduta alle Province o ai Comuni. 

Questi ultimi hanno spesso dovuto attuare minimi interventi per limitarne il degrado, ma non hanno più fondi nemmeno per garantire un minimo di manutenzione, manutenzione che sarebbe però "abusiva" in quanto si tratta di una strada privata per la quale non si possono spendere soldi pubblici. Gli amministratori hanno sollecitato la Commissione affinché si possa addivenire quanto prima ad un accordo tra La Regione, le Province ed il Consorzio, affinché quest'ultimo formalizzi la cessione della strada alle Province, le quali, dal canto loro, chiedono alla Regione un finanziamento di 2 milioni e mezzo di euro per poter rimediare alla situazione con gli interventi per rimettere in sicurezza la via di collegamento tra i numerosi centri della Marmilla e la Carlo Felice. Durante l'incontro, è emersa inoltre la necessità di una maggiore programmazione nel sistema della viabilità isolana, anche per evitare che la Regione finanzi la costruzione di strade che poi vengono cedute agli enti locali i quali non hanno i fondi per poterle mantenere. Nel complesso, gli amministratori hanno chiesto la certezza di finanziamenti regolari, previsti istituzionalmente nel bilancio regionale, da assegnare alle singole Province. 

Il Presidente della Commissione on. Tunis ha garantito l'attenzione della Commissione nella fase di predisposizione della manovra finanziaria regionale.


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