CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

La sanità in Sardegna va sempre peggio, servono interventi immediati ed una approfondita indagine conoscitiva. Una preoccupata dichiarazione dell'onorevole Ivana Dettori


Cagliari, 20 novembre 2002 - "Il sistema sanitario regionale sembra fare acqua da tutte le parti, servono interventi immediati ed una approfondita indagine conoscitiva". I rilievi della Corte dei Conti preoccupano l'onorevole Ivana Dettori, vicepresidente della commissione Sanità del Consiglio regionale, da sempre impegnata in una strenua battaglia per cercare di "mettere ordine" in un settore particolarmente delicato, per la vita sociale dell'isola, quale è appunto il sistema sanitario regionale.

"I dati sono a dir poco sconfortanti, dice Ivana Dettori, durante una pausa dei lavori odierni della Settima commissione. Le entrate sono cresciute, nel triennio 1998/2000, dai 2.963 miliardi di lire ai 3.500 del 2000; contemporaneamente le spese sono passate dai 3.062 miliardi ai 4174 del preconsuntivo del 2001, con uno spaventoso passivo, lievitato dai 99 miliardi del 1998 ai 720 del 2001: una voragine finanziaria che non ha permesso neppure di fare crescere il livello dell'assistenza fornita ai sardi. Una situazione che non può essere ulteriormente tollerata e che rischia di far peggiorare, anche alla luce della Finanziaria nazionale, all'esame del Parlamento, la gia poco efficace assistenza sanitaria della quale godono i cittadini della nostra Regione".

I giudici della Corte, prosegue Ivana Dettori, sono stati particolarmente severi, nei confronti dei responsabili politici che hanno gestito la Sanità. "L'assessorato avrebbe esercitato solo parzialmente le prerogative che l'ordinamento prevede. In Sardegna, infatti, è ancora in vigore il Piano sanitario regionale predisposto per il 1983-1985, che non è stato minimamente adeguato alle nuove richieste, alle crescenti esigenze di una popolazione che ha bisogno di interventi tempestivi, di cure efficaci e moderne, di una assistenza specialistica degna di una società civile".

Manca un adeguato sistema informatico, in grado di rispondere tempestivamente alle richieste dei malati, che permetta di conoscere, in tempo reale, le liste di attesa, la situazione dei ricoveri, delle degenze e delle dimissioni, nonché di accertare i dati necessari per verificare l'efficienza delle strutture.

"L'allarme della Corte dei conti non può esser ignorato, conclude Ivana Dettori. Nello scorso mese di giugno, assieme ad altri colleghi, ho chiesto una Commissione d'inchiesta, per accertare fatti e responsabilità. Quella mia richiesta è, adesso di ancor più drammatica attualità. Il Consiglio regionale, in una prossima seduta, dovrebbe affrontarla e discuterla. Però, quella iniziativa non è più sufficiente. I rilievi della Corte sono pesanti, estremamente gravi. La Commissione d'inchiesta deve essere approvata ed iniziare ad operare da subito. Ma deve essere, contemporaneamente, approvato il nuovo piano sanitario e tutte quelle altre iniziative, politiche e tecniche, in grado di portare ad un completo riordino del sistema sanitario regionale e di tutelare le necessità e le esigenze della popolazione della Sardegna".


>