CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Un ordine del giorno di solidarietà con i medici specializzandi presentato, in Consiglio regionale, da Luca Deiana e da molti altri consiglieri


Cagliari, 14 novembre 2002 - La protesta dei giovani medici, iscritti alle scuole di specializzazione delle Università sarde, giungerà anche nell'Aula del Consiglio regionale. Il professor Luca Deiana, sempre attento ai problemi della ricerca e dell'Università, ha presentato un ordine del giorno, condiviso e firmato anche dai colleghi Gianni Locci, Ivana Dettori, Gavino Cassano, Giovanni Demuru, Silvio Lai, Giorgio Corona, Cesare Corda, Nello Cappai, Mondino Ibba, PierPaolo Vargiu, Nazareno Pacifico, Pasqualino Manca, Antonio Biancu, Valter Vassallo, Paolo Fadda, Pasquale Onida e Marco Fabrizio Tunis, con il quale si sollecitano iniziative concrete a favore degli "specializzandi".

L'ordine del giorno sollecita l'attuazione "del decreto legislativo 368/1999, riguardante la formazione specialistica dei medici, e l'applicazione delle direttive CEE 93/16, in materia di libera circolazione dei medici e di reciproco riconoscimento dei loro diplomi, certificati ed altri titoli, 97/59, 98/21, 98/63 e 99/46, che modifica la 93/16".

L'ordine del giorno denuncia come la proposta di legge Finanziaria, presentata per il 2003 dal Governo, non ha previsto le somme necessarie per dare corso ai contratti annuali di formazione-lavoro per i medici iscritti alle scuole di specializzazione in medicina e chirurgia, previsti dal decreto legislativo 368/99.

La Corte di giustizia della Comunità, con una sentenza del 25 febbraio 1999, ha sancito, intanto, il "diritto dello specializzando ad una somma di denaro a titolo di retribuzione del lavoro subordinato svolto nei centri universitari od ospedalieri".

L'attuazione del decreto legislativo, ricorda l'ordine del giorno, conferirebbe uno status giuridico-professionale più definito al medico iscritto ad una scuola di specializzazione, perché sarebbero riconosciute "al lavoratore" garanzie formative, previdenziali, di malattia, di titoli, di carriera, e sarebbero specificati meglio i diritti e le responsabilità del medico in formazione, impegnato in attività assistenziali nel servizio sanitario nazionale.

La proposta di Finanziaria, inoltre, inibisce, scrivono ancora i consiglieri regionali nel loro documento, l'aggiornamento al tasso programmato di inflazione della borsa di studio, nonostante il comma 1 dell'articolo 6 del decreto legislativo 257/91 preveda il suo continuo aggiornamento, impedendo così l'esercizio professionale al di fuori dei centri universitari od ospedalieri e creando una sorta di "medico posteggiato", con una indennità di circa 800 euro al mese.

Una situazione paradossale, visto anche il ruolo essenziale che i giovani specializzandi svolgono nel sistema sanitario, sardo e nazionale.

La protesta di questi giorni, aggiungono i consiglieri regionali, sta creando nuovi, notevoli, disagi nei diversi reparti e nelle cliniche universitarie. Una situazione alla quale si deve assolutamente porre rimedio.

I consiglieri regionali Deiana, Locci, Dettori, Cassano, Demuru, Lai, Corona, Corda, Cappai, Ibba, Vargiu, Pacifico, Manca, Biancu, Vassallo, Fadda, Onida, Tunis, ricordata la "sensibilità" che il Consiglio regionale ha dimostrato, anche in passato, con l'approvazione della legge 5/1992 "contributo alle Università della Sardegna per l'istituzione di borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione delle facoltà di medicina e chirurgia", fanno proprie "le richieste dei medici iscritti nelle scuole di specializzazione e titolari di borse di studio, affinché, nella legge Finanziaria, siano previsti i fondi necessari per applicare i contratti di formazione e lavoro".

La Giunta regionale, conclude il documento, deve chiedere immediatamente al Governo: la rapida e completa applicazione del decreto legislativo 368/99, per tutti i medici in formazione specialistica attualmente in corso; la definizione di un contratto di lavoro di tipo subordinato, nel quale siano chiaramente specificati gli obiettivi didattico-formativi che dovranno essere raggiunti in itinere; un trattamento economico adeguato, non inferiore a quanto stabilito per il livello contributivo inferiore dell'accordo collettivo nazionale dell'area medica, con corrispondente tutela dei contributi a fini previdenziali; l'estensione dei benefici contributivi ed il riconoscimento dei titoli di carriera contemplati per tutti i medici, che siano specializzati secondo le modalità previste dal decreto legislativo 257/91; il corretto funzionamento dell'osservatorio nazionale della formazione medica specialistica.


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