CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaI problemi e le esigenze dei medici "specializzandi" illustrati alla commissione Sanità del Consiglio regionale
Cagliari, 13 novembre 2002 - I problemi, le esigenze, le richieste dei giovani medici iscritti nelle scuole di specializzazione delle Università sarde sono stati illustrati alla Settima commissione permanente del Consiglio regionale, Sanità.
Il presidente della Settima, Gianni Locci, la vicepresidente Ivana Dettori ed i consiglieri Mimmo Licandro, Silvio Lai, Nazareno Pacifico, Giovanni Demuru, nel corso di un incontro con una delegazione di giovani medici, che in questi giorni stanno attuando una forma di protesta su tutto il territorio nazionale, hanno confermato la necessità di un Piano sanitario regionale, nel quale devono essere necessariamente inserite anche le richieste degli specializzandi, quelle di poter studiare, per accrescere ed approfondire le loro conoscenze scientifiche, in un sistema più efficiente, più evoluto e più rispondente alle esigenze dei malati.
Sin dal 1999, hanno ricordato i rappresentanti dei medici delle scuole di specializzazione, un decreto legge del governo, il 368/99, recepisce "ma solo formalmente" due direttive comunitarie, del 1982 e del 1993, che modificano lo status giuridico degli specializzandi "trasformandoli da studenti a lavoratori, riconoscendo loro le garanzie formative, la tutela della maternità, la necessaria copertura previdenziale, il valore dei titoli, l'assistenza sanitaria" e gli altri diritti solitamente riconosciuti a tutti i lavoratori.
Da anni, però, i governi che si sono succeduti hanno ignorato l'impegno del 1999 ed anche nella prossima Finanziaria le "giuste richieste dei giovani medici sono ignorate, disattese".
Sono quasi 25 mila, in Italia, i neo-professionisti in questa situazione, nella sola Sardegna sono molte centinaia, ed una protesta generalizzata creerebbe notevoli disagi nel complesso sistema sanitario nazionale, farraginoso e, troppo spesso, poco efficiente.
"Servono iniziative concrete, hanno detto i consiglieri della commissione Sanità, un Piano regionale moderno potrebbe, almeno per ciò che riguarda la nostra regione, dare risposte concrete alle richieste degli specializzandi. Richieste che appaiono ragionevoli e giustificate".
La Commissione, quindi, per quello che sono i suoi compiti e poteri, nei prossimi giorni prenderà le opportune decisioni, in sede politica, e cercherà di impegnare la Giunta a studiare e predisporre gli atti necessari per dare risposte concrete a queste richieste. La Commissione, inoltre, cercherà di sensibilizzare i parlamentari, specialmente quelli sardi, per riproporre interventi immediati nella Finanziaria 2003, non ancora licenziata dai due rami del Parlamento.
Sono quattro, infatti, i punti sui quali i giovani medici hanno incentrato le loro richieste: la rapida applicazione del decreto legislativo 368/99; la definizione di un contratto di lavoro tipo, che specifici anche gli obiettivi didattico-formativi che dovranno essere raggiunti; un trattamento economico adeguato, non inferiore a quanto stabilito per il livello contributivo inferiore dell'accordo nazionale dell'area medica, compresi i contributi ai fini previdenziali; l'estensione dei benefici contributivi ed il riconoscimento dei titoli di carriera, contemplati dal decreto per tutti i medici che si siano specializzati secondo le modalità previste dal decreto legislativo 257/91.
"Richieste fondate, ragionevoli, giuste, hanno concluso i consiglieri Dettori, Locci, Pacifico, Demuru, Lai e Licandro, pienamente condivise da tutti i componenti la commissione Sanità del Consiglio, che opererà di conseguenza". (mc)
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