CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Seduta straordinaria del Consiglio regionale, venerdì 8 novembre prossimo, per discutere una mozione delle opposizioni sulla difficile situazione idrica della Sardegna


Cagliari, 5 novembre 2002 - La difficile situazione idrica della Sardegna, lo stato di attuazione della legge regionale 29/1997 e le recenti decisioni sul Piano d'ambito, adottate dal Commissario governativo per l'emergenza idrica con la propria ordinanza n. 321, del 30 settembre 2002, sono i temi della mozione n. 91, presentata dai consiglieri delle opposizioni, che sarà discussa dal Consiglio regionale nella seduta straordinaria di venerdì 8 novembre prossimo.

La seduta straordinaria è stata chiesta dei 35 consiglieri regionali, per denunciare il grave ritardo della Giunta regionale nel predisporre tutti gli atti necessari per procedere all'elezione dell'assemblea dell'Autorità d'ambito, da parte dei Comuni e delle Province, così come previsto dalla legge 29 del 1997.

I temi della crisi idrica sono stati affrontati, in molte occasioni, dall'Assemblea regionale, ricordano i consiglieri delle opposizioni nel loro documento; ma l'Esecutivo ed il suo presidente Pili hanno completamente ignorato le indicazioni, i richiami, i perentori inviti rivolti dalle forze politiche sarde.

L'ordinanza del Commissario straordinario del 30 settembre scorso, la n. 322, dicono anche i consiglieri delle opposizioni, determina le procedure da seguire per il funzionamento del servizio idrico integrale e fissa i tempi, da rispettare, per giungere all'aggiudicazione ed all'affidamento ad un unico gestore dello stesso servizio.

Le date previste e fissate dallo stesso presidente Pili, dice ancora la mozione, non sono state assolutamente rispettate e la crisi, gravissima, rischia di diventare drammatica, perché non sono stati avviati gli interventi più opportuni per ridurre gli sprechi, per realizzare le necessarie infrastrutture, per razionalizzare l'utilizzo della poca acqua disponibile.

La Regione, conclude il documento che sarà discusso nella seduta di venerdì mattina, deve, inoltre, riaffermare con forza la propria competenza primaria in materia di governo delle acque e delle relative opere pubbliche, respingendo nettamente l'impostazione "neocentralista" del Governo centrale, che ha recentemente approvato il programma delle infrastrutture strategiche, contenuto nella Legge Obiettivo, dove sono previste opere, come il collegamento idrico con la Corsica, non decise dal Consiglio regionale. (mc)


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