CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Proseguono in IV Commissione le audizioni sul Piano per la gestione delle risorse idriche


Cagliari, 22 ottobre 2002 - Il Piano Ottimale d'Ambito per la gestione dell'acqua per usi idropotabili, presentato la scorsa settimana alla Quarta Commissione consiliare dal Presidente della Giunta regionale On. Pili, in veste di Commissario straordinario per le risorse idriche, continua a suscitare perplessità e polemiche.

Questa mattina è stata la volta dei rappresentanti degli organismi degli Enti Locali e degli Enti regionali, che, ascoltati dalla Commissione presieduta inizialmente dall'On. Marco Tunis e poi dal Vicepresidente on. Morittu, hanno espresso, con diverse sfumature, una serie di opinioni negative sia sull'operato del commissario ("abusivo" secondo l'on. Giacomo Sanna) sia sulla legittimità della sua nomina, che contrasterebbe con le leggi regionali esistenti.

Ad aprire il coro di critiche è stata la Presidente dell'ANCI, Linetta Serri, che ha sottolineato la preoccupazione per "l'improvvisa accelerazione" delle iniziative del Commissario Pili. A fronte delle gustificazioni addotte da Pili circa la necessità di compiere alcuni atti entro il 30 settembre, pena la perdita dei fondi Comunitari, Serri ha ricordato che il calendario "cronoprogramma" fornito agli Enti Locali nella seduta del 9 luglio scorso del Comitato di sorveglianza, alla presenza dei Ministeri e della CE, prevedeva la consegna del piano elaborato dalla COSEGID entro il 20 settembre, per poter apportare le eventuali modifiche entro il 30 ottobre in modo da approvare la costituzione dell'Autorità d'Ambito entro il 31 dicembre. Perché Pili ha voluto accelerare i tempi? E anche le ragioni addotte circa la possibilità di perdere la cosiddetta "premialità" dei fondi europei non regge, ha proseguito Serri, in quanto la premialità richiede il contemporaneo raggiungimento di altri obiettivi, quali lo sportello unico per le imprese che raggiunga almeno l'80% dei cittadini (in Sardegna oggi si è al 30%), i servizi per l'impiego che coprano almeno il 50 % della popolazione e infine l'attuazione dell pianificazione territoriale paesistica.

Serri, le cui posizioni sono state condivise da Angelo Crasta, rappresentante UNICEM, e da Sandro Balletto, presidente dell'UPS, ha poi evidenziato il ritardo del confronto con gli Enti locali e la mancata presa d'atto dei loro pronunciamenti in merito.

Infine, Serri  ha espresso gravi preoccupazioni "perché la delibera ministeriale relativa alla nomina di Pili prevede che il Commissario possa attingere non solo ai fondi nazionali e regionali, ma anche a quelli degli Enti locali, i quali, così, dopo essere stati espropriati delle loro funzioni, sarebbero espropriati anche delle risorse finanziarie, realizzando nei fatti, un vero e proprio attacco al sistema delle autonomie".

Le preoccupazioni di Linetta Serri hanno trovato eco nelle dichiarazioni di Crasta, per il quale l'acqua, dovunque cada, è una risorsa di tutti e come tale deve essere utilizzata con un'equa distribuzione sul territorio, mentre per il Presidente dell'UPS, Sandro Balletto, la Giunta regionale non ha riportato le reali decisioni assunte dalle Province in merito al problema.

Balletto ha precisato che la Giunta provinciale di Cagliari aveva deliberato contro l'istituzione di un ambito unico, proponendo invece quattro ambiti diversi, ma la Regione ha ignorato questa decisione. In sostanza, Balletto ha poi sollecitato la Commissione ad operare per recuperare il coinvolgimento degli Enti Locali e nel contempo, per concludere l'esame della proposta di legge regionale realitva alla definizione degli ambiti territoriali, aprendo successivamente un conflitto istituzionale che dovrebbe porre fine al commissariamento.

A parere del Vicepresidente della Commissione, on. Morittu, il conflitto istituzionale c'è già, in quanto  la nomina di Pili è in contrasto con le leggi regionali 15/99 e 29/97. Per di più, l'eventuale gara internazionale per individuare il gestore unico delle risorse idriche si scontrerebbe con il rifiuto di cessione delle reti, da parte degli Enti Locali proprietari.

Mentre il Consiglio regionale, ha aggiunto Morittu, rivendica con fermezza i propri poteri, gli Enti locali dovrebbero esaminare la possibilità di un ricorso al TAR.

E proprio l'individuazione del gestore e l'eventuale gara internazionale sono state al centro della seconda parte dei lavori della Commissione, con l'audizione dei Presidenti dell'ESAF, Sergio Marracini, e dell'EAF, Michele Loi.

L'Esaf, in sostanza, si propone come società di gestione, visto che oggi gestisce le riorse idriche dell'82% del territorio isolano, e vanta maestranze di lunga e comprovata funzionalità. In pratica, l'ESAF si dividerebbe in due società distinte, una per gestire il patrimonio regionale e una seconda per la gestione del servizio idrico integrato. Per di più, ha sostenuto Marracini, se i costi fossero quelli previsti nel Piano di Pili (1€ a metro cubo), la società viaggerebbe su bilanci estremamente positivi.

Per l'EAF, ha sostenuto Michele Loi, esistono quattro ipotesi per l'affidamento del servizio. La prima potrebbe essere costituita da una concessione a terzi in base ad una gara, la seconda un affidamento diretto a società ad intero capitale pubblico, la terza una scelta di un partner privato, mediante gara, per una società mista pubblico/privato, ed infine una qwuarta ipotesi con la concessiona a terzi e il successivo ingresso pubblico con quota minoritaria. L'affidamento diretto ad una società piubblica, per Loi, si scontrà però con l'immagine negativa, ormai largamente diffusa, dell'inefficienza del settore pubblico, burocratico e farraginoso, che non sarebbe in grado di gestire il servizio con criteri di economia di mercato. Ecco perché sarebbe necessaria la trasformazione da Ente pubblico ad Ente strumentale o speciale.

Sulla gara internazionale si è soffermato l'on. Giacomo Sanna, per il quale i giochi sarebbero già fatti. A tale proposito, in conclusione dei lavori della Commissione, ha chiesto di acquisire agli atti i verbali delle riunioni del Comitato per il Piano d'Ambito.

I lavori della Commissione proseguiranno nel pomeriggio con l'audizione del Presidente della Confindustria   e dei rappresentanti di altri organismi di gestione di acquedotti e reti cittadine.


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