CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaEmigrazione ed immigrazione,una grande emergenza che i paesi più ricchi devono cercare di risolvere. Necessaria una grande solidarietà internazionale, anche per "portare" la democrazia nei paesi più poveri ed arretrati. L'intervento del presidente del Consiglio, Serrenti, ad un convegno all'Università di Hofstra (New York).
New York,12 ottobre 2002 - "I problemi legati all'emigrazione e, di conseguenza, all'immigrazione, in questi ultimi tempi hanno assunto particolare importanza per i paesi più industrializzati, diventati meta ambita, terra promessa, per molti milioni di uomini, che non hanno alcuna possibilità di vivere nelle loro terre d'origine". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Efisio Serrenti, intervenendo ad un convegno, sul tema dell'emigrazione e sulle prospettive di una maggiore collaborazione internazionale, che si è svolto nella università di Hofstra, a New York, in occasione delle manifestazioni organizzate per il Columbus day, quest'anno particolarmente sentito anche perché a poco più di un anno dal drammatico attentato alle torri gemelle. "L'emigrazione è l'ultima speranza, quando la situazione economica è difficile, quando le condizioni politiche impediscono un futuro dignitoso, ha detto anche il presidente Serrenti. E' sempre stato così. Anche la libera America è frutto di esperienze, speranze, culture venute da lontano, portate da uomini e donne che cercavano la libertà dal bisogno, ma che, spesso, fuggivano anche da regimi illiberali ed antidemocratici". Al convegno di studi ha partecipato anche una folta delegazione dell'Associazione nazionale delle famiglie emigrate (ANFE) guidata dal presidente, il sottosegretario alla Funzione pubblica Saporito, il quale, nel suo intervento, ha voluto ricordare la significativa presenza degli italiani nella società statunitense.
Il contributo che i "nostri emigrati" hanno dato allo sviluppo degli Stati Uniti, ha sottolineato il rappresentante del Governo nazionale, è particolarmente importante, perché moltissimi italiani o figli e nipoti di italiani, si sono affermati nei diversi campi, ottenendo brillanti risultati nel mondo della ricerca, specialmente quella scientifica, nelle attività produttive, nello sport, nella vita pubblica. Il presidente Serrenti, dal canto suo, ha voluto ricordare come l'emigrazione sia un fenomeno particolarmente importante anche per la nostra Isola: "in Sardegna vivono meno di un milione e seicentomila sardi, mentre almeno altri seicentomila hanno dovuto cercare altrove quel lavoro che non è stato loro garantito. Sono andati lontano, giovani e meno giovani, operai e professionisti, ricercatori e studiosi. Molti sono venuti anche negli Stati Uniti, meta ambita per chi ha idee, preparazione professionale, elevate capacità personali. E molti vi si sono fermati, raggiungendo posizioni di prestigio, solidità economica ed, in alcuni casi, anche la fama".
I sardi conoscono bene, quindi il "dramma" dell'emigrazione e le difficoltà che gli immigrati devono affrontare, prima di inserirsi "a pieno titolo, quindi con i loro diritti ed i relativi doveri, nei Paesi nei quali hanno deciso, troppo spesso spinti dalle necessità quotidiane, di andare a vivere". "Siamo di fronte ad un problema estremamente difficile, complesso, ha detto anche Efisio Serrenti, che può essere affrontato solamente con grande umanità, con grande altruismo e solidarietà; con programmi moderni e realistici, alla cui realizzazione devono concorrere tutti gli Stati, coinvolti in questa emergenza: quelli ricchi, industrializzati, evoluti, ma anche quelli meno favoriti. Chi arriva nei nostri Paesi, ricchi ed industrializzati, inoltre, deve poter godere dei diritti, civili e sociali, dei quali godono tutti". "Non è pensabile che chi lavora non abbia la stessa tutela previdenziale ed assicurativa della quale godono quelli che gli lavorano a fianco, ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale.
Certamente deve essere combattuto il lavoro nero, ma non si deve impedire l'occupazione temporanea, il par-time, che in molti casi rappresentano una soluzione positiva anche per le imprese, per moltissimi operatori, economici, anche piccoli o piccolissimi. " "Sviluppare le economie dei paesi più poveri è una prima risposta al problema, ha detto anche il presidente Serrenti. La teoria dell'insegnare a pescare, invece di regalare il pesce, non ha, infatti, assolutamente perso il suo grande significato.Ma far affermare la democrazia, il diritto, la libertà politica individuale è l'unica, reale, possibilità per risolvere questa grande emergenza planetaria". "In un Paese libero, le disuguaglianze diminuiscono, esistono effettive condizioni per affermare le proprie qualità intellettuali, personali e professionali, Ha concluso Efisio Serrenti.
La forza delle idee, però, ha bisogno di molti aiuti per affermarsi, come ha bisogno di modelli dai quali prendere esempio. Una maggiore cooperazione internazionale, investimenti massicci e mirati nelle aree povere ed a rischio, nuovi programmi di sviluppo rispettosi della natura e compatibili con l'ambiente, l'apertura delle università e degli istituti di ricerca ai migliori figli dei Paesi più arretrati, possono essere un contributo concreto a questo, necessario, processo di evoluzione democratica, che deve interessate tutti quei Paesi, e purtroppo sono ancora moltissimi, nei quali la democrazia è ancora un concetto privo di reale valore". Il presidente dell'Assemblea regionale prenderà parte anche alla grande manifestazione conclusiva del Columbus day, la tradizionale sfilata nella 5 Avenue, che quest'anno assume particolare valore anche per le solenni cerimonie commemorative che si sono svolte, proprio in questi giorni, in memoria delle vittime dell'attentato alle Torri gemelle.
Il "gruppo" italiano, che si aprirà con un grande striscione dell'Associazione nazionale famiglie emigrate (ANFE), sarà ,infatti, capeggiato da una nutrita delegazione politica della quale faranno parte, tra gli altri, il ministro Tremaglia, il sottosegretario Saporito, il presidente del Consiglio regionale Serrenti, il presidente della Regione Campania Bassolino, i presidenti dei Consigli regionali della Toscana, Nencini, della Campania, Zinzi, della Calabria, Fedele, numerosi assessori regionali e esponenti delle assemblee di molte regioni italiane. (mc)
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